ALIAS Italia

ALIAS ITALIA: LE TRASCRIZIONI

EPISODIO 1.4

Trascrizione a cura di Daniela.

Guida all'episodio "Dritti al cuore" (1.4): cliccate qui.

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DRITTI AL CUORE

Anna e Sydney sono davanti alla valigetta che contiene un foglio dove  c’è scritto il codice di Milo Rambaldi. Devono memorizzarlo prima che un sistema di liquidi lo distrugga.

Sydney: Oh mio Dio

Memorizzano sottovoce il codice, ripetendo le cifre a bassa voce, fino a che il foglio viene distrutto.

Sydney: Te la ricordi?

Anna: E tu?

Scappano dallo stadio

Sydney: Dixon chiudo la trasmissione.

Agente dell’SD6-6: Ha spento il microfono! Ho perso il segnale!

Sydney – parlando con Vaughn: 0 0 1 0 Hai tutto?

Vaughn: Ricevuto!

Sydney: All’SD6 do la sequenza sbagliata!

Vaughn: Cosa? No… no… no… dagli esattamente quello che…

Sydney: Io non consegno la sequenza esatta! Non se ne parla! Scordatelo!

Vaughn: Sydney ascoltami, la cosa è cruciale! Sydney dagli subito quel numero! E’ un ordine!

Sydney: Un ordine?

Vaughn: Sì

Sydney: Dobbiamo fare una lunga chiacchierata quando torno a Los Angeles.

Nel camioncino dell’SD6

Sydney: Dixon ho il codice!

Dixon: Vai!

Sydney: 0 1 0 0 0 1 1 0 0

Le scene si alternano con Anna nel suo camioncino che dà il codice (in russo) ai suoi.

Sydney: 1 0 0 0 1 1 0 0 1 1 1 … solo due 1 e poi…

Ancora Anna nel camioncino..

Sydney: 1 1 0 1 è tutto… 1 1 0 1.

Dixon: Ottimo lavoro.

Los Angeles

Sydney, Vaughn e Weiss sono in un camioncino.

Sydney: Tu non mi dai ordini!

Vaughn: E’ necessario.

Sydney: Avrei potuto facilmente depistare l’SD6…

Vaughn: Non hai pensato ai risvolti!

Sydney: … ed è per questo che sono qui!

Vaughn: Vuoi ascoltarmi per un secondo? Che sarebbe successo se tu avessi dato un codice falso all’SD6 e Anna quello esatto al Direttorio K?

Sydney: Che importa? Avrebbero pensato che mi ero sbagliata.

Vaughn: Ah… E invece Anna no? Lei gli avrebbe consegnato il codice corretto. Visto che il codice indica Atene il Direttorio K ci sarebbe andato. L’SD6 a mani vuote avrebbe sospettato di te. Sydney dobbiamo stare molto attenti, insomma dobbiamo essere cauti e anche parecchio perché se all’SD6 hanno il minimo sospetto su di te è finita!

Sydney: Anna è stata il mio nemico per tre anni. A Berlino mi sono resa conto che vuole eliminare l’SD6 quanto lo voglio io…

Vaughn: Alla CIA preferiamo che delle informazioni cadano nelle mani dell’SD6 piuttosto che il Direttorio K le abbia per primo… Anna è ancora il nemico!

All’SD6

Sloane: Lei non crede nell’occulto, vero?

Russel: Direi di no.

Sloane: Nemmeno io, ma non sia scettico l’aiuterà. Il codice è stato scritto nel 1489 chi l’ha composto era una specie di Nostra Damus: si chiamava Milo Rambaldi

Russel: Un codice binario scritto nel 15° secolo da un veggente: non ne ho mai sentito parlare.

Sloane: I suoi progetti erano così avanzati che tutti lo credevano pazzo. In alcuni suoi disegni ha compilato liste di matricole, numeri identificativi di tecnologie prodotte solo di recente, quest’anno. E’ una realtà e ci serve. Per 10 anni prima di morire Rambaldi ha lavorato a un solo progetto. Non sappiamo se sia un’arma, una fonte di energia o un sistema di trasporto. Per quel poco che sappiamo è una tecnologia di cui non abbiamo mai visto l’eguale. Come sta sua moglie? Non gliel’avevo chiesto.

Russel: Eh bene… e la sua?

Sloane: Veramente Emily non sta molto bene ma … grazie lo stesso. Venga.

Nella sala riunioni

Sloane: Avete letto il rapporto?

Sydney: Non hanno trovato niente.

Sloane: Vi presento Anthony Russel. Viene da Geninx stava lavorando al caso dell’Unione Commercio Organizzato. Lui è Marshall, lei è Sydney Bristol.

Russel: Conosco tuo padre.

Sloane: Appena letto il codice recuperato abbiamo mandato una squadra ad Atene. Oggi ho ricevuto una telefonata dall’SD3. Dicono che non c’era niente di collegabile a Rambaldi e siamo arrivati per primi. Sembra che abbiamo fatto uno sbaglio enorme, ma lo ha fatto anche il Direttorio K.

Marshall: Nella fretta di decifrare l’enigma di Rambaldi abbiamo frainteso il codice. Abbiamo ottenuto due serie di numeri che sembravano longitudine e latitudine ma c’era uno schema di comprensione… dovevo accorgemene: anziché mandare una squadra ad Atene avremmo dovuto inviarla a Malaga in Spagna.

Sloane: Che è il luogo dove andrai. Nel punto esatto indicato dalle coordinate di Rambaldi c’è una chiesa vecchia di 500 anni.

Sydney: Cosa devo cercare?

Sloane: Non lo sappiamo. L’unico indizio che abbiamo, ammesso che lo sia, sono due parole che facevano parte del codice “sol d’or”.

Russel: Un sole dorato.

Malaga

Sydney entra nella chiesa con una pila in mano e vede una vetrata colorata tipo mosaico e al centro un sole dorato. Si avvicina e stacca il cerchio in centro. Arriva Anna e la agguanta alla gola.

Anna: Speravo che mandassero te.

Iniziano a combattere, Anna spara a Sydney che si è nascosta tra i banchi della chiesa, ma finisce le munizioni. Anna sta per prendere il sole, ma Sydney la colpisce. Combattono ancora, finchè Sydney ha la meglio e ammanetta Anna ad un banco della chiesa. Poi se ne va con il sole.

Los Angeles – casa di Sydney

Sydney ha in mano una scatola di fiammiferi

Sydney: Non hai detto niente a Charlie?

Francie: Prima volevo parlarne con te.

Sydney: E’ solo un numero su dei fiammiferi.

Francie: Di una certa Rachel che dice: “Serata favolosa”.

Stanno mangiando cinese

Sydney: Devi parlarne con Charlie.

Francie: Come no!

Sydney: Insomma che altro vuoi fare?

Francie: Hai mai spiato qualcuno?

Sydney la guarda sorpresa.

Francie: No senti, lo so che è sbagliato ma ultimamente Charlie mi sembra distante e se gli chiedo che cos’ha mi fa: “Niente bimba va tutto bene, una favola”.

Sydney: Tu non gli credi.

Francie: Stasera va ad un aggiornamento.

Sloane: E tu vuoi seguirlo?

Francie: Non ti immagini neanche quanto!

Sydney: Credo che spiare il proprio ragazzo sia considerato sintomo di un rapporto che funziona male.

Francie: E se lui avesse un’altra?

Davanti a casa di Charlie, Sydney e Francie sono in macchina.

Francie: Sei una buona amica, sai?

Sydney: Si lo so.

Sydney: L’altra sera con Will è successa una cosa strana.

Francie: Cioè? C’ha provato?

Sydney: No… No... l’ho baciato.

