ALIAS Italia

ALIAS ITALIA: LE TRASCRIZIONI

EPISODIO 2.1

Trascrizione a cura di Lorenzo.

Guida all'episodio "Entra il nemico" (2.1): cliccate qui.

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ENTRA IL NEMICO

(Sydney è prigioniera a Taipei, ammanettata ad una sedia)

SYDNEY: Alexander Khasinau...
KHASINAU: Dovresti mangiare un po’...
SYDNEY: Non ho appetito!

(KHASINAU le lascia il cibo e si volta per andarsene)

SYDNEY: Ehi! Ho delle domande da fare!
KHASINAU: Potrai farle al mio capo...
SYDNEY: Il capo? Io credevo che l’Uomo fosse il capo...
KHASINAU: Sì... sì, ma non sono io l’Uomo...

(KHASINAU esce ed entra un’altra persona)

IRINA: Ho aspettato questo momento per quasi trent’anni...
SYDNEY: Mamma?!
IRINA: Prima o poi... doveva succedere, no? Certo, avrei anche potuto impedirlo... eri così piccola quando sei nata... sarebbe stato facile... dimmi, Sydney, chi ti ha mandato qui?
SYDNEY: Ehhh...
IRINA: Devi dirmelo...
SYDNEY: Altrimenti? Mi metti in castigo?

(Irina spara alla spalla sinistra di Sydney che cade di lato assieme alla sedia lamentandosi)

IRINA: Facciamo così: pensaci sopra! Tornerò per chiedertelo di nuovo...

(Irina se ne va lasciando Sydney sola. Sydney piange e si lamenta per il dolore. La scena si sposta nell’ufficio della psicanalista della CIA)

PSICANALISTA: Le ha sparato?! Sua madre?
SYDNEY: Sì...
PSICANALISTA: E per lei non è un problema?
SYDNEY: Quello che voglio dire... sì certo che ho dei problemi! Ma i problemi che ho, li so gestire!
PSICANALISTA: Com’è riuscita a fuggire?
SYDNEY: Scusi, ma l’agente Vaughn è disperso... e io sono qui a raccontare storie da Houdini ad una strizzacervelli della CIA, senza offesa: è inutile! Dobbiamo occuparci di lui, non di me! Dovremmo essere laggiù a cercarlo!
PSICANALISTA: È frustrata perché non fa parte della squadra di ricerca... ma, Sydney, lo stanno cercando! E a lei hanno ordinato di parlare con me!

(Mentre Sydney racconta l’accaduto, vengono visualizzate le immagini di come si è liberata)

SYDNEY: Per uscire da quella stanza dovevo liberarmi dalla sedia. Era una sedia di alluminio non rinforzato... l’ho bloccata contro una valvola idrica e ho fatto forza sulle saldature... oltrepassare la porta è stato un po’ più complicato...

(Sydney prende una bombola d’ossigeno e la incastra fra due mattoni, con una chiave inglese rompe l’ugello e la bombola parte spinta dalla pressione, la porta viene abbattuta dal colpo. Sale velocemente le scale, disarma la prima guardia che trova e la butta giù dalle scale)

PSICANALISTA: E tutto questo con un proiettile nella spalla?
SYDNEY: Cos’è... non mi crede?
PSICANALISTA: È sorprendente!
SYDNEY: Non tanto... ho imparato che nessuna droga è potente come l’adrenalina!

(Con la pistola si difende dalle altre guardie e riesce ad uscire. Jack parla dall’aereo che dovrebbe portarli in salvo)

JACK: Dove diavolo sei?
SYDNEY: Nel centro di Taipei! Mi sono appena liberata... Vaughn è con voi?
JACK: No... e non si è fatto sentire. Sydney, torna subito all’aereo
SYDNEY: Devo tornare a cercarlo!
JACK: No, non c’è tempo! Presto metteranno sotto controllo la pista di atterraggio
SYDNEY: Non posso lasciarlo qui! Ritarda la partenza! Io torno a cercarlo!
JACK: No, aspetta!
WILL: Chi è Vaughn?

(La scena torna nello studio della psicanalista della CIA)

PSICANALISTA: Perché non mi parla di Vaughn?
SYDNEY: È il mio contatto con la CIA, è stato per molto l’unico di cui mi potessi fidare... e credo che niente sia cambiato... comunque, un mio caro amico, un civile, Will Tippin, era stato rapito... e Vaughn si era offerto di aiutarmi. Così noi due e mio padre siamo andati a Taipei per recuperarlo.
PSICANALISTA: Perché, risulta disperso?
SYDNEY: L’ho visto l’ultima volta la notte che mia madre mi ha sparato...

(Mentre Sydney racconta, riappaiono le scene della missione a Taipei)

SYDNEY: Mentre mio padre pagava il riscatto in cambio del mio amico, io e Vaughn siamo andati a distruggere uno dei centri di ricerca dei rapitori. Siamo entrati da un locale notturno dall’edificio accanto, una volta all’interno ci siamo separati. Arrivata al laboratorio che avrei dovuto distruggere ho trovato qualcosa di… di insolito…

(Di nuovo nello studio della CIA)

PSICANALISTA: Che cos’era?
SYDNEY: Ad essere sincera: non ne ho idea! Ma non c’era tempo. Io ho fatto il mio lavoro!

(Di nuovo a Taipei)

SYDNEY: Distruggendo il laboratorio di Khasinau, ho inondato l’edificio

(Si vede la massa d’acqua che corre dietro a Sydney, che tenta di raggiungere l’uscita prima che si chiuda. Vaughn attonito dalla visione, rimane indietro. Sydney esce, ma Vaughn rimane dentro e schiacciato conto la porta dalla massa d’acqua. Sydney tenta disperatamente di rompere la porta con un estintore, ma viene bloccata da una guardia)

PSICANALISTA: Mmh, e quando si è riavuta era ammanettata ad una sedia di alluminio.

(La scena torna a Taipei. Sydney è di nuovo dentro al laboratorio in cerca di Vaughn. Il suo sguardo si ferma su di un ricercatore in particolare)

SYDNEY: Più tardi sono tornata nel posto dove l’avevo lasciato. C’era una squadra di emergenza biochimica che stava esaminando l’acqua. Ho rubato una tuta e sono entrata.

(Studio CIA)

SYDNEY: Ho trovato il suo soprabito... quando finalmente sono tornata all’aereo, Vaughn non si era ancora visto...

(Si vede l’aereo che doveva portare in salvo Sydney e Vaughn. Al suo interno ci sono già Jack e Will. Jack fa un’iniezione antidolorifica a Sydney)

JACK: Calma, ora...
SYDNEY: Mmh...
JACK: E il tizio che ti ha sparato?
SYDNEY: Non è stato un tizio... è stata la mamma! E non sembrava che lavorasse per Khasinau... ma che fosse Khasinau a lavorare per lei.
WILL: Hai appena detto che è stata tua madre a spararti?!
JACK: Siediti!

(Il cellulare di Sydney suona, la scena si sposta a casa di Sydney e Francie)

SYDNEY: Pronto?
FRANCIE: Ehi! Dove sei?
SYDNEY: Sto rientrando da San Francisco, che succede?
FRANCIE: Hai sentito Will?
SYDNEY: Se ho sentito Will? No!
FRANCIE: Beh, nemmeno io e stanno mandando un servizio in televisione: è uscito un articolo di Will che doveva essere pubblicato se lui fosse sparito...
SYDNEY: L’articolo di Will... di cosa parla?
FRANCIE: Dell’assassinio del tuo fidanzato, di una cospirazione... e di un gruppo chiamato SD-6!

(La scena torna improvvisamente sull’aereo, Jack è comprensibilmente arrabbiato)

JACK: Cosa hai scritto a proposito dell’SD-6?
WILL: Niente! Solo il nome! Non so nemmeno cosa sia! Ho sentito solo il nome! Perché, voi sapete che cos’è? È un gruppo? Sono buoni? Sono cattivi? Voi lavorate con loro?

(Studio della CIA)

SYDNEY: Stava facendo tutte le domande che avrei fatto anch’io...
PSICANALISTA: Che cosa gli avete detto?
SYDNEY: In sostanza gli abbiamo detto la verità... che io e mio padre lavoriamo per la CIA, che ora siamo sotto copertura all’SD-6: una delle varie agenzie private che hanno basi in diversi paesi e che trafficano in droga, armi e informazioni... e che usano mezzi subdoli per minare governi ed industrie ne ltentativo di controllare il mondo
PSICANALISTA: E qual è stata la sua reazione?

(Aereo)

WILL: Sul serio?!

(Studio della CIA)

SYDNEY: Gli è sembrato alquanto strampalato... ed è meglio così!
PSICANALISTA: L’articolo di Will l’ha messa in pericolo con l’SD-6?
SYDNEY: I miei problemi con l’SD-6 sono arrivati da un’altra parte...

(Viene spostata l’attenzione nell’ufficio di Arvin Sloane presso l’SD-6)

DIXON: Come ricorderà, mi hanno sparato l’anno scorso, mentre ero in missione con l’agente Bristow... avevo pochissimi ricordi di quel giorno, il dottore disse che quel genere di amnesia era tipico, ma poi, la settimana scorsa... mi sono ricordato di qualcosa. Mi sono ricordato che l’agente Bristow, per salvarmi la vita, ha usato un satellitare. Il fatto insolito è che si è identificata con un nome in codice non assegnatole dall’SD-6. Il nome in codice è Freelancer. Poi, giovedì sera, ho seguito l’agente Bristow. L’ho... osservata mentre entrava illegalmente in una struttura dell’SD-6 a Santa Barbara. Ho pregato, signore... che ci fosse una spiegazione, ma... quando ho affrontato Sydney... non ce l’aveva. Come servitore di questo paese, nonostante quello che sto per fare mi spezzi il cuore... le comunico che ritengo che Sydney Bristow faccia il doppio gioco.

(Studio CIA)

SYDNEY: Mio padre, ovviamente, l’aveva previsto.

(Aereo di recupero)

JACK: Dobbiamo presumere che Dixon possa averti denunciato. La mossa migliore è che io mi assuma la totale responsabilità!
SYDNEY: E... che si fa con Will?
JACK: Ti troverai in un mare di guai...

(Studio CIA)

SYDNEY: Poi siamo atterrati e, tornati all’SD-6, come previsto da mio padre, mi hanno preso in custodia e lui è andato a parlare con Sloane.

(Quartier generale dell’SD-6)

SLOANE: Hai dato tu a Sydney il nome in codice “Freelancer?”
JACK: Sì, esatto.
SOANE: Perché?
JACK: Perché non mi fidavo di te... consideralo istinto paterno... te lo dico solo ora per via dell’articolo di Tippin.
SLOANE: Dovevo farlo uccidere mesi fa...
JACK: Il rapimento di Tippin ci ha portati dritti a Khasinau, Sydney ha distrutto il loro laboratorio, l’organizzazione di Khasinau è a pezzi... quelli che non hanno perso la vita sono in fuga... è una grande opportunità! So bene di aver infranto le regole e che l’Alleanza mi farebbe uccidere per questo. Però, se non fossi fedele a te, Arvin, e all’SD-6... non sarei tornato...
SLOANE: E Will Tippin?
JACK: Lui non conta, non sa proprio niente... e non puoi ucciderlo, richiamerebbe solo l’attenzione. Farò in modo che per tutta la vita non scriva più nessun articolo

(Dixon libera Sydney dalle cinghie)

DIXON: Sloane mi ha appena parlato... nella vita, a volte, capita di non ascoltare il proprio cuore... di non ascoltare la verità... in quei momenti perdiamo il senso di quello che siamo... e così tradiamo noi stessi... mettere in dubbio la tua lealtà, la tua virtù... è stato uno di quei momenti.

(Studio CIA)

SYDNEY: Dixon è un brav’uomo... lui crede ancora, come credevo io, che l’SD-6 sia una sezione segreta della CIA... è questo il peggio del doppio gioco.
PSICANALISTA: Già... dover mentire alle persone a cui si tiene...

(Improvvisamente la scena si sposta nel solito luogo d’incontro segreto dove Sydney incontra Weiss)

SYDNEY: Hai notizie di Vaughn?
WEISS: Niente!
SYDNEY: Ma che state facendo?
WEISS: C’è una squadra a Taipei...
SYDNEY: C’ero anch’io lì! Che fa la squadra?
WEISS: Ha perquisito il magazzino!
SYDNEY: L’avevo già fatto io!
WEISS: Serve ogni indizio possibile!
SYDNEY: Non provarci con me... Vaughn potrebbe non esserci più!

(Si parlano contro urlando)

WEISS: Questo lo so è anche mio amico! Sydney, ti giuro, lo stiamo cercando con ogni cura... so che è dura per te, ma devi concentrarti, abbiamo un lavoro da fare...
SYDNEY: Lo so... l’SD-6 mi manda in missione a Capferrat in Francia
WEISS: Chi c’è lì?

(Studio dell’SD-6 dove Sloane da le direttive per le missioni, ci sono Arvin, Sydney, Dixon e Marshall)

SLOANE: La “petit rose”... la tenuta di Jean Marc Revert membro dell’assemblea nazionale francese, dopo la distruzione del quartier generale di Khasinau e Derevko a Taipei... grazie Sydney, sappiamo il nome di qualche membro dell’organizzazione. Revert è uno di questi! Crediamo che abbia aiutato a finanziare le loro operazioni e che sia la chiave per trovare Khasinau, tua madre e altri ancora. E assicurarli alla giustizia!

WEISS: Assicurarli alla giustizia... ci pensi? Arvin Sloane che parla di giustizia... che cosa dovresti fare?

SLOANE: La missione consiste nell’introdursi in casa di Revert e mettere una cimice nel suo ufficio, sempre che tu te la senta...
SYDNEY: Nessun problema!
SLOANE: Marshall...
MARSHALL: Grazie... allora, eh, quello che abbiamo qui è... un telefono... serve, per così dire, per parlare... pronto mamma? Sì, mamma! Ci sarò, solo che, senti... ci sarà anche la zia Ruthy? Eh, un oggetto onnipresente ma in infiniti modelli, colore, cablaggio, componenti, uno come me che inventa una cimice per un telefono così, eh, prima deve capire che modello è il telefono da intercettare... e poi deve ideare una cimice che sia invisibile... vi do il benvenuto nella nuova era dell’intercettazione... qui la cimice è... è nel cavo! Modello universale, funziona con tutti i telefoni, frequenza regolabile, basta sapere dov’è il telefono... e in questo caso in Francia, eh, che ne dite?

(Di nuovo il luogo nascosto)

WEISS: La cimice nel cavo? Bene! Noi prepareremo un trasmettitore ritardante... la CIA ascolterà tutto ma l’SD-6 solo quello che vogliamo. Senti, per Vaughn... io sto pregando.

(Studio della psicanalista della CIA)

SYDNEY: Così, anziché tornare a Taipei, invece di aiutare nelle ricerche di Vaughn, partirò per la Francia tra mezz’ora...
PSICANALISTA: Ancora una cosa... non ha detto niente a proposito di sua madre...
SYDNEY: Sentiamo, cosa dovrei dire? Qualcosa di profondo? La prima volta che ho rivisto mia madre dopo vent’anni per poco non mi ha ucciso il che avrebbe fatto di me il tredicesimo agente della CIA che ha ammazzato! Era un agente del KGB, ha tradito mio padre, ha tradito me, ha tradito questo paese... l’unica cosa da sapere di quella donna è che sta dalla parte sbagliata!
PSICANALISTA: E questo mi sembra un buon inizio!
SYDNEY: Come ho già detto: so gestire i problemi che ho!

(Laboratorio segreto di Khasinau a Capferrat, Francia. Khasinau sta incidendo la fronte di un uomo con un bisturi. Quando è al telefono, l’assistente sposta il corpo di Vaughn in una sala lì vicino. Fuori ci sono Dixon e Sydney in missione)
ASSISTENTE: Dottor Khasinau? Il signor Revert...
KHASINAU: Halo Revert? Oui!

DIXON: Bluebird, ci sei?
SYDNEY: Sono quasi arrivata... ah accidenti...
DIXON: Tutto bene?
SYDNEY: È solo una spalla, sto bene... fase uno completata e il buffet è buono!
DIXON: Ricordati di portare qualcosa anche a me... riesci ad andare di sopra?
SYDNEY: Credo di sì... seconda porta a destra?
DIXON: Sì... seconda porta a destra.

(Sydney porta a termine velocemente la missione poi prova a trasmettere. La scena si sposta velocemente sul centro sorveglianza CIA a Los Angeles)

WEISS: Abbiamo il segnale?
OPERATORE: Sì, ce l’abbiamo!

SYDNEY: One, deux, troix, quatre, cinque, six...

OPERATORE: Bene, lasciamo che senta anche l’SD-6...

(Si torna a Capferrat)

DIXON: Ti ricevo Bluebird, vattene di lì...

(Sydney si accorge che c’è tra la folla un tipo che aveva notato a Taipei nella squadra di emergenza biochimica. Lo segue e si ritrova nel laboratorio segreto di Khasinau, il quale sta per aprire in due Vaughn)

KHASINAU: Tra venti minuti avrò finito.
ASSISTENTE: Sì, signore.

(Mentre Sydney si aggira tra i presunti pazienti di Khasinau, uno di questi si sveglia, Khasinau lo sente e va in cerca dell’intruso. Prende Sydney alle spalle ma lei riesce a buttarlo in terra, Khasinau chiama il suo assistente, intento Sydney trova Vaughn)

SYDNEY: Vaughn! Devi alzarti, dobbiamo andare via! Forza, quelli torneranno da un momento all’altro!

(Siccome Vaughn non reagisce, Sydney prende una siringa e...)

SYDNEY: Mi dispiace, devo iniettarti dell’adrenalina, dobbiamo scappare!
VAUGHN: No, non lo fare... aaaaah!
SYDNEY: Sbrigati, su andiamo!

(Escono)

VAUGHN: Mi... hai fatto male...
SYDNEY: Mi dispiace...
VAUGHN: Fa niente... dove siamo?
SYDNEY: In Francia...
VAUGHN: In Francia? Davvero? In Francia!
SYDNEY: Non ti posso spiegare... devo tornare prima che Dixon venga a cercarmi... sai come tornare a Los Angeles, vero?
VAUGHN: Sì! Ah...
SYDNEY: Cosa?
VAUGHN: Mi hai salvato la vita...
SYDNEY: Ci vediamo a Los Angeles...

(Sydney ritorna dalla missione e torna dalla psicanalista)

PSICANALISTA: Presumo che la missione in Francia sia andata bene... mi sembra più serena adesso...
SYDNEY: Hanno detto che Vaughn starà bene quindi... d’accordo, lo so cosa pensa e la risposta è no! Nessun limite è stato infranto: lui è il mio contatto. Io e Vaughn abbiamo un rapporto professionale, nient’altro!
PSICANALISTA: Beh, veramente io mi riferivo al suo amico giornalista...
SYDNEY: Oh, a Will non va molto bene... a Taipei è stato torturato ma ho l’impressione che adesso le cose gli vadano peggio!

(Viene inquadrata una stanza scura dove Jack e Will mettono insieme il piano per evitare che Will venga ucciso dall’SD-6)

JACK: L’SD-6 ti lascerà vivere solo se distruggi la vita che fai ora.
WILL: L’ho capito, ma non ti viene in mente un modo diverso da questo?
JACK: Sì, me ne vengono in mente molti altri... ma prevedono tutti la tua sepoltura.
WILL: Che cos’è, una battuta? Sei macabro, Jack!
JACK: Finirai da uno spacciatore a South Center... un’ora dopo ci sarà un’incursione. Ricorda: è fondamentale che tu affronti la stampa personalmente. Se non fai una dichiarazione pubblica: sei un uomo morto.
WILL: Ho paura...
JACK: Lo so. Sei pronto?

(Si vede la polizia che fa incursione in una casa abitata da spacciatori e drogati, Will è disteso su un materasso per terra. Dopodiché si vede Francie che incontra Will alla centrale di polizia)

FRANCIE: Eroina?
WILL: Francie, ti spiego tutto più tardi d’accordo?
FRANCIE: Meglio uscire dal retro. C’è un branco di giornalisti che ti aspetta.
WILL: No, uscirò da davanti!
GIORNALISTI: Eccolo lì! Signor Tippin? Signor Tippin? È stato l’SD-6 a farle questo? Will? È vero che le hanno trovato eroina nel sangue? Tornerà a lavorare al Register? Può fare una dichiarazione?
WILL: Il mio problema con l’eroina è cominciato tre anni fa. Provo un profondo imbarazzo, anche per la mia famiglia... ma devo dire che la maggior parte di quello che ho scritto è pura invenzione... compreso il mio più recente articolo su un’organizzazione che ho chiamato SD-6. Erano tentativi di…

(Siamo nello studio privato di Sloane)

SLOANE: Per quanto faccia male guardarlo... è stato fortunato... poteva finire molto peggio! Lo sai quanto tengo a te, Sydney, l’ho fatto per te: gli ho risparmiato la vita. Non volevo che perdessi qualcun altro per l’SD-6.
SYDNEY: Grazie...
SLOANE: Eh... senti Sydney, vorrei chiederti... mi piacerebbe che tu dicessi qualcosa al funerale di Emily.

(La scena si sposta nel bagno della casa comune di Francie e Sydney. Will sta vomitando. Poi ritorna Sydney dal lavoro)

FRANCIE: Tutto bene?
WILL: Fantastico!
FRANCIE: È in bagno...
SYDNEY: Sta male?
FRANCIE: Sta... male! Senti devo vedere l’agente immobiliare... tornerò tra un’oretta... pensi tu a lui?
SYDNEY: Sì... Francie? Will si rimetterà!
WILL: Me ne stavo lì seduto e stavo mettendo la mia roba in uno scatolone... e quando ho alzato gli occhi tutta la gente in ufficio mi stava fissando... e così ho lasciato il mio ufficio per l’ultima volta...tanti mi hanno detto: “Mi raccomando, amico!”... un sacco di gente!
SYDNEY: Mi dispiace tanto, Will...
WILL: Ehi! Sono... sono seduto qui... su un divano... sono vivo! Ci sta ascoltando qualcuno?
SYDNEY: No... quella lampada neutralizza le cimici. Siamo al sicuro... ehi! La tua bocca?
WILL: Nng... tornerà a posto... ma se mi vede un dentista perderò l’assicurazione sanitaria!
SYDNEY: Ah, ah!
WILL: Oh, oh...

(Il cellulare di Sydney suona e lei sta per rispondere)

WILL: Chi è? Basta soltanto che tu mi dica: buoni o cattivi...
SYDNEY: Buoni! Sì?

(Siamo nel solito luogo d’incontro segreto. Vaughn sta raccontando di come si è liberato uscendo dal laboratorio allagato a Taipei)

VAUGHN: Quand’ero ragazzino facevo nuoto. Riuscivo a fare i cento metri in sessantotto secondi... inutile dirti quanto mi sia servito a poco quella sera a Taipei... negli ultimi duecento anni ci sono state delle invenzioni decisamente straordinarie ma nessuna più straordinaria del cacciavite! Nessuna! Credevo di essermela cavata! Ma poi mi hanno steso. E quando mi sono svegliato ero in Francia!
SYDNEY: Quando ti ho visto dietro quel pannello, ho creduto che tu fossi morto!

(Arrivano anche Jack e Weiss)

JACK: Abbiamo intercettato una comunicazione da uno degli uomini di Khasinau... parlava di qualcosa che ha chiamato “La Bibbia”...
SYDNEY: Che cos’è?
JACK: Un libro, un manuale operativo dell’intero cartello. Contatti, inventari di armi e tecnologie... sono informazioni che servono loro per poter ricostruire l’organizzazione... se recuperiamo quel libro possiamo impedirglielo.
VAUGHN: Qualche idea di dove sia questa Bibbia?
JACK: Era a Taipei. Quando è stato distrutto il laboratorio, l’uomo che ha chiamato Khasinau ha preso il libro e l’ha messo al sicuro. Glielo riconsegnerà domani pomeriggio al porto di Barcellona. Molo 347.
SYDNEY: L’SD-6 ne è al corrente?
WEISS: Col trasmettitore ritardante che hai piazzato controlliamo ciò che arriva all’SD-6... non hanno sentito niente!
JACK: Dovrete intercettare quel libro. Partirete fra trenta minuti.

(Porto di Barcellona. Vaughn, Sydney, Weiss e il comandante dell’operazione sono nascosti tra gli edifici del molo 347. Ad un certo punto arrivano due macchine: Khasinau e il corriere con la Bibbia)

SYDNEY: Novità?
VAUGHN: Non ancora! Sai ci sono dei buoni ristoranti a Barcellona...
SYDNEY: Sì, lo so...
VAUGHN: Sai a cosa pensavo?
SYDNEY: Eh, credo di indovinarlo...
VAUGHN: Se potessimo farci vedere insieme, potremmo prendere la Bibbia e poi andare fuori a cena!
WEISS: Posso venire anch’io? Sto morendo di fame!
SYDNEY: Ci siamo! È arrivato Khasinau!
COMANDANTE: Mantenete le posizioni! Pronti a muovervi! Il corriere ha una valigetta, dentro deve esserci la Bibbia! Ci muoviamo al mio tre! Tutti in posizione!
KHASINAU: Aspetta...
COMANDANTE: Uno, due... a terra! Subito, presto! Ferma la macchina! Non hai sentito! A terra! Butta la valigetta! Fuori dalla macchina! Copritelo! Copritelo! Vieni fuori, ho detto!

(Irina, dal tetto di un edificio sta per sparare, ma l’arrivo della polizia rovina i suoi piani. Khasinau ne approfitta per scappare ma Sydney lo insegue)

COMANDANTE: Ma chi è che sta sparando?
VAUGHN: Weiss! Vado a prendere il cecchino! Coprimi!
COMANDANTE: Squadra Bravo controllate il bacino ovest, squadra Charlie voi quello est!
VAUGHN: Weiss!

(Weiss è dietro una macchina seduto: un proiettile l’ha colpito alla gola)

VAUGHN: Va tutto bene. Rilassati!

(Una squadra raggiunge il tetto dell’edificio da cui provengono gli spari. Non c’è un cecchino, bensì un fucile azionato ad intermittenza da un cacciavite messo a cavallo del grilletto che viene tirato da una corda che gira attorno ad un mulinello. Sydney raggiunge Khasinau, lo stende e sta per prendere la valigetta)

SYDNEY: Fermo! Molla la valigetta! Mani dietro la testa e in ginocchio!
KHASINAU: Eh, eh...

(Dal fondo del magazzino dove sono, spunta Irina. È lei che ha fatto il congegno fucile – cacciavite)

IRINA: Buttala!

(Sydney, sconsolata, si gira, vede la madre e getta la pistola. Nel frattempo Khasinau si rimette in piedi. Irina prende la mira e spara. Spara a Khasinau che cade all’indietro e muore)

IRINA: Mani dietro la testa. E ora in ginocchio! Testa a terra! La verità richiede tempo.

(Irina prende la valigetta ed esce. Quando Sydney si rialza, sua madre non c’è più. Sydney, tornata a Los Angeles, si presenta allo studio della psicanalista)

SYDNEY: Ha un minuto?
PSICANALISTA: Si sente bene?
SYDNEY: Ha saputo?
PSICANALISTA: Cosa? Si sieda!
SYDNEY: Stamattina c’è stato il funerale di Emily, la moglie di Sloane...

(Flash back: siamo a casa di Sydney che si sta preparando per il funerale di Emily, Will la sta ascoltando)

WILL: Farai l’elogio della moglie di quel bastardo?
SYDNEY: Sì!
WILL: Della moglie del diavolo... di quello che ha fatto uccidere Danny, che voleva uccidere me!
SYDNEY: Nonostante avesse sposato un uomo davvero orribile, Emily era una brava persona. E se chi le ha voluto bene non parla al suo funerale per colpa del marito, non fa giustizia, rende solo più forte lui! Eh, non si vede il livido, vero?
WILL: Quindi è questa la tua vita... mentire a tutti continuamente! Io lo faccio solo da qualche giorno e mi sta uccidendo!
SYDNEY: Quando ho saputo che tu sapevi, ho vissuto nel terrore... perché pensavo a quello che era successo a Danny... però, egoisticamente mi sono sentita anche... molto sollevata! Finalmente tu sapevi, non dovevo più fingere ogni volta che parlavamo! Potevo essere me stessa!
FRANCIE: C’è nessuno?
SYDNEY: Siamo qui!
WILL: Il livido è sparito!
FRANCIE: Ciao!
WILL: Ciao!
FRANCIE: Ho uno spazio! Aprirò un ristorante!
WILL: Fantastico!
SYDNEY: Congratulazioni!
FRANCIE: Oh, grazie!

(La scena si concentra sul funerale di Emily, mentre Sydney ne fa l’elogio)

SYDNEY: Ho conosciuto Emily poco dopo aver iniziato a lavorare al “Credit Dauphine”. Come molte giovani donne ero intimidita... dal mondo. Avevo un disperato bisogno di una guida... come sempre era stato, mio padre era molto preso dal suo... lavoro... ho perso mia madre quando avevo sei anni... quindi non avevo nessuno con cui parlare! Non avevo un modello! Una sera Arvin mi aveva invitata a cena, mi ricordo che, alla fine della serata, Emily mi aveva accompagnato alla macchina. Non la conoscevo affatto e lei mi disse con voce semplice e rassicurante: “Andrà tutto bene!”. Pensando ad Emily spesso mi sono interrogata su mia madre... a come poteva essere se... fosse stata in vita! Sarebbe stata forte come Emily? O gentile come lei? Buona come lei? Mi sono detta che avrebbe senz’altro avuto quelle qualità... non potevo certo saperlo... però mi faceva piacere crederlo! Ma Emily non è stata solo la madre che non ho mai avuto... è stata la madre che noi tutti avremmo potuto desiderare!

(Irina entra alla CIA e parla con una centralinista)

SYDNEY: Papà?
JACK: Mi ha chiamato Devlin... c’è stata una resa alla CIA... si è appena consegnata! Ha detto che vuole collaborare...
SYDNEY: Chi?
JACK: Tua madre!

(La scena ritorna nello studio della CIA, Sydney è in lacrime)

SYDNEY: Temo che questo sia un problema che non so gestire...
 

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Alias Italia - Il dossier Sydney Bristow © 2003/04 Antonio Genna
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