ALIAS Italia

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FANFICTION

Scritto da Articiòch
Riassunto: l’ultima missione di Vaughn prima di dimettersi dalla CIA, in Arabia.

Data di composizione: 10 settembre-16 ottobre 2004
Periodo di svolgimento: fra la 2^ e la 3^ stagione (o più precisamente, un po’ di tempo dopo la sparizione di Sydney, quindi può esser teoricamente compresa fra la penultima e l’ultima scena dell’epis. 2.22).
Adatto a: tutti.

DISCLAIMER
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Alias Italia – Il dossier Sydney Bristow", e che tutti i personaggi della serie "ALIAS" utilizzati sono di proprietà ABC, Bad Robot – Touchstone Television e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.

NOTA DELL'AUTORE: Questa volta non ho scritto le î perché mi ero rotto i c******i, però prima o poi torneranno.

Racconti intorno al fuoco

“Questo Paese [l’Arabia Saudita] … è stato il più grande finanziatore del fondamentalismo islamico sunnita: dai volontari anti-sovietici in Afghanistan ai ceceni […] tutti sono stati in grado di combattere solo ed esclusivamente grazie ai fondi sauditi. L'analisi dei legami finanziari sauditi con le organizzazioni del fondamentalismo islamico conduce, inevitabilmente, alla continua osservazione dell'operato dei membri della casa reale. Il flusso dei finanziamenti è stato, perlopiù, gestito dal servizio segreto saudita”

Alessio Piccirilli, Equilibri del Golfo ed establishment saudita, in www.sisde.it.

Una carovana nel deserto.
La carovana aveva appena attraversato il confine fra Arabia Saudita ed Iraq, ma era ormai sera ed i beduini avevano deciso di fermarsi, avevano montato le tende per la notte ed avevano acceso i fuochi per la cena. Dopo aver mangiato venne l’ora dei racconti. Con loro c’erano due stranieri, che però conoscevano il dialetto arabo parlato dalla carovana.
Un anziano carovaniere si rivolse loro: «Credo che sia giunta l’ora in cui, prima di dormire, si narrano le storie di quanto avviene nella vasta terra; poiché nei due giorni passati abbiamo ascoltato i racconti e le notizie del nostro paese, propongo che stasera parlino i nostri due ospiti e ci narrino le storie del loro angolo di mondo.»
Tutti coloro che s’erano radunati intorno al fuoco furono d’accordo col vecchio.
«Va bene, cosa volete che vi raccontiamo?» Chiese quello corpulento dei due stranieri.
«Le crociate!»
«Le so già le crociate!»
«Israele!»
«Israele lo sappiamo tutti com’è nato!»
«Ed anche come ha vinto!»
«I turchi!»
«Sì! Vogliamo sapere di quando i turchi invasero l’Europa!»
«I turchi, i turchi!»
«Va bene. Vi racconterò la storia dei turchi e le loro imprese in Europa.
Innanzitutto dovete sapere che a nord di questa terra, c’è l’Iraq dove scorre il Grande Fiume [1] ed a nord del Fiume ci sono le montagne: il paese delle montagne è detto “Anatolia” e si protende verso l’Europa; la parte dell’Europa che si protende verso l’Anatolia è detta “i Balcani”; fra i Balcani e l’Anatolia c’è il mare Egeo [2].
I turchi settecentocinquant’anni fa giunsero da molto, molto lontano [3] nell’Anatolia, che era territorio dei greci e la conquistarono [4], poi passarono il mare e conquistarono le terre dei greci in Europa, tranne la capitale: Costantinopoli. Nei Balcani c’era uno stato molto potente, quello dei bulgari: i turchi sconfissero ed assoggettarono anche loro. Poi Tamerlano, un uomo giunto da piú o meno erano venuti loro, li sconfisse sanguinosamente [5] e li assoggettò ma alla sua morte i turchi tornarono indipendenti. Cento anni dopo che erano giunti in Anatolia divennero padroni dei Balcani combattendo una grande battaglia a Cossovo contro i serbi [6], un altro potente popolo dei Balcani: questo spaventò gli altri europei che inviarono dei cavalieri, ma furono sconfitti in una località di nome Nicopoli [7]. A nord dei Balcani c’era un potente regno, l’Ungheria; il sultano dei turchi distrusse Costantinopoli dopo un lungo assedio [8], massacrarono senza pietà tutti gli uomini e le monache e fecero schiavi le altre donne ed i bambini; poi mossero contro gli ungheresi che però li sconfissero [9] fermando la loro avanzata.»
Lo straniero corpulento raccontò della rivolta di Giorgio Castriota [10] e della sua valorosa resistenza, di come Costantinopoli venisse ricostruita col nome di İstambul, di come venisse riabitata da cristiani, ebrei e mussulmani giunti da tutte le parti dell’impero conquistato dai turchi, di come le chiese venissero riconvertite in moschee; di come i turchi conquistarono l’Arabia occidentale e l’Egitto con grandi massacri di mussulmani giungendo fino all’Algeria, di come il sultano di İstambul si proclamò Califfo [11] e di come strappò l’Iraq ed il Caucaso agli iraniani [12]; di come i turchi combatterono nell’Egeo contro gli europei di Venezia, una città costruita tutta sul mare; di come l’Ungheria venne sconfitta a Mohács [13], quindi dei tre assedi di Vienna [14], che tre volte sbarrò la strada al sultano. I beduini ascoltavano con molta attenzione questa grandiosa cavalcata dall’Anatolia alle porte di Vienna e piú volte maledissero la caparbietà di quelle città che impedirono all’Europa di venire convertita alla vera Fede.
Poi lo straniero corpulento narrò delle sconfitte patite dai turchi per mano degli europei di Vienna e della Russia [15], che si presero l’Ungheria i primi e il Caucaso i secondi; di come i turchi uccisero ‘Abd-allāh bin Saud [16], di come l’Egitto ed i balcanici si ribellarono al loro potere, di come gli altri europei s’impossessarono delle terre turche fuori dall’Anatolia, di come essa fu sconfitta nella I Guerra Mondiale [17], di come Abdul Aziz al Saud riconquistò l’Arabia [18], di come vennero sterminati gli armeni [19] e di come l’ultimo sultano e califfo cadde e venne proclamata la repubblica e dell’ultima vittoria sui greci [20]. Gli ascoltatori erano ammutoliti di fronte alle epiche vicende dei grandi capi conquistatori e dei popoli irriducibili nella lotta alla libertà, agli assedi di grandi e fantastiche città, alla descrizione di piani insanguinati dalle battaglie e di flotte tanto grandi da coprire il mare.
Quando il narratore finì di parlare, ci fu per un po’ il silenzio, nel quale si assaporò per l’ultima volta l’eco di quelle grandi gesta. Poi i beduini, come ridestati, gli chiesero di raccontare altre storie.
«Raccontaci di come nacque l’America!»
«È vero, dicci come gli infedeli sono divenuti tanto potenti!»
«Ah-hem –lo straniero corpulento si chiarì la voce- oltre all’Europa esiste un grandissimo mare [21], molto piú grande del golfo Persico; gli europei del nord lo attraversarono e giunsero su una terra per loro nuova, ma sulla quale già c’erano uomini allo stato primitivo, detti “indiani” perché si pensava venissero originariamente dall’India, la terra dei miscredenti che c’è al di là del mare che bagna l’Oman.»
Lo straniero raccontò di come i primi europei stabilirono i loro primi villaggi dopo un viaggio lungo e pericoloso [22], in comunità isolate da foreste vergini, aggrappate alla costa d’un mare tempestoso, alla mercé di selvaggi, malattie e bestie feroci: nulla avevano se non le loro braccia e la loro fede; di come dissodarono la terra mai prima coltivata, di come costruirono cittadine prima piccole, poi un po’ piú grandi, poi ancora piú grandi, di come sconfissero gli indiani grazie alla polvere da sparo –che quelli non conoscevano; di come alla fine divennero numerosi e floridi e si resero indipendenti dall’Europa, fondando uno Stato a sé dopo una lunga guerra [23]. Quindi passò a raccontare dell’arrivo di nuovi immigrati che si spinsero, assieme a quelli già stabilitisi in America, ad ovest, sempre piú ad ovest: sorpassarono delle montagne innevate e raggiunsero una florida pianura; intanto raccontò di come altri europei deportassero i negri dall’Africa e li vendessero agli europei dell’America che li usarono come schiavi nelle piantagioni di cotone. Raccontò di come venisse attraversato un grandissimo fiume [24], molto piú lungo e piú largo e piú rapido del Grande Fiume dell’Iraq, di come fu superato un deserto [25], di come furono raggiunte ed attraversate delle altre montagne [26], alte ed estese come quelle dell’Afganistan.
«E qualcuno qui sa com’è l’Afganistan, vero?»
«Io ci ho combattuto gli infedeli—ehm, i comunisti!» (il beduino s’era improvvisamente ricordato che il suo interlocutore era anch’egli infedele)
«E tu hai visto che le montagne, lì, sono piú alte e piú estese di quelle a nord dell’Iraq, vero?»
«Sì, lì incominciano prima del paese, nell’Iran e ci sono ancora una volta finiti i suoi confini, continuano nel Pakistan e nell’India.»
Lo straniero riprese a narrare di come venisse fondata una nuova religione in quelle terre [27], i negri venissero poi liberati dalla schiavitù –ma non dalla miseria- dopo la piú grande guerra che quelle terre avessero mai visto [28], di come gli indiani venissero per la maggior parte sterminati e rinchiusi in piccoli territori poverissimi, di come venissero sterminati anche i bisonti, grandi tori bradi dell’America, di come venissero costruiti allevamenti e fattorie, di predoni leggendari, di come venissero costruite telegrafi e ferrovie, di come le città divenissero sempre piú grandi e di come arrivassero sempre piú immigrati, di come alcuni di questi organizzassero delle attività criminali e diventassero non meno leggendari dei predoni della colonizzazione, di come alla fine il governo degli europei d’America avesse chiuso i suoi confini agli immigrati per un certo periodo di tempo, di come alcuni europei d’America fecero grandi invenzioni, di come la loro potenza si affacciò sul grande mare che stava oltre le montagne, arrivando fino al Giappone ed alle Filippine [29] (quelle isole dove costruiscono le automobili, i telefonini, i TV e tutti gli altri ammenicoli che hanno inventato gli europei). Alla fine i giapponesi si allearono con alcuni europei e mossero guerra agli americani che, alleati a loro volta ad altri europei -fra cui i comunisti, li sconfissero e li invasero diventando i piú potenti del mondo [30].
I beduini erano rimasti affascinati da questa storia di esplorazioni, di viaggi avventurosi, di mari, di monti, di laghi, di bestie selvagge non meno che da quella di prima, piena di eserciti, di flotte e di battaglie. Anche questa volta il silenzio sacrale si interruppe dopo qualche minuto.
«Chiedo perdono, tu, amabile straniero, ci hai narrato dei bellissimi racconti del passato; ma, se posso permettere di disturbarlo, il tuo amico non ci ha raccontato nulla, non sa egli qualche altra meravigliosa storia?»
«Non so se…»
«No, ne so una.» L’altro straniero, piú basso e magro dell’altro, fece sentire per la prima volta la sua voce in quella sera. «Non sono bravo a raccontare delle storie, ma questa va risaputa. Come quelle del mio amico, è vera.
Esisteva una donna, giovane e bella. Essa era molto coraggiosa e forte ed era capace di combattere come un valoroso guerriero. Questa giovane donna lavorava per un uomo anziano, amico del padre di lei… anche il padre lavorava per quest’uomo e così molte altre persone. Ora, costui aveva detto a lei e ad agli altri di essere un patriota e di agire per il bene del suo popolo, ma non era così: lui era un uomo malvagio, un traditore che si serviva di quella gente per i suoi fini tutt’altro che patriottici. Un brutto giorno, il promesso sposo di questa donna venne ammazzato dall’uomo malvagio ed il padre, che era al corrente di tutto, le fece sapere la verità. Che cosa credete che lei abbia fatto allora?»
«Uccise la carogna per vendicare il promesso sposo?»
«Scappò e non si fece mai ritrovare?»
«Trovò un altro sposo?»
«Beh, decise di vendicare l’amato ucciso, ma non direttamente. Per porre riparo a tutto il male che l’uomo cattivo aveva fatto ci sarebbe voluto tempo e molto aiuto, così la donna si recò da coloro che veramente facevano gli interessi della sua gente e si offerse di fare la doppiogiochista: avrebbe finto di continuare a lavorare per il bastardo ma in realtà avrebbe aiutato di nascosto i buoni. E sapete che faceva il padre? Anch’egli lavorava segretamente per i buoni.
Affrontò cento avventure, in ognuna rischiò la vita ma portò indietro la pelle ed offrì un ottimo servigio al suo paese: salvò il padre da situazioni molto rischiose ed il padre salvò lei. Infine, si innamorò di uno dei veri patrioti e l’avrebbe voluto sposare.» Lo sguardo del narratore si fece piú intenso, la voce piú profonda ed insicura. Tutti avvertirono che stava parlando di un ricordo personale ed anche recente. Il narratore fece una lunga pausa.
«E come finì?» Il piú giovane e curioso degli ascoltatori interruppe la pausa di riflessione del narratore. «Riuscì a vendicare il promesso sposo?»
«No.» Ora parlava a bassa voce, come se temesse di risvegliare colle sue parole una cicatrice che bruciasse intensamente. «Non si sposò con un altro. Non uccise l’uomo cattivo.» La sua voce si era fatta ancor piú bassa, tanto bassa da parer un sussurro «Essa morì. Il malvagio vive ancora e non ha espiato il fio della sofferenza che ha causato. Il padre lo cerca ancora per ucciderlo. Colui che la doveva sposare finirà di servire il suo Paese questo mese, poi cercherà di dimenticarla.
Ma non so se ci riuscirà.»
Ammutolirono tutti: era palese che lo straniero stava parlando di sé e di una donna che in passato doveva avere amato –e che amava ancora. Senza fare commenti, gli astanti si alzarono e si ritirarono nelle loro tende. Si sarebbe viaggiato ancora tre giorni e poi si sarebbe festeggiata la fine del Ramadān a Bagdad.