Francie: Cosa? Hai baciato Will Tippin?

Sydney: Lo so, lo so.

Francie: Vuoi prendermi in giro? Cos’è sei completamente… stai scherzando…

Sydney: Smettila, eravamo a casa da soli, eravate andati… ed eravamo alticci…

Francie: E’ incredibile… ehi eccolo lì metti in moto. Metti in moto!

Sydney: No, aspetta che si allontani.

Francie: Cos’è? Ti senti un detective?

Sydney: Tutti sanno che si aspetta.

Francie: Tranne me a quanto pare.

Sydney: Si aspetta!

Francie: Cosa fa?

Si vede Charlie che incontra una bionda, si salutano e si abbracciano: Francie è sconvolta.

Francie: Non credo stia andando all’aggiornamento.

Al giornale

Will: H E C H T è sicuro? d’accordo grazie glielo prometto non la richiamerò. Danny doveva partecipare ad una conferenza medica a Singapore…

Jennifer: Me l’hai già detto. La Ligman vuole l’articolo sulla chiesa Batista.

Will: … ma ho ricontrollato tutte le conferenze il suo nome non c’è.

Jennifer: Lo so!

Will – rispondendo al telefono: Will Tippin.

Sydney: Ciao, sono io.

Will: Ehi, ciao. Come è andato il tuo viaggio?

Sydney: Bene bene, grazie. E tu, come stai?

Will: Bene: ho un sacco da fare… senti? Non sei a disagio per quel che è successo, vero?

Sydney: Un po’…

Will: Anch’io… secondo te perché?

Sydney: Ne parliamo dopo, senti… ieri sera io e Francie abbiamo visto Charlie: era con un’altra.

Will: Cosa? Stai scherzando?

Sydney: No, è rimasta a dormire da me, adesso è qui… piuttosto sconvolta…

Will: Ohh Dio.

Sydney: … e mi ha chiamato la banca: forse devo ripartire!

Will: E’ pazzesco quanti viaggi fai!

Sydney: Ti dispiace passare più tardi a vedere come sta e tirarla un po’ su?

Will: no… si si si si… certo certo…

Sydney: D’accordo, ti ringrazio. Devo andare.

Will: Bene, vai… Ci sentiamo. Ciao.

Jennifer: Era Sydney? Sei diverso quando parli con Sydney!

Will: Niente analisi… guarda mi serve il numero di quello dell’aeroporto, come si chiama? Luis Escorza… Che c’è?

Jennifer: Se vuoi che faccia qualcosa per te devi dire “per favore”!

Will: Per favore il numero, OK? Il per favore è implicito Jenny…

All’SD6

Sydney è alla scrivania che sta mettendo via dei documenti, vede suo padre che entra e lo segue.

Sydney: Papà? Devi vedere Sloane?

Jack: McCullough.

Sydney: Psicovalutazione?

Jack: Di routine: niente a cui non sia abituato… non che la cosa mi piaccia, ma sai… fa parte di questo lavoro!

Sydney: E così a Berlino ha funzionato… il mio incontro col Direttorio K: c’ha dato il codice… ottima idea!

Jack: Bene. Devo andare: ci vediamo domani.

Sydney: Papà… ceniamo insieme? Che ne dici di giovedì? Hai impegni?

Jack: No… giovedì a cena… va… va benissimo.

Nella sala riunioni

Sloane: La sezione scientifica sta lavorando sull’oggetto recuperato in Spagna. Sappiamo che non è vetro. E’ un polimero sintetico, pensano che sia stato prodotto almeno 500 anni fa.

Dixon: Prima che esistessero i polimeri sintetici.

Sloane: Così il mistero continua… Intanto c’è un’altra missione. Questa è la conferenza dell’Unione Commercio Organizzato dell’anno scorso. Alcuni gruppi hanno sferrato attacchi pianificati ai lavori tra cui Difesa 0. Sappiamo che saranno presenti anche alla conferenza di quest’anno a San Paolo.

Russel: Luc Jacqnoud è atteso in Marocco nelle prossime 48 ore.

Sydney: Ma non era in prigione per aver ferito un poliziotto?

Russel: Gli hanno condonato 26 mesi: ha degli agganci con la giustizia francese. I rapporti dicono che vedrà un cliente in Marocco.

Dixon: Si sa chi sia?

Sydney: No, dovrete scoprirlo. Sarete Kate Jones e Justin Brenèl. Viaggerete con un tour organizzato. Arriverete mercoledì. L’obiettivo è monitorare l’incontro, identificare il cliente e accertarvi che qualsiasi cosa abbia in mente Jacqnoud non si verifichi.

Sydney: E’ Back Ibrahim il contatto?

Sloanerivolto a Russel: Lo troverete all’aeroporto: è un egiziano un agente operativo che abbiamo reclutato due anni fa. Marshall…

Marshall: Ok… spero stiate… bene… Salve… Allora, beh… ecco… dunque… Avrete la solita strumentazione per foto, comunicazioni e satellitare. Questa… questa è una novità: questa sembra una normale borsetta, no? Che si indosserebbe eh… per uscire con le amiche, per metterci le cose… ma ha un microfono parabolico e una trasmittente laser con un raggio di 300 metri… ah… e ho aggiunto anche un filtro antivento al tantalio bassa frequenza che elimina i rumori indesiderati inferiori a 150 hertz... non finirete in una tormenta, anzi forse non ci sarà neanche vento… ma ammettendo che ce ne fosse… di vento… come una leggera brezza che fiuuu (imita il rumore del vento) o anche… anche qualcosa di più forte tipo folate che fuuu (di nuovo imita il rumore del vento)… come questo… niente! silenzio! Filtro antivento…

In un’altra stanza

McCullough: Ti senti più leggero, nell’aria e mentre prosegui nella tua discesa ti senti sempre più rilassato… la scala mobile continua a scendere… e più ti avvicini alla luce più ti senti rilassato… la scala sembra continuare all’infinito e ti senti al sicuro (si vede una scala mobile che scende)… rilassato… mentre ascolti la mia voce continui a scendere e più scendi più ti senti a tuo agio (Jack vede una donna con una bimba in braccio, la bambina è Sydney e la donna sua madre) completamene sicuro e a tuo agio…

Nel sogno di Jack la donna diventa Sydney

Sydney: E’ solo questione di tempo prima che io scopra la verità!

Jack si sveglia di soprassalto

McCullough: Jack…

Jack: Mi serve un minuto…

Esce sconvolto dalla stanza

Presso un autolavaggio c’è Sydney che aspetta, dopo pochi istanti arriva Vaughn

Vaughn: Scusa il ritardo.

Sydney: Non fa niente. Stai bene?

Vaughn: Sì. Sembra sapessimo che Jacknoud si spostava, invece non sappiamo perché all’SD6 interessi tanto l’Unione Commercio Organizzato.

Sydney: Sicuro che stai bene?

Vaughn: Sì, solo che…

Sydney: Hai litigato con tua moglie?

Vaughn: Mia chi?

Sydney: Tua moglie.

Vaughn: Che moglie? Io… non sono sposato!

Sydney: No? In ufficio c’è una tua foto con una donna: credevo fossi sposato.

Vaughn: Non lo siamo neanche lontanamente. Hai creduto che fossi sposato?

Sydney: Pare di sì. E’ un problema?

Vaughn: No… allora quando saprai chi è il cliente e / o i dettagli dell’incontro, chiama il solito numero, premi il tasto 8: ti diranno che cestino usare… Perché hai chiesto se avevo litigato con la mia ragazza?

Sydney: Non so. Hai litigato?

Vaughn: Alla grande! Buona fortuna in Marocco.

Sydney: Grazie.

Marocco

Sydney e Dixon arrivano all’aeroporto e gli va incontro l’agente locale dell’SD6

Ibrahim: Quanto tempo è passato!

Sydney: Sì, un bel po’.

Ibrahim rivolto a Dixon: Ah… salve!

Dixon: Come va?

Ibrahim: Sono molto occupato: troppi giocattoli mortali in giro!

Sydney: Novità su Jacknoud?

Ibrahim: Un amico mi ha detto che vedrà un cliente nel mercato del posto: ho il punto di controllo.

Sydney: Sappiamo chi è il cliente?

Ibrahim: E’ un mistero, ancora non si sa. Venite, ho parcheggiato laggiù.

Al punto di controllo (sopra il mercato) Sydney sta parlando al cellulare con Francie

Francie: Charlie mi ha chiamato 6 volte sul cellulare.

Sydney: Non l’hai ancora visto?

Francie: No, voglio che soffra. Non gli dico neanche dove sono. Come va a Chicago? Tutto bene il viaggio?

Sydney: Sì tutto bene a Chicago. Senti, voglio dirti solo una cosa, tanto perché qualcuno la dica: potrebbe esserci una spiegazione.

Francie: E’ salito in macchina con una mai vista prima!

Sydney: Devi parlargli, digli quello che hai visto, questo almeno glielo devi!

Francie: Forse tra un po’, intanto lascia che chiami.

Sydney: Telefonami se vuoi parlarne, ti abbraccio.

Francie: Anch’io!

Intanto si è travestita da turista franco-canadese.

Sydney: Com’è la vista? Vediamo se funziona bene (si riferisce alla borsa). Mi senti?

Dixon: Forte e chiaro!

Ibrahim: Jacknoud è appena entrato.

Sydney: Con chi?

Dixon: Sembra sia solo. Sei pronta?

Sydney: Vado a fare shopping!

Dixon: Mi raccomando: portaci un regalino!

Sydney: Puoi contarci.

Sydney si aggira nel mercato e si avvicina a Jacknoud

Sydney: Mi ricevi bene?

Dixon: Sì: microfono fantastico!

Sydney è ferma a uno dei banchi del mercato.

Sydney verso il mercante: Ne ha uno più grande? Magari laggiù?

L’uomo le risponde in arabo.

Sydney: Non capisco che cosa dice… non capisco… mi scusi… - si allontana

Sydney: Il nostro uomo è arrivato.

Dixon lo fotografa

Dixon: Ce l’ho. Bak, sappiamo chi è?

Ibrahim: No, ma adesso vediamo di identificarlo.

Jacknoud: Bonjour, è un piacere conoscerla di persona.

Cliente: E’ andato tutto bene durante il viaggio?

Jacknoud: Sì, grazie sì. Merci.

Cliente: Allora a che punto è?

Jacknoud: Intende la fase 3?

Cliente: Come sono i risultati?

Jacknoud: Ne sarà soddisfatto.

Cliente: Bene. Se Petel deve farci da corriere il pezzo mi serve per domani.

Jacknoud: Se possiamo concludere la parte finanziaria non ci dovrebbe essere alcun problema.

Cliente: Va bene, santé.

Sydney viene riconosciuta da una guardia del corpo.

Sydney: Accidenti… il gorilla del venditore ci conosciamo…

Dixon: Cosa?

Sydney: in Corsica due anni fa quel figlio di puttana mi ha rotto un braccio.

Il gorilla osserva interno e vede Dixon su una balconata.

Dixon: Bak prendi la roba, dobbiamo andarcene!

La guardia del corpo dice qualcosa in arabo alla radio e al venditore.

Sydney: Che fanno?

Dixon: Sgombra il campo!

Guardia del corpo: Tu… io conosco te.

Sydney: Scusi? Sta dicendo a me?

Guardia del corpo: Scommetto che tu ti ricordi di me.

La scaraventa dietro una tenda.

Sydney: Mi scusi, ma… io… io non l’ho mai vista!

Guardia del corpo: Dimmi perché sei qui. Questa volta non andrai solo con braccio rotto!

Iniziano a combattere e Sidney lo tramortisce. Una coppia di anziani arriva dietro alla tenda.

Sydney: Voleva farmelo pagare 50 dollari: era troppo!!

Dixon sta mettendo via la roba e sente degli spari. Nel frattempo Sydney lo sta raggiungendo di corsa.

Sydney: Dixon… Dixon… Dixon… mi ricevi?

Sydney vede il corpo senza vita di Ibrahim.

Sydney: Dixon!

Arrivano altre guardie e inizia a lottare, nel frattempo arriva Dixon per aiutarla e riescono a metterle tutte KO.

Sydney: Stai bene?

Dixon: Sto bene!

Tornano a vedere il corpo di Ibrahim: sono tristi.

Dixon: Dobbiamo andare.

Los Angeles – casa di Sydney

Sydney entra con il suo trolly.

Francie: Ehi!

Sydney: Ciao.

Francie: Il tuo viaggio?

Sydney: Orribile…

Francie: Mi dispiace.

Sydney: Come va con Charlie?

Francie: Ci vediamo per un caffè. Sa che sono arrabbiata. Se non ha una buona scusa e se non mi spiega esattamente perché baciava una puttana invece di andare all’aggiornamento, stavolta lo ammazzo.

Sydney: Non dirlo neanche.

Will: E’ ancora furiosa, ho dovuto obbligarla a chiamarlo: lei non voleva uscirci. Ciao.

Sydney: Ciao.

Francie: Voglio chiederti una cosa: secondo te andrà bene?

Sydney: Ma certo!

Francie: Ti voglio bene.

Sydney: Anch’io.

Francie: Ci vediamo Will, grazie.

Will: Buona fortuna.

Sydney sta per prendere la valigia.

Will: Aspetta, faccio io.

Sydney: Sì.

Will: Sembri esausta.

Sydney: Puoi dirlo forte.

Will: Ehi senti, stavo pensando a una cosa… sai no… quel… quel bacio… sì, credo di sapere perché era strano.

Sydney: Perché?

Will: Perché sai… beh… non succede spesso di baciarsi così, tra amici. Non succede mai!

Will giocherella con la targhetta della valigia dove c’é scritto Kate Jones. Sydney si avvicina, si siede accanto a lui sul letto e sposta la valigia.

Will: Comunque io lo so, che adesso sono a disagio. Ma credo di aver trovato un modo per eliminare il disagio tra noi.

La bacia ,ma Sydney non ricambia.

Will: Ok… non ha funzionato vero?

Sydney: Ah… devo andare a cena con mio padre, scusa.

Will: Ora mi sento un idiota!

Sydney: No, no, non devi, non è vero.

Will: Oh mio Dio, mi sento… oh mio Dio…

Al ristorante

Cameriere a Sydney che aspetta: Vuole ordinare qualcosa signora?

Sydney: No, non adesso, aspetto una persona.

Cameriere: D’accordo!

Contemporaneamente in un altro locale ci sono Francie e Charlie

Franciealla cameriera: Grazie.

Charlie: Grazie.

Charlie: Allora, mi dici che cos’hai? Vuoi che provi a indovinare?

Francie: Ti ho visto!

Charlie: Che vuoi dire?

Francie: Eri con una, davanti a casa nostra.

Charlie: Cosa fai? Mi spii?

Francie: Non sono io che devo rispondere, sei tu: cosa stavi facendo?

Charlie: E’ solo un’amica.

Francie: Con cui sei uscito, anziché andare all’aggiornamento.

Francie: Si chiama Rachel, vero?

Charlieal cameriere: No, no grazie.

Charlie: Io mi fido di te!

Francie: Anch’io mi fidavo di te! Ma non ti permetto di mentirmi Charlie, e ora voglio una spiegazione!

Charlie: Francie io amo soltanto te e non ti sto mentendo. Siamo solo usciti. Tutto qui.

Francie: Bravo, allora esci, esci con Rachel!

Si alza e se ne va.

Nell’altro ristorante Sydney continua ad aspettare suo padre. Squilla il cellulare.

Sydney: Pronto?

Jack: Sydney scusa se chiamo così tardi.

Sydney: No, non fa niente.

Jack: Senti, non ce la faccio per cena, il lavoro è un caos. Non posso muovermi, capisci vero?

Sydney: Ma certo sì, non preoccuparti.

Viene inquadrato jack che in realtà è in una macchina di fronte al ristorante.

Sydney: Magari ci vediamo in… ci vediamo…

Jack: D’accordo, ciao.

Sydney trattiene a stento le lacrime e si vede che chiama qualcuno al cellulare.

Al molo

Sydney - piangendo: Scusa se ho chiamato te, ma non sapevo chi altro chiamare. Stasera io e mio padre dovevamo cenare insieme per la prima volta da quando ero ragazzina. Non ricordo nemmeno quando è stato, ma non è venuto. Ha detto che era al lavoro, ma non era al lavoro… ma non è solo per mio padre. L’uomo che è morto mentre ero in Marocco era un mio amico, era una brava persona. Era convinto di combattere dalla parte giusta, credeva di lavorare per la CIA… loro gli hanno mentito… e ora è morto… avevo il suo sangue sulle mani.

Vaughn: Sydney…

Sydney: Mi sembra quasi di impazzire… come non sapessi più nemmeno chi sono, o cosa sto facendo, o… o… o perché lo sto facendo!

Suona il cercapersone, lo tira fuori dalla borsa e lo butta in acqua.

Vaughn: Era… era il tuo cercapersone quello?

Sydney – singhiozzando ancora più forte: Lo so!

Vaughn: Ascolta Sydney, voglio dirti una cosa. La prima volta che sei entrata nel mio ufficio con quegli stupidi capelli rossi credevo… che fossi matta… insomma ho pensato davvero che fossi una pazza furiosa, ma ti ho osservata, ho letto la tua dichiarazione… e ho visto… ho visto come pensi, ho visto come lavori, ti ho vista come sei. In questo lavoro vedi la parte oscura, il peggio delle persone.. e anche se i compiti sono… sono differenti, le missioni cambiano e i nemici hanno migliaia di nomi diversi l’unica cosa cruciale, l’unica vera responsabilità che hai è non lasciare che la rabbia… e il risentimento, il disgusto oscurino te. E se ti senti distrutta, se ti senti a terra, depressa non dimenticare che hai sempre… beh, hai il mio numero.

Sydney appoggia la sua mano su quella di Vaughn e la stringe. Vaughn la guarda teneramente.

All’SD6

Sloane: Ho analizzato la vostra registrazione con le impronte vocali. L’uomo che Jacknoud ha incontrato è Malik Sauari è proprietario di un’azienda specializzata in demolizioni. Questo è il loro prodotto più innovativo si chiama BLU250 commissionato da una multinazionale svizzera per far saltare montagne e costruire linee ferroviarie ad alta velocità e c’è un terzo elemento…

Si rivede la registrazione…

Sauari: …Se Petel deve farci da corriere il pezzo mi serve per domani…

Sloane: Ovviamente la persona di cui parlano è Diren Petel.

Dixon: Crede che un premio Edgar per la pace lavori con Jacknoud?

Sloane: Diren Petel è il delegato indiano all’ONU, ex-presidente della commissione per i diritti umani dell’emisfero sud: è impossibile che lavori con Jacknoud.

Sydney: Allora che legame c’è?

Sloane: Petel non lo sa, ma Jacknoud lo sta usando per mandare un messaggio all’Unione Commercio Organizzato.

Dixon: Che messaggio?

Sloane: Vuole che si abolisca l’organizzazione che ha già ricevuto intimidazioni da lui. Abbiamo ragione di credere che quest’atto terroristico sarà il più violento.

Sydney: Pensa che Jacknoud metterà dell’esplosivo addosso a Petel?

Sloane: Sì infatti, e voi due glielo impedirete. Perciò questa sera partirete per San Paolo, la missione è trovare Petel, recuperare l’esplosivo e salvaguardare l’Unione Commercio Organizzato. Domande?

San Paolo - ad una festa

Dixon, in smoking, si aggira tra la gente.

Dixon: Novità?

Sydney: Non riesco a vedere Petel.

Al giornale

Willal telefono: E’ un fatto insolito pagare un volo internazionale in contanti? ah ah… viaggiava solo, giusto? Come? Daniel Hecht non viaggiava solo?

Di nuovo a San Paolo

Sydney riesce a vedere Petel

Sydney: Contatto visivo con Petel.

Dixon: Portiamolo via di qui!

Petel si sente male

Sydney: Aspetta, c’è un problema, si sente male.

Dixon: Come?

Petel sviene

Sydney: E’ svenuto! E’ a terra!

Dixon: Stava bevendo?

Sydney: Sì.

Dixon: Prendi il bicchiere.

Sydney: Va tutto bene? Avete chiamato un medico? - intanto raccoglie il bicchiere

Uomo: Permesso... permesso... ecco, sono un medico, posso vedere?

Sydney: Certo… - a Dixon - indovina c’è Sauani!

Dixon: Te lo dico io, se vogliono mettere una bomba sarà domani alla cerimonia di apertura. Hanno dato a Petel un composto di sedativi e polvere, forse derivati della benzedrina.

Sydney: Va bene, ho capito. Tieni d’occhio Sauani, io seguirò Petel.

Al giornale

Willal telefono: Confermami solo una cosa, la persona che viaggiava con Daniel Hecht si chiamava Sydney Bristow? Vero? No? Sei sicuro? D’accordo amico: devi dirmi chi era… Dimmi... Dimmi quello … andiamo in fin dei conti mi devi un favore. D’accordo. Ehi, senti, ti ricordi la mia assistente, Jenny? No, no, no, no quell’altra!

Jennifer: Che stai facendo? Che stai facendo!

Will: Tu dammi il nome e lei esce con te.

Jennifer: No io non ci esco!

Will: Sì, non vede l’ora di uscire con te.

Jennifer: Non ci esco, io non ci vado! No ho detto che non ci esco... non ci vado!

Willsotto voce: Ti prego!

Jennifer: D’accordo – al telefono – Ciao. Sì, OK, certo! Ci vediamo. Ah ah.

Willal telefono: Va bene? Dai, dammi il nome. La persona che viaggiava con Daniel Hecht... si lo so... - scrive sul computer il nome di Kate Jones.

Will – fra sè e sè: Kate Jones. Kate Jones...

San Paolo

Sydney ha seguito l’ambulanza dove si trova Petel e la vede entrare in un magazzino.

Uomo: Ci sono stati problemi?

Sauari: No, siamo pronti!

Sydney entra e si arrampica sulle travi di ferro del tetto. Si vede, intanto, che è stata attrezzata una sala operatoria e stanno preparando un intervento.

Medico: Bisturi.

Stanno operando Petel. Sydney, nel frattempo, è riuscita ad avvicinarsi e guarda con un cannocchiale (piccolissimo, sembra una penna) la scena.

Sauari: Fate attenzione, quella cosa è piccola ma è una bomba potentissima!

Jacknoud: Cerca di non ammazzarci.

Sydney si rende conto che stanno mettendo la bomba “dentro” Petel, vicino al cuore!


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Alias Italia - Il dossier Sydney Bristow © 2003/04 Antonio Genna
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