"Backbeat - Tutti hanno bisogno d'amore"
TITOLO ITALIANO: "Backbeat - Tutti hanno bisogno d'amore"
TITOLO ORIGINALE: "Backbeat"
REGIA: Iain Softley
SCENEGGIATURA: Iain Softley, Michael Thomas
PRODUZIONE: G.B. / GERMANIA 1994
DURATA: 100 minuti
PERSONAGGI |
INTERPRETI |
DOPPIATORI |
STUART SUTCLIFFE |
Stephen Dorff |
ALESSIO CIGLIANO |
JOHN LENNON | Ian Hart | MARCO BOLOGNESI |
PAUL McCARTNEY | Gary Bakewell | GIORGIO BORGHETTI |
GEORGE HARRISON | Chris O'Neill | GUIDO PENNE |
PETE BEST | Scot Williams | PATRIZIO CIGLIANO |
ASTRID | Sheryl Lee | ROBERTA PELLINI |
KLAUS VOORMANN | Kai Wiesinger | VITTORIO GUERRIERI |
ARTHUR BALLARD | Rob Spendlove |
UN COMMENTO AL FILM
a cura di Alessandro
E' un film evocativo gli esordi dei Fab
Four ancora prima di divenire celebri.
La vicenda è incentrata sulla forte amicizia tra John Lennon, fondatore e
leader della band e Stuart Sutcliffe, primo bassista e la storia d'amore tra
quest'ultimo e la fotografa tedesca Astrid.
Il carattere fin troppo cinico e arrabbiato di Lennon evidenziato nel
rapporto di amore-odio nei confronti di Astrid viene esaltato
dall'inequivocabile gelosia nutrita da John nei confronti di lei.
Storicamente si attribuiscono a quest'ultima sia il cambiamento di look dei
futuri Beatles sia l'uscita di Stu dal gruppo per tentare il successo in
campo artistico.
A far da cornice al quadro di insieme la mentalità dei giovani in relazione
alla realtà di provincia povera di opportunità, contrapposta ad un mondo più
vasto ricco di esperienze pronto a soddisfare la voglia di sfondare, vera
ossessione per Lennon e McCartney, e diventare delle rockstar immortali
adorate dalle folle di tutto il mondo.
Le ambientazioni, estremamente semplici e tutto sommato povere,
contribuiscono ad esaltare i caratteri dei personaggi ben scolpiti e molto
ben interpretati dal cast discreto specie per somiglianze somatiche con
alcuni dei personaggi sia principali che secondari.
La sceneggiatura è pregevole nei dialoghi e nella cronologia delle scene
oltre allo sviluppo degli eventi relativi alla vicenda.
Ne risulta un film godibile con slanci di romanticismo e brevi gags
scanzonate dei protagonisti.
Esistono però alcune piccole lacune specie dal punto di vista cronistorico:
Innanzitutto l'esperienza di Amburgo fu per i futuri Beatles una delle tante
che seppur estremamente significativa, non fu certo quella culminante con il
successo discografico semmai determinò la formazione definitiva della band
che rimarrà invariata fino allo scioglimento.
Nonostante la colonna sonora sia eccellente per scelta dei brani e per
l'esecuzione degli stessi, essa viene tuttavia realizzata in chiave poco in
accordo coi costumi dell'epoca; inoltre alcuni dei brani sono anacronistici,
infatti sarebbero posteriori alla fondazione ufficiale della band e presenti
addirittura nel secondo LP: With the Beatles del 1963.
Allo scopo di nutrire ulteriormente l'immagine da leader di John Lennon,
vengono a quest'ultimo attribuite caratteristiche quasi manageriali per il
proprio gruppo, oltre che l'interpretazione da solista di brani come Long
Tall Sally, in verità uno dei primi cavalli di battaglia di Paul McCartney
dotato di toni e sonorità vocali più alte. E' ovvio che certe scelte hanno
sacrificato la realtà dei fatti per far ruotare tutto su Stu, Astrid e John.
Infine la scena rievocativa la loro prima incisione con Tony Sheridan viene
attribuita ad una specie di battesimo discografico come Beatles, mentre in
quel momento il complesso ancora non si chiamava così. Ringo Starr entra
stabilmente a far parte della band solo al momento delle prime incisioni per
Please Please Me, primo LP ufficiale del 1962, mentre il primo 45 giri Love
Me Do, vede alla batteria Andy White.
Pete Best lasciò il gruppo a causa di scarso inserimento caratteriale più
che per non elevato rendimento artistico. Infatti la scelta su Ringo si deve
alla sua verve più in sintonia col resto del gruppo.
La morte di Sutcliffe avvenne un mese prima l'uscita del disco suddetto,
mentre nel film è posteriore al lancio nel mercato discografico dei suoi ex
compagni. Infine alcuni degli strumenti utilizzati non corrisponderebbero a
quelli esistenti in commercio o per lo meno suonati nei primi anni '60 (la
stessa batteria di Best è composta da troppi pezzi mentre è perfettamente
intuibile dai diversi video di repertorio che fosse composta dagli elementi
basilari). Il suono emesso e le relative amplificazioni degli strumenti son
troppo potenti per le possibilità sopratutto economiche del momento.
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