ALIAS Italia

ALIAS ITALIA

FANFICTION

Scritto da Eczy89
Riassunto: ...e se bastasse una piccola messa in scena per scoprire la talpa della CIA e riunire finalmente Syd e Vaughn? In fondo di una cosa siamo certi... l'amore vero dura per sempre...

Data di composizione: agosto 2004
Periodo di svolgimento: dopo l'episodio 3.17
Adatto a: tutti

DISCLAIMER
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Alias Italia – il dossier Sydney Bristow", e che tutti i personaggi della serie "ALIAS" utilizzati sono di proprietà ABC, Bad Robot – Touchstone Television e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.

L'amore vero dura per sempre...

10.23 p:m, casa di Syd

Syd infila stancamente la chiave nella toppa della sua nuova casa... già, perchè quella vecchia ha fatto una brutta fine... come tutta la sua vita, del resto, pensa richiudendosi la porta alle spalle... nonostante il suo impegno nel ricostruire, almeno in parte ciò che ha perso, le cose si sono fatte sempre più complicate, soprattutto da quando si era illusa che Vaughn si separasse da Lauren, ma purtroppo, dopo la morte del Sen. Reed, lui era tornato a casa dalla moglie, costringendola a tornare alla realtà...tipico...anche con Alice aveva fatto lo stesso...forse perchè sapeva fin troppo bene cosa si prova a perdere un padre...
Sente il bisogno di un bel bagno caldo, ma il sonno le sta chiudendo gli occhi... opta per il relax e comincia a riempire la vasca con la più grande varietà di bagnoschiumi da sprigionare un odore indescrivibile, si spoglia e si immerge completamente nel miscuglio d'essenze. E di nuovo, tristi e traditori, affiorano i ricordi... in pochi secondi, cullata dal lento movimento dell'acqua, si ritrova nella fredda stanza ad Hong Kong, attendendo per ore che qualcuno, sicuramente Vaughn, venga a prenderla per riportarla a casa.
- Chissà come sono arrivata qui? - pensa aspettandolo ansiosa... e mentre analizza tutte le possibili risposte sente dei passi avvicinarsi. Attende il rumore della porta che si apre, si volta e vede la sua sagoma stagliata nella penombra della stanza, analizza ogni suo centimetro e corre ad abbracciarlo con un'inspiegabile nostalgia, come se non lo vedesse da tempo, ma appena gli è accanto intuisce che qualcosa non va... lo guarda fisso negli occhi, come aveva fatto mille e più volte da quando si erano incontrati alla CIA e legge, in quelle piccole iridi verdi la triste realtà... in un secondo si affollano nella sua mente incredulità per le sue parole, speranza che fosse tutto un sogno, dolore per quel piccolo cerchio d'oro al suo anulare sinistro e infine rabbia per la sua rassegnazione, la sua resa...
Una lacrima improvvisa le solca il viso e la distoglie dai suoi pensieri...quanto tempo è passato, quanti sentimenti si sono sostituiti a quelli della stanzetta di Hong Kong. Primo fra tutti l'amore... quello che nonostante le terribili notizie era rimasto radicato nella sua mente, che non l'aveva mai abbandonata, neppure quanto aveva conosciuto Lauren... Decisa a non rivangare vecchie sofferenze si sciacqua ed esce velocemente dalla vasca
- Basta tristezze Syd, sorridi - e tenta inutilmente di mettere in atto le sue parole. L'ultimo pensiero prima di addormentarsi è, come ogni sera Vaughn... l'uomo della sua vita, il suo compagno, il suo angelo custode...

Stessa ora, casa di Vaughn e Lauren

Michael sistema distrattamente su una sedia accanto al letto l'abito per il giorno dopo, una vecchia usanza imparata da suo padre, come tante altre del resto, pensa infilandosi a letto poco dopo... era stato il suo unico maestro di vita e quando se ne era andato, a causa della pistola di Irina Derevko, gli era crollato il mondo addosso... l'aveva cercata assiduamente per molto tempo, troppo forse, senza pensare ad altro che alla vendetta e alla fine, quando le era stato di fronte era riuscito solo a parlare di Syd... oddio, l'aveva fatta soffrire ancora, illudendola di poter ricominciare tutto daccapo e deludendola, di nuovo, tornando da Lauren...
- Ma cos'altro avrei potuto fare?! - si chiede, conoscendo la risposta. Avrebbe potuto mandarla al diavolo e lasciarla sola col suo dolore, preoccupandosi esclusivamente della sua felicità, finalmente, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo, sa fin troppo bene come ci si sente in quei casi... In quel momento la moglie sospira al suo fianco, no, anche se ormai è sicuro dei suoi sentimenti, non sarebbe mai in grado di abbandonarla dopo tutto quello che ha fatto per lui, solo cercando di fargli dimenticare Syd, spingerlo ad andare avanti, continuare a vivere... Ma era stato davvero giusto? Lasciare che il tempo guarisse ferite mai davvero rimarginate? mentre chiude gli occhi nel vano tentativo di addormentarsi, gli appare il suo viso, i lucenti occhi castani, i sui morbidi capelli, il suo dolce sorriso...no, pensa, avrei dovuto lasciarle sanguinare e cercare chi me le aveva procurate...

La mattina seguente, CIA

- Questo è John Silvermann, - illustra Dixon al briefing, quella mattina - il vostro compito è quello di scoprire cosa sa riguardo al passeggero - detto ciò, osserva le facce mezze assonnate dei suoi collaboratori - non solo, è stato avvistato mentre parlava con il Sen. Reed e si accordavano riguardo a un affare a noi sconosciuto che, a mio parere ci riguarda...- i volti stanchi degli agenti che sono con lui si voltano istintivamente verso Lauren che, con le lacrime agli occhi, esce dalla stanza, scusandosi. Vaughn comincia a fissarsi le scarpe, a disagio.
Dixon riprende la sua spiegazione - Bene, Vaughn e Bristow, il vostro compito sarà di rubare un cd di informazioni che si trova casa del sig. Silvermann, ad Amsterdam. Secondo alcuni nostri contatti, conterrebbe qualche indizio sull'identità del passeggero e su ciò che sa effettivamente la Convenzione su di noi...ah, pare che sia un vecchio contatto di Sark, quindi llui non ci sarà, