ALIAS Italia

ALIAS ITALIA

FANFICTION

Scritto da Ananke
Riassunto: Sydney è in una missione suicida…Vaughn,Nadia,Jack si alleano con la persona che odiano di più per poterla salvare…

Data di composizione: 10,17 Settembre 2004 e 22-23 Ottobre 2004
Adatto: vietato ai minori di 12 anni (per linguaggio e violenza)
Ambientato: dopo la terza stagione

DISCLAIMER
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Alias Italia – il dossier Sydney Bristow", e che tutti i personaggi della serie "ALIAS" utilizzati sono di proprietà ABC, Bad Robot – Touchstone Television e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro. I personaggi nuovi sono di proprietà dell'autrice.

NOTE DELL'AUTRICE: Questa è la mia fanfiction preferita tra quelle che ho scritto…Lo so mi ci vuole poco per essere fiera di me stessa, ma abbiate pietà…Non sono mai stata una grande scrittrice!!!E poi è veramente lunga…Ci ho investito tempo e fatica!Se state per leggerla vi consiglio di proseguire fino in fondo… Avrete delle sorprese!!!Un consiglio:se volete capire quello che sta succedendo,date importanza ad ogni particolare!!! Ma non preoccupatevi…Come ho detto, nella parte 2 si capirà tutta la storia… Un’ultima cosa:non cercate di comprare in farmacia del Cerstoflix…Mi dispiace ma non esiste…E’ una medicina di mia invenzione!!

Allergie (parte 1/2)

PROLOGO:
INSONNIA

Una delle cose più fastidiose al mondo è non riuscire a dormire.
Stare immobili,sdraiati nel letto nel cuore della notte,al buio…Eppure non riuscire ad addormentarsi.
Perché mentre tu sei lì,ti accorgi che il tempo passa,vorresti sul serio riposare ma non ce la fai.
E allora ti arrabbi con te stessa.
E allora inizia a pensare che c’è qualcosa che non va nella tua vita…
Sì,forse era per quello…Forse era per suo padre…La rabbia iniziò allora a ribollire nelle sue vene…Calma…Calma…Pensò tra sé…Così è anche peggio…
Con suo padre le cose non erano mai andate così male…Ma,dannazione,la sua vita per il resto stava andando finalmente bene…
Sorrise tra sé e si volto stringendosi all’uomo che dormiva accanto a lei…
“Michael…” mormorò a bassa voce,abbracciandolo forte e appoggiando la testa sul suo petto…
Michael…le piaceva ripetere quel nome…Ormai quando erano soli non lo chiamava più Vaughn come in passato…Non poteva…Non voleva…
La relazione tra Vaughn e Sydney era finita la notte in cui era stata data per morta nell’incendio del suo appartamento…
Adesso c’erano Sydney e Michael…Una nuova storia da costruire…
“Che c’è?” rispose,lottando contro il sonno per aprire gli occhi…
“Niente” mentì lei.
Lui ormai era sveglio.La strinse ancora di più a lui,baciandola delicatamente sulla fronte.La conosceva troppo bene: “Non riesci a dormire,non è vero?”
“No”.
“C’è qualcosa che ti preoccupa?” chiese Vaughn fissandola con apprensione negli occhi…
“No.Niente.E’ questo il punto. A parte mio padre,tutto va per il meglio…Forse ho un po’ di paura per domani…” Sydney si confidò con lui…
“Paura?!”rispose lui divertito”Ma di cosa devi avere paura?Io non vedo l’ora…Una settimana,io e te soli…a Santa Barbara…Finalmente…Ed è stato proprio tu padre a concederci le ferie”Chiuse gli occhi,immaginando già di essere in spiaggia con lei…Senza niente a cui pensare…Se non a rilassarsi e divertirsi…
“Ho paura perché sta andando tutto troppo bene…Io non ne sono abituata…Ho paura che capiti qualcosa…”
Vaughn la guardò soffocando le risate…Si fece serio e baciò gentilmente le sue labbra…
“Non capiterà niente di niente.Noi andremo a Santa Barbara….”

In quell’esatto momento qualcuno bussò alla porta della loro camera.

“Che ti avevo detto?”gli disse rassegnata Sydney.

Sulla porta apparve Nadia.

CAPITOLO 1:
IL PASTICCIO DI CARNE

Diverse ore prima,alla Cia.
Assonnata e persa nei suoi pensieri, Sydney pranzava da sola.Non aveva fame,per niente. Con la forchetta giocherellava con gli avanzi del pasticcio di carne,la famosa specialità della mensa della Cia.Perfino i loro “concorrenti” della NSC ne erano invidiosi e non perdevano l’occasione, se ne avevano l’opportunità,di pranzare lì…Ma Sydney non pensava a queste cose,non pensava al suo ottimo pasticcio di carne, pensava che quello era l’ultimo giorno di lavoro prima di una settimana di vacanza,pensava a quanto era stanca…Voleva solamente tornare a casa e dormire,visto che erano giorni che non chiudeva praticamente gli occhi…
“E’ libero qui?”
“Certo Nadia…” Sydney alzò lo sguardo verso la sorella,invitandola a sedersi con lei a mangiare…
“E’ buona questa roba o forse mi sembra buona perché in confronto alla tua cucina tutto pare ottimo?” chiese Nadia soffocando le risate riempiendosi di nuovo la bocca con della carne.
“Ehi, da che pulpito! Dalla casalinga perfetta!!!La stessa che ha messo l’ammorbidente nella lavastoviglie e lo sgrassante per i piatti nella lavatrice!!”Le fece notare Sydney.
“Non fingere,lo so che adori vivere con me”aggiunse Nadia”Le sorelle minori ci sono solo per dare problemi a quelle maggiori…E’ una legge di natura…rassegnati” e dopo un attimo di silenzio osservò”Ma questo pasticcio è veramente buono….Ha un ingrediente segreto…non riesco a capire quale…Sì,deve avere un ingrediente segreto…”
Ma Sydney non prestava più attenzione alla sorella…Vaughn si avvicinava a loro con il suo vassoio…Da quando tutto tra loro si era sistemato,avevano deciso di separare nettamente vita privata e lavoro…Tenevano una relazione strettamente professionale alla Cia…Cercavano di non lasciarsi coinvolgere mentre svolgevano il loro dovere.Ma quando Vaughn passò accanto a lei, le accarezzò impercettibilmente il collo con la sua mano destra e proseguendo verso a un gruppo di agenti,tra cui Weiss.
Sydney sentì un brivido correrle lungo la spina dorsale e arrossì un poco, sorridendo.
Solo Nadia lo notò.
Guardò negli occhi Sydney…
“Qualcosa non va agente Bristow?”
“Io…no…Tutto ok,credo…Forse ho solo un po’ sonno…” Balbettò Sydney.
“Sai” aggiunse con un sorriso malizioso Nadia “Ho notato che anche l’agente Vaughn ha le stesse occhiaie che hai tu…” Sydney si mise a ridere forte,sapeva dove voleva andare a parare la sorella “non mi permetterei mai di insinuare qualcosa,ma diavolo…è evidente…Uffa,non è che ha un fratello anche per me?”
Ma Sydney non rideva più.Fissava un punto imprecisato dietro le spalle di Nadia…
Stava lì in piedi e aveva sentito tutto.Era evidente dalla sua espressione.
Puro disprezzo.
Nei confronti di Nadia e di Vaughn.
Ma non per sua figlia.
Dietro a Nadia c’era Jack Bristow.

CAPITOLO 2:
JACK E NADIA

“Ciao,Sydney…” così salutò Jack Bristow la figlia,con insolita gentilezza.Stava ormai da tempo cercando di recuperare il loro rapporto,ma invano. A rendere le cose ancora più difficile per lui era sapere che aveva legato molto con la sorella e che tutto procedeva per il meglio tra lei e Michael Vaughn.
Di fronte al silenzio gelido della figlia si ricompose e aggiunse con tono ufficiale.
“Agente Bristow,Agente Santos vi voglio tra un quarto d’ora nella sala riunioni. C’è una missione domani e…”
“Cosa?!?”Lo interruppe con aggressività Sydney.”Ma mi avevi concesso una settimana di vacanza!A me e….”Sydney si fermò,anche se tanto sapeva che suo padre sapeva.
“Lo so,te le ho concesse io…A te e all’agente Vaughn” pronunciò il suo nome con evidente malessere….
“Infatti in missione ci andrà l’agente Santos.Vi aspetto. Sbrigatevi.”
Le lasciò così sole.
Nadia lasciò cadere la forchetta nel piatto e si appoggiò allo schienale della sedia.Erano mesi che aspettava questo momento.
Fino ad ora non aveva affrontato alcuna missione.Solo addestramento.
E lei voleva dimostrare quanto valeva.Ma quando c’era un’operazione,in un modo o nell’altro Jack Bristow,che era il suo responsabile,di lei e altre tre reclute,interveniva e con un pretesto la riteneva “non idonea”.
Era proprio stanca di quel suo atteggiamento.
Nadia sapeva bene perché lui si comportava così…
Non voleva vederla felice,lui sapeva quanto lei ci teneva ad andare in missione e così non mandandola,come un sadico,la torturava.
Ma ora era il suo turno.Probabilmente grazie a Sydney.
Jack amava la figlia.Sapeva da quanto tempo lei desiderava quella vacanza e piuttosto che frustare le aspettative e attirare ire ancora maggiori di Sydney,aveva dovuto accettare di mandare Nadia in missione.
Dopotutto il suo amore per Sydney superava di gran lunga il suo odio per Nadia.

CAPITOLO 3:
LA MISSIONE

“La missione è semplice. Così semplice che anche tu sei in grado di farla…In fondo non ho altra scelta…Tutti gli altri agenti sono impegnati in altre operazioni…”
Nadia si morse la lingua e abbassò lo sguardo di fronte a quelle offese…Lui la trattava sempre così. Sydney invece lanciò un’occhiataccia verso padre…
“Lo vedi quest’uomo? Si chiama Alex Kracovich. Ex-Kgb. Si è messo in proprio.Ora sta a Taipei. Gestisce degli alberghi e ristoranti ma in realtà è solo una copertura.E’ il più grande importatore di droga e armi di Taiwan che poi vende su diversi mercati dell’Est in cambio di denaro e informazioni….”
“Devo arrestarlo?” chiese Nadia…
“No,lui ci serve.Se lo facessimo arrestare un altro della sua organizzazione prenderebbe il suo posto e noi dovremmo ricominciare tutto da capo…Mentre di Kracovich sappiamo già molte cose…E’ stato anche in nostra custodia per un po’ di tempo anni fa…Ma è riuscito a fuggire….”
“Il tuo compito è infiltrarti nel suo ristorante a Taipei “Zoo”.Lì ha un ufficio.Nella cassaforte tiene dei documenti con i nominativi dei suoi agenti di grado più alto.Devi fare una copia di quei documenti.Se noi controlliamo quegli agenti,controlliamo lui. Sydney ti aiuterà per trovarti un alias e spiegarti i profili tecnici della missione.Parti domani mattina…Io sarò il tuo supervisore.Conoscevo Kracovich e posso aiutarti se avrai bisogno di aiuto.Mi contatterai dopodomani alle 18 ora di Los Angeles per farmi sapere se hai avuto successo.Ma se ti trovi in difficoltà contattami subito.Digita con questo telefono il numero 4774 e pronuncia la frase di conferma “Cappellaio Matto” .Ti connetterai subito con me. D’accordo?”
“Certo,agente Bristow”
“Sydney,aiutala a prepararsi…E Nadia,buona fortuna” Jack per la prima volta pronunciò il suo nome,ma probabilmente quella sarebbe stata l’ultima.

CAPITOLO 4:
LO SCAMBIO

“Non riesci a dormire,non è vero?” le chiese Vaughn,anche se sapeva già la risposta…
“No”.
“C’è qualcosa che ti preoccupa?” le domandò fissandola con apprensione negli occhi…
“No.Niente.E’ questo il punto. A parte mio padre,tutto va per il meglio…Forse…Michael,ho un po’ di paura per domani…” Sydney si confidò con lui…
“Paura?!”rispose lui divertito”Ma di cosa devi avere paura?Io non vedo l’ora…Una settimana,io e te soli…a Santa Barbara…Finalmente…Ed è stato proprio tu padre a concederci le ferie”Chiuse gli occhi,immaginando già di essere in spiaggia con lei…Senza niente a cui pensare…Se non a rilassarsi e divertirsi…
“Ho paura perché sta andando tutto troppo bene…Io non ne sono abituata…Ho paura che capiti qualcosa…”
Vaughn la guardò soffocando le risate… Si fece serio e la baciò gentilmente sulle labbra…
“Non capiterà niente di niente.Noi andremo a Santa Barbara….”.

In quell’esatto momento qualcuno bussò alla porta della loro camera.

“Che ti avevo detto?”gli disse rassegnata Sydney.

Era Nadia.
Viveva con Sydney ormai da mesi…dal giorno in cui aveva lasciato Sloane:aveva deciso di stare con Sydney dalla parte dei “buoni”…
Appena la videro apparire sulla porta,si alzarono dal letto…Aveva veramente una brutta cera…Occhiaie profonde e uno sfogo sul viso…
“Non volevo disturbarvi…Ma sto malissimo…” disse con un filo di voce…
“Siediti qui…”Vaughn la accompagnò a sedersi sul bordo del loro letto…
“A-Allergia…Ho capito che…che cos’era l’ingrediente misterioso nel pasticcio di carne oggi alla mensa…Origano…Io-Io s-sono allergica…Beh,sono allergica anche ai peli di gatto…Ma insomma c-credo che fosse origano,no?!”sorrise a malapena…
Sydney le mise un braccio maternamente intorno alle spalle…
“Non c’è problema…calmati adesso….”cercò di rincuorarla Sydney….
“N-non ve lo chiederei se potessi andarci io…Ma n-non me la sento proprio…Ho bisogno di prendere del Cerstoflix…Non c’è una f-farmacia in zona?”chiese ormai allo stremo delle forze Nadia…
“Ci vado io” disse Vaughn,raccogliendo i vestiti che la sera prima aveva gettato su una sedie nella camera di Sydney…
“Un’ altra c-cosa…Dovete chiamare subito la Cia…D-domani ho la missione a Taipei….Dannazione…Chi mi sostituirà? Come faranno a trovare un agente in t-tempo?”.
Vaughn si fermò e fissò negli occhi Sydney.Era consapevole che non c’erano altre possibilità…
E annuì silenziosamente verso Sydney.
”Ci vado io, Nadia…”rispose con decisione Sydney.
Vaughn incominciò a sospettare che forse aveva ragione Sydney…Le cosa stavano andando troppo bene…Un qualche imprevisto doveva accadere…
E puntualmente era accaduto….

CAPITOLO 5:
LA LITE

“Quando torni chiediamo due settimane non una di ferie” le disse Vaughn per tirarla su di morale all’aeroporto di Denver quella stessa mattina alle cinque.Il jet privato della Cia aveva già i motori accesi e stata aspettando lei…
Sydney lo abbracciò forte e per un attimo stettero così,in silenzio,l’uno nelle braccia dell’altro…
“Michael,sono solo tre giorni ma mi mancherai…”
Vaughn la guardò negli occhi sorridendo “Lo so…E sai bene che tu mancherai a me”poi si fece serio e con un tono professionale aggiunse “Ho chiamato la Cia per avvertire del cambio tra te e Nadia…Ho parlato con Dixon…Tuo padre era irraggiungibile…Doveva incontrare un suo contatto…Rientrerà oggi solo nel tardo pomeriggio…Lo avviserò subito…”
“D’accordo…”Gli rispose Sydney…”Ti prego…Prenditi cura di Nadia….Promettilo…Lei non ha nessun altro…Anche se lei…per te lei è…insomma è la figlia delle persone che tu odi di più al mondo…Mia madre che ha ucciso tuo padre,e suo padre è l’uomo che ha distrutto più volte le nostre vite…”
“Dannazione,Sydney…”Vaughn si scostò da lei improvvisamente…I suoi occhi erano pieni di rancore “Ma che cosa stai dicendo?”
Dopo un attimo di silenzio Sydney decise di confidargli la verità….
“Ogni tanto io penso che tra te e lei le cose non vadano bene…Penso che tu sia un po’ invidioso che io abbia legato così con Nadia…Io lo posso vedere…”
“Ma che cazzo stai dicendo? Merda,Sydney…Io sono legato a Nadia non solo perché è tua sorella ma ho imparato a conoscerla e mi piace….Ti stai sbagliando…”
“Non ce bisogno che tu urli così tanto…Ho capito…”
“No,NON HAI CAPITO NIENTE!!!!Come puoi soltanto mettere in dubbio tutto questo…Dobbiamo fare una lunga chiacchierata quando torni…” Vaughn parlava così rabbiosamente che anche il pilota si affacciò dallo sportello dell’aereo per vedere cosa stesse accadendo…
“Non usare quel tono con me…Non ti ho fatto niente…E’ solo che mi sei sembrato strano nei suoi confronti ultimamente…Forse mi sono sbagliata,non dovevo dire quelle cose…”
“Intanto le hai dette!!E non si possono cancellare!!!”Sydney non aveva visto mai Vaughn tanto arrabbiato…
“Michael…Io devo andare…Ciao…”Gli disse Sydney con dolcezza tentando di farlo calmare…
Ma Vaughn si girò e se ne andò senza salutarla…Ignaro che di lì a poche ore,si sarebbe pentito di non averla scusata…Di non averla abbracciata,di non averla fermata….
Ignaro che quello sarebbe stato,molto probabilmente,il loro ultimo saluto…
Non se lo sa sarebbe mai perdonato…

CAPITOLO 6:
LA CRISI

Vaughn era salito in macchina,furioso,sbattendo lo sportello con violenza…
Girò le chiavi per avviare l’auto,ma subito si fermò.Diede un pugno al volante così forte da sentire una fitta di dolore attraversagli la mano…Doveva scaricare la tensione in qualche modo…
Il fatto era che lui sapeva la verità….E la verità era che aveva ragione Sydney…
Da un po’ di tempo tra lui e Nadia le cose non andavano bene…Non era colpa di Nadia…Lei era sempre la stessa,lo trattava bene,si fidava di lui,era suo amico…
La colpa era sua…Solo sua…
Era lui che non poteva più stare nella stessa stanza con lei,fingendo che la sua presenza non lo turbasse…Non poteva stargli accanto facendo finta di niente mentre cenavano a casa di Syd o quando guardavano un film o nella sala riunioni della Cia …
Doveva parlare a Nadia di quella cosa ma non aveva il coraggio…Ma doveva…Non sapeva come…Quali parole usare,temeva la sua reazione…
Su una cosa Sydney si sbagliava…Lui stava male con Nadia non perché la odiasse…Anzi…Era questo il problema…
Avviò finalmente la macchina giurando a sé stesso che quel giorno avrebbe parlato con Nadia…Glielo avrebbe detto…Era l’occasione giusta…Con Sydney lontano,in missione…

Erano passate tre ore di volo e Sydney riusciva a smettere di fissare il cellulare che teneva tra le mani…Doveva telefonargli? O aspettare una sua chiamata? No,non poteva chiamarlo lei…Lui era stato veramente un bastardo…Perché aggredirla in quel modo? Perché parlarle in quel modo? Era lei che doveva essere offesa! Era lui che doveva chiamarla chiedendole perdono…
Ma lui non chiamava…Perché non chiamava?
Chiamami ti prego… Continuava a ripetere tra sé…Una lacrima le rigò una guancia…Se la asciugò velocemente con il palmo della mano…Si sentiva stupida…Come una quindicenne alla
sua prima cotta…

Michael chiamami…Ho bisogno di te… ti prego..Non farmi questo…

All’improvviso la investì un’ondata di puro orrore…

E se non chiama? E se questa è la fine? Non può lasciarmi…No…Non può lasciarmi!!!
No…Sono stata una stupida!Scusami…Non avrei mai dovuto dire quelle cose orribili…

Una lacrima,poi un’altra e la vista le si annebbiò…Stava piangendo a dirotto…Lei era così…Riusciva a resistere a qualsiasi tortura fisica,era stata addestrata…Ma paradossalmente quegli anni di lunghi addestramenti nel fisico le avevano lacerato l’anima…Sydney Bristow era emotivamente insicura… Tanto forte fisicamente,quanto debole psicologicamente…Era rimasta una bambina dentro di sé…

Non lasciarmi no…io non posso sopravvivere senza di te…Dannazione, chiamami!!! Stupido,chiamami…così mi uccidi!!!Non lo capisci?!?Mi uccidi…

Non era Sydney Bristow la spia…Era la bambina che era rimasta in lei a piangere e a disperarsi…La stessa che piangeva il giorno della morte della madre…La stessa che aveva urlato stringendo a sé il corpo senza vita di Danny…La stessa che aveva scoperto sotto quel passamontagna Noah…La stessa che aveva visto Vaughn con una fede al dito…la stessa che,prima di svenire nella sua camera e dimenticare gli ultimi due anni della sua vita,aveva capito che la donna a cui aveva sparato era Allison e la sua migliore amica era stata uccisa…
Sydney tremava…Singhiozzava senza pudore.Sentiva l’angoscia bloccarle la gola,mozzarle il respiro…Il cuore le batteva all’impazzata…Nel petto e le rimbombava in testa…bum…bum bum…Fino a farle male…La testa stava per scoppiarle…Era in preda a un attacco d’ansia…Non era la prima volta che le capitava…Soprattutto da quando era tornata a Hong Kong…Non aveva detto niente alla Cia,altrimenti sapeva che la avrebbero messa fuori servizio…Non aveva detto niente alla Barnett…Lo aveva confidato a uno psicologo civile,il dottor Ray Nicolette,ormai in pensione che l’aveva seguita fin da bambina,dalla morte della madre agli anni della adolescenza e con l’ultimo briciolo di razionalità che le rimaneva seguì l’unico consiglio che le aveva dato…
“Se ti senti male,parla con qualcuno che ti può capire…Sfogati”
Prese il telefono e digitò il numero…
“S-sei sveglia?”
“Sì…Ho preso il Cerstoflix,mi sento meglio,ma non riesco a dormi…” si interruppe nel momento in cui capì che la sorella stava piangendo senza freno… “E’ successo qualcosa?! Syd stai bene?”
“S-sto male,Nadia…Io e Michael abbiamo li-litigato e c-credo che…io ne sono s-sicura che lui mi-mi v-voglia lasciare”
“No,Sydney non è possibile…Lui ti ama! Si vede… Chissà quante volte te lo ha detto!”
“Lui non-non me lo ha mai detto veramente!…E’ da un po’ di tempo che si comporta in maniera s-strana a casa…Con me e con te…”
“Ma no,no dire così…Lui ti vuole portare a in vacanza…” disse Nadia anche se si era accorta da diversi giorni che Vaughn sembrava fuori di sé….
“M-magari mi sta usando…”
“No.Basta Sydney.Concentrati sulla missione.Quando tornì tutto si sistemerà…Ti aiuterò io…”
“N-non ne sono s-sicura…Io senza di lui…s-senza di lui…non posso sopravvivere” e così dicendo Sydney riagganciò il telefono…
Nadia fece il suo numero parecchie volte…Ma il suo telefono era spento…
“Senza di lui non posso sopravvivere”
Nadia aveva paura.Non aveva mai sentito Sydney così giù di morale…
“Senza di lui non posso sopravvivere”
La paura divenne terrore…
Terrore che Sydney si volesse fare ammazzare in quella missione…
Merda…Doveva parlare subito con Michael Vaughn…
Prima che potesse essere tardi…

CAPITOLO 7:
COLLABORAZIONE

Erano passate più di tre ore da quando Vaughn aveva lasciato l’aeroporto di Denver…Ma non era tornato a casa…Doveva calmarsi per quello che era successo e doveva trovare le parole adatte per dire quella cosa a Nadia…
Erano già quasi le nove quando parcheggiò l’auto sotto casa di Sydney.
Non doveva andare al lavoro…Era in vacanza e poteva fare le cose con calma…
Anche Nadia sarebbe stata a casa quel giorno in malattia…
Erano tutte scuse il fatto che voleva fare con calma…La verità è che non trovava il coraggio per salire e parlare da solo con lei…

Il cuore gli batteva forte nel petto…
Scese dall’auto e si avviò verso l’edificio…

Quando entrò nell’appartamento si stupì di vedere Nadia alzata…Sembrava lo stesse aspettando…Era seduta sul divano…Le sorrise “Ciao”

Quel deficiente mi sorride…Mi sorride!!!Adesso vado lì e giuro gli spacco i denti…

“Ciao” gli rispose Nadia,con freddezza,mettendo in gioco le sue abilità di spia nel tentativo di controllarsi…
Vaughn la fissava ancora sorridendo poi le si avvicinò e le chiese un po’ imbarazzato “Posso sedermi qui,in fianco a te?”
“Certo”

Certo che sì imbecille!Così ti strangolo senza neanche fare la fatica di alzarmi dal divano…

Vaughn si fece serio,la voce gli tremava…
“Nadia…Adesso che Sydney non c’è…Io…ti devo parlare…Ti devo dire di me,di te e di Sydney…”

Era la fine. Nadia non si controllava più…
“Sì, grandissimo bastardo!!!Cretino!!”
Vaughn la fissava a bocca aperta.Senza parole…
“Iniziamo a parlare di Sydney!!! Dove sei stato tutto questo tempo?!Lo sai chi mi ha chiamato?Sydney!Era depressa!Piangeva come una disperata…Avete litigato?Lei ha il cuore a pezzi…”
Vaughn la interrupe e con un filo di voce la corresse “Non litigato…Abbiamo avuto una discussione…”
“Una discussione? Una discussione?Lei era in preda ad un attacco d’ansia…E’ convinta che tu la voglia lasciare!!!Perché non le hai mai detto che la ami?”

Silenzio.

“Perché tu la ami non è vero?”
Vaughn stava male…Come era potuto succedere tutto questo in poche ore…Era furioso…Di certo non avrebbe detto a Nadia quello che erano giorni desiderava ardentemente dirle…Non glielo avrebbe detto di certo…il problema adesso era un altro,ma in fondo sempre lo stesso Sydney…

“Perché tu la ami non è vero?” da domanda era diventata una preghiera…

“Perché tu la ami non è vero?” da preghiera era diventata supplica…

“Quello che io provo o non provo per Sydney non ti riguarda!!”
Nadia stava piangendo.
“Sono affari miei…Se Sydney vuole farsi ammazzare in questa missione” e Nadia raccontò a Vaughn il contenuto della telefonata di Sydney…
Il viso di Vaughn mano a mano che procedeva nel racconto si colorò di puro terrore…
“Nadia,ti senti meglio adesso?”
“Sì,un pochino”.
“Allora preparati…Dobbiamo trovare Jack,avvertirlo di quello che è successo e partire per Taipei…Dobbiamo fermarla…”

CAPITOLO 8:
LA PARTENZA

Neanche mezz’ora dopo Vaughn e Nadia erano alla Cia…Stavano parlando con Dixon…
“Non potete parlare con Jack…Lui è in missione deve incontrare un contatto…”
“Direttore Dixon le giuro…E’ importante…”lo supplicò Nadia.
“Non so neanche io dov’è!Non so chi deve incontrare e…”
“Però sai come fare a rintracciarlo!Non è vero?”lo interruppe Vaughn…
“Sì ma solo per casi di emergenza…Cosa sta succedendo ragazzi?”chiese con preoccupazione Dixon…
“E’ per Sydney,crediamo sia in difficoltà…solo lui conosce i dettagli della missione…Dobbiamo trovarlo prima che sia troppo tardi…Ci sono in gioco ragioni personali…”spiegò Vaughn…
Dixon rimase in silenzio per un po’…Era pensieroso…
“Non volete agire per vie ufficiali non è vero?”
Vaughn abbassò lo sguardo.”No…Non servirebbe a niente…E’ una cosa che possiamo fare solo noi”
Per Dixon Sydney era più di un semplice agente operativo…Era come una figlia…L’aveva aiutato molte volte…Aveva salvato la vita di sua figlia Robin solo 8 mesi prima…
“Il numero di Jack è 6547476…Andate ad aiutare Sydney…Se qui fanno domande vi copro io…”disse con decisione Dixon…

Poco dopo Vaughn telefonò a Jack…
“Qui è Jack Bristow,chi parla?”
“Sono Vaughn!”
“Non dovresti essere in vacanza?”Chiese con sospetto Jack…
“Nadia è stata male stanotte,Sydney è partita al suo posto…”
“No…no…no…E’ vero?” chiese con timore Jack…
“Sì…”
“Perché diavolo non sono stato avvertito?!??!?!”Jack urlava…
“Eri dal tuo contatto…”Spiegò Vaughn…Era tipico di Jack Bristow voler sapere tutto prima di tutti…E questa volta non sapeva dello scambio…
“Sto già tornando…incontriamoci in un posto dove possiamo parlare…Aeroporto di Denver tra un’ora….”
“Fa in fretta Jack…Sydney è in pericolo…”
Jack chiuse la conversazione.
Per la prima volta in vita sua provò veramente cosa significa avere paura…
Vaughn non gli aveva spiegato niente,ma lui sapeva già che Sydney era in pericolo.

Jack arrivò all’aeroporto di Denver esattamente un’ora dopo,come aveva detto…
Era sconvolto…Non lanciò neppure le sue tipiche occhiate di disprezzo che dedicava a Nadia e a Vaughn tute le volte che li incontrava…Era fuori di sé…Vaughn notò che sembrava quasi avesse pianto…ma non era possibile…
Nadia raccontò tutta la storia…
Jack annuiva…
Vaughn interveniva per precisare…
E alla fine del racconto Jack con voce tremante disse “Dobbiamo fermarla…Dobbiamo andare a Taipei…”
Vaughn continuava a fissare Jack…C’era qualcosa di veramente strano in lui…
“C’è un jet privato che ci aspetta…Partiamo subito…”gli disse Vaughn…
“No…Prima devo fare una telefonata…Non ce la possiamo fare da soli…”
“Non possiamo perdere altro tempo…” lo sgridò Vaughn…
“Dannazione…Fidati quando ti dico che non ce la possiamo fare!!!La storia è più complessa di quello che sembra” Jack fulminò Vaughn con uno sguardo….
“Solo una persona ci può aiutare…una persona che conosceva Kracovich personalmente…Che conosce la sua base segreta…Dobbiamo incontrare quella persona e portarla con noi…
“Chi è?”Chiese Nadia…
Vaughn sapeva bene la risposta…E rispose per Jack Bristow…
Vaughn guardò negli occhi Nadia…”Lui sta parlando di Irina Derevko…”
A Nadia si bloccò il respiro….”Mia madre?”.

CAPITOLO 9:
SOLA

Solo diverse decine di minuti dopo Sydney era riuscita a calmarsi…
Lui non avrebbe telefonato…Ormai le importava poco…Di lui e di lei stessa…
Non c’era niente o nessuno su cui potesse fare affidamento…Era sola come lo era sempre stata…Fin dalla morte della madre quando aveva sei anni…
Sydney si alzò dal suo posto e si diresse verso la cabina di pilotaggio…Voleva parlare con altre persone per sentirsi “viva”…
Bussò e subito entrò…
“Non avete una sigaretta?” il suono della sua voce le sembrava alieno…Lei non si sentiva più lei…Era come osservare,dall’esterno,il proprio corpo agire autonomamente rispetto al proprio io…
Il pilota più giovane iniziò a cercare nelle tasche della sua giacca”Certo…ma non si può fumare qui” le disse mentre le porgeva una sigaretta…Poi dopo un attimo di silenzio aggiunse,notando l’espressione amareggiata di Sydney “Comunque io non farò la spia e nemmeno Dylan…Vai pure in bagno a fumartela”aggiunse dandole anche l’accendino…
“Grazie”.

Odiava i bagni degli aerei…Troppo piccoli…Oppressivi…Come la sua vita in fondo…La facevano soffocare…Si appoggio con la schiena al lavandino…Per non guardarsi allo specchio… Per non vedere come si era ridotta…
Si accese quella maledetta sigaretta….Fece un lungo tiro…
Era da molto che non fumava…Non aveva in realtà mai fumato in vita sua…Se non qualche volta in occasioni particolari…O alla festa del Liceo…O al compleanno di qualche amico…O semplicemente in periodi di esame all’università…
Tiro dopo tiro il suo nervosismo sembrava placarsi…Ma non le bastava…Appena finita la sigaretta uscì dal bagno e si diresse verso l’armadietto dei medicinali di emergenza…
I suoi incubi non la volevano lasciare?
Conosceva un modo per sconfiggerli…Prese la bottiglietta dei sonniferi,ne inghiotti tre senza nemmeno bere dell’acqua…Finalmente avrebbe smesso di pensare a lui…
Tornò al suo posto e chiuse gli occhi,abbandonandosi a un sonno senza sogni e senza riposo.

CAPITOLO 10:
LA TRAPPOLA

Era atterrata a Taipei già da diverse ore…Aveva preso l’equipaggiamento che le serviva dall’aereo e un taxi che l’aveva condotta in città…
Lì era fatta portare all’albergo,che era proprio davanti al locale “Zoo” di Krakovich…La sua camera aveva la vista proprio sull’ingresso…Quella sarebbe stata la sua base operativa…Lì avrebbe aspettato il momento giusto per infiltrarsi nel pub e fotografare i documenti…Era solo tardo pomeriggio…C’era ancora tempo…Si sdraiò sul letto…vestita così come era arrivata in albergo…Nel momento in cui si gettò sul materasso sentì il cellulare nella tasca premerle contro il fianco…
“Merda”
Lo tirò fuori dalla tasca e lo appoggiò al comodino…
Gli occhi pieni di lacrime…

Magari mi ha cercata e io avevo il telefono spento…

Sydney allora allungò il braccio verso il telefono e lo accese.

Chiamami ti prego!Chiamami Michael…Perdonami sono stata scema…
Perché non suoni maledetto telefono!?!

Stupida,smettila di illuderti…Lui non chiamerà…Lui non ti ha nemmeno salutato…Lui non ti ama…Non te lo ha mai detto…Lo ha notato anche Nadia…

Che diavolo sto facendo?!?Piangendo per uno che mi usa solo per fare sesso…Lui non pensa che ci possa essere qualcosa di più tra noi…Mi ha sostituita appena mi avevano dato per morta…non sei niente per lui….Sono solo un fottuto passatempo…

Allungò la mano verso il cellulare e lo spense…Si spogliò e si diresse verso il bagno per farsi una doccia…Singhiozzando amaramente…


In quel momento.
“Vado di là a parlare con i piloti.Dobbiamo fare uno scalo a Tokyo per prelevare Irina Derevko…”disse Jack prima di allontanarsi verso la cabina di pilotaggio non prima di aver notato come Nadia era balzata sul sedile al nome di “Irina Derevko”.
Vaughn prese il cellulare e digitò il numero di Sydney…
“E’ ancora spento… “ disse lasciando cadere il cellulare sul tavolo davanti a lui…Si prese il viso tra le mani…
Nadia si alzò dal suo posto e si sedette accanto a lui…Una mano sulla spalla…
Vaughn ora la guardava dritta negli occhi…
“Ho paura anch’io…” gli disse Nadia con un filo di voce….
“Pensi che sia colpa mia?”Le chiese Vaughn con angoscia…
“Sydney non stava bene da un po’ di tempo…Era stressata…Non dormiva…Aveva bisogno di quella vacanza…L’hanno usata fino a farla andare in tilt…E poi c’è stata questa missione che ha fatto traboccare il vaso…E naturalmente il tuo comportamento strano nelle ultime settimane culminato con la litigata di stamattina è stato il fattore decisivo!Sì credo che la colpa sia tua…” Gli rivelò con franchezza e furia Nadia.
”Ma che diavolo sta succedendo tra te e lei Michael?”
Il cuore di Vaughn era spezzato…Non sapeva se potesse ancora battere.
E poi l’inaspettato.
Vaughn prese le spalle di Nadia e la sbatté forte contro la poltrona.
Poi scoppiò in lacrime…
Un uomo di trent’anni..Un agente Cia…Piangeva come un bambino…
“Dimmi che non è colpa mia…dimmi che non è colpa mia!!!!Non me lo potrei mai perdonare…Mi hai chiesto se la amo? Io la amo più di me stesso…hai capito?!?Io la amo!!!Perché non glielo mai detto?Perché ho paura di perderla…Preferisco non dirle che la amo perché lei direbbe lo stesso di me…E io non voglio…Preferisco passare una vita senza sentire quelle parole-Ti amo Michael- piuttosto che una volta ascoltate,non poterlo più fare perché le è capitato qualcosa… E’ vero che mi comportavo in maniera strana nelle ultime settimane…Con te e Sydney…Ma sopratutto con te…E’ da tempo che ti devo parlare…Ti devo dire questo…Tu hai legato molto con Sydney,per la prima volta in vita tua hai una persona da amare…Hai una famiglia…E ALLORA COME DIAVOLO FACCIO IO A SPEZZARE QUESTO LEGAME,A DIVIDERVI DOPO ANNI IN CUI VI SIETE CERCATE, CHIEDENDO A SYDNEY DI SPOSARMI!?!?”
Giunse alla fine urlando,disperato,si lasciò cadere sul sedile…l’aveva detto finalmente…Lui amava Sydeny e voleva sposarla…adesso Nadia lo sapeva e poteva odiarlo in santa pace…
“Michael…io non cosa dire…Io sono senza parole…Nessuno mi aveva mai trattato così…Ti interessa veramente di me…di cosa penso…Ma Michael certo che la puoi sposare…Stupido lo devi fare…Non ti odierei mai per questo…Io e Sydney non abbiamo mica un legame speciale solo perché viviamo insieme… Noi saremo sempre legate…Non è che la togli dalla mia famiglia e la metti nella tua…Il fatto è che la famiglia diventerà più larga…”Gli sorrise Nadia “Devi dirle tutte queste cose…Lei non si aspetta altro da te…” e Nadia diede il telefonino a Vaughn per tentare di chiamarla ancora…
Una terza persona era li con loro e aveva sentito tutto e piangeva a dirotto…
Nadia e Vaughn non potevano credere ai loro occhi…
Era Jack…
“E’ inutile che continuate a tentare di chiamarla…inutile!!Ma non avete ancora capito?!?Non c’è nessuna missione!!!E’ tutta una trappola…Sono stato io!Sono stato io!”

CAPITOLO 11:
IN CATENE

Nadia fissava Jack sconcertata…Non aveva capito cosa volesse dire con quelle parole…O forse non voleva capire…Perché un essere umano non poteva concepire un piano del genere…
Vaughn invece aveva capito tutto…Soprafatto dalla tensione di quel giorno,dal fatto che la donna che amava era in pericolo,dalla paura di poterla perdere di nuovo e questa volta per sempre,si rese conto di essere stanco di essere un boyscout…Si alzò silenziosamente dal suo posto si sedette di fronte a Jack…Lo fissò un attimo negli occhi e all’improvviso gli tirò un pugno in pieno viso…Rompendogli il naso…
“Grande figlio di puttana!” lo minacciò Vaughn”giuro che ti ammazzo…Me lo hai insegnato tu,ricordi? Si possono fare dei compromessi morali per salvare la persona che si ama!”

Era quasi mezzanotte a Taipei.Il locale “Zoo” di Kracovich era ormai affollato. Sydney si era cambiata ed era pronta per la missione.
Uscì dall’albergo e si avvicinò all’ingresso.
Si fermò un attimo.
Fece un respiro profondo.
Spinse la porta ed entrò.

“Non sono deficiente!Lo so quello che hai fatto!” Vaughn continuava a minacciare Jack.
“La missione è un bluff!! Ecco perché volevi che la facesse Nadia!Lo so come è andata…
Tu non ti sei visto con nessuno dei tuoi contatti oggi…Tu ti sei incontrato con un uomo di Kracovich..Gli hai detto che un agente Cia si sarebbe infiltrato nella sua base per rubargli i documenti…Loro così avrebbero aspettato Nadia…E’ una trappola!!Volevi che la catturassero! E poi che avrebbero fatto quei delinquenti? Naturalmente l’avrebbero uccisa! E tu ti saresti liberato di lei senza sporcarti le mani! Mi fai schifo!Ma la odi così tanto?!Hai sbagliato tutto!Adesso c’è lì tua figlia!Hai capito?!Stanno per ammazzare tua figlia!”Vaughn disse tutto urlando come un pazzo e alla fine Nadia lo bloccò…
Tra i tre scese silenzio.
Poi Nadia guardò dritto negli occhi Jack.E con un filo di voce gli disse:
“E’ vero quello che ha detto?”

Il locale era affollato.La musica al massimo.
Sydney si avvicinò con disinvoltura al bancone e ordinò qualcosa da bere.Poi si avvicinò ad uno degli estintori vicino alle pareti. C’era troppa gente che ballava,nessuno l’avrebbe notata.Prese il marchingegno che Marshall aveva studiato per la missione e lo piazzò proprio sopra ad una delle centraline che controllavano il sistema antincendio.Avrebbe simulato un’emergenza. E di fatti pochi minuti dopo suonò l’allarme. E scoppiò il caos.La gente iniziò a riversarsi in strada in preda al panico,le guardie di Kracovich tentavano di mantenere l’ordine,ma soprattutto avevano lasciato libera nel locale la scala che portava dritto nell’ufficio di Kracovich.
Sydney non incontrò praticamente resistenza.Solo una guardia e se ne liberò con estrema facilità.
Sorrise.Tutto stava andando per il meglio.Peccato che questa missione non l’aveva fatta Nadia…Era proprio semplice…Era giusta per iniziare…
Arrivò davanti all’ufficio di Kracovich.
Il più ormai era fatto. Aprì la porta.
Poi sentì un colpo sul viso.
E in un attimo,prima di cadere a terra,capì tutto.
La stavano aspettando.
Qualcuno l’aveva tradita.
E poi fu il buio.

CONTINUA…


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