Per Michael Vaughn era l’ultima missione, quando sarebbe tornato negli Stati Uniti sarebbe stato finalmente messo in congedo dopo aver sostenuto un colloquio con uno del CNS; per la verità aveva presentato le sue dimissioni prima che l’attuale missione iniziasse ma Jack e Dixon l’avevano persuaso a prendervi parte. Aveva accettato perché era stato richiesto dalle massime gerarchie un agente che avesse esperienza, capacità sul campo e che conoscesse l’arabo nağdico o del golfo [31], ma finita quella missione non avrebbe mai piú lavorato per la CIA od il governo: farlo gli ricordava troppo Sydney, ogni giorno, ogni ora, le tornava in mente la povera piccola dolce Sydney, le cui ceneri erano state disperse nell’Oceano due settimane prima…
Weiss era con lui in quella missione (era lui il narratore corpulento): aveva voluto accompagnarlo in tutte le sue operazioni, per fargli compagnia, per dargli conforto ma non era servito: Vaughn aveva deciso di mollare.
Ce l’avrebbe fatta a dimenticare Syd una volta lasciata la CIA?
 

NOTE
1- Con rimando biblico, l’Eufrate.
2- La geografia del narratore non vuole essere troppo precisa.
3- Dal Xorasan (Iran del nordovest), cacciati dai mongoli di Gengis Khan.
4- I turchi, detti ottomani, si stabilirono nella Bitinia e nella Troade (Anatolia nordoccidentale) nel XIII secolo d.C.; nel corso del 1300 conquistarono l’Anatolia occidentale ed il regno dei Bulgari.
5- Battaglia d’Ankara, 1402 (822 anno dell’Egira)
6- Battaglia di Cossovo o Kosovo Polje, 1389 (809 anno dell’Egira)
7- 1396 (816)
8- 1453 (873)
9- Battaglia di Nissa (o Niš), 1443 (863)
10- Principe albanese, detto anche Skanderbeg o Scanderbeg, che nel 1443-68 tenne testa alle armate turche; alla sua morte l’Albania venne rapidamente conquistata dagli ottomani.
11- Gli ottomani conquistarono il regno mamelucco nel 1515-17; si dice che nella mischia fra turchi ed egiziani per le strade del Cairo, durante la caduta della città, l’ultimo discendente dei califfi ‘abbasidi di Bagdad, che da generazioni avevano trovato asilo in Egitto, si recasse dal sultano ottomano Selim I e lo proclamasse suo successore.
12- Le lotte fra turchi ed iraniani, iniziate sotto il sultano ottomano Solimano I il magnifico, ebbero termine solo nel XVIII secolo d. C. Fra l’altro gli austriaci e gli spagnoli erano alleati degli iraniani, i francesi dei turchi (la flotta turca svernò a Nizza, sotto la protezione francese, nel 1520).
13- 1526 (946). Si pronuncia Mòhaac colla c di cena.
14- 1529, 1532, 1683 (949, 952, 1103)
15- XVIII e XIX secolo d.C.
16- Capotribù arabo giustiziato a İstambul all’inizio del XIX secolo d.C.
17- Curiosamente, s’era alleata al nemico storico austriaco.
18- Discendente dell’Abd’allāh di sopra, negli anni ’20 costruì l’attuale Arabia Saudita
19- massacri del 1895-6 e 1909 (1315-6 e 1329), deportazioni durante la II guerra mondiale. I massacri furono portati a termine soprattutto da corpi di cavalleria composti da curdi, i quali verranno a loro volta perseguitati dai turchi negli anni ’80 e ’90.
20- Anni 1922-3 (1342-3)
21- per chi non l’avesse capito, si tratta dell’Oceano Atlantico
22- i primi coloni inglesi si stabilirono nel nordamerica nel secolo XVII d.C.
23- Guerra d’Indipendenza Americana 1776-83.
24- Il Mississippi.
25- Ci sono dei deserti in Arizona e Nuovo Messico, qui il narratore non è preciso.
26- Le Montagne Rocciose.
27- Mormonismo, anni ’20 del XIX secolo.
28- Guerra di Secessione americana, 1861-5 .
29- L’ammiraglio Perry forzò il blocco della baia di Yokohama nel 1853 costringendo i giapponesi ad aprirsi al commercio cogli USA; le Filippine passarono dalla Spagna agli USA dopo una guerra nel 1898-9.
30- II Guerra Mondiale.
31- Due parlate dell’arabo.


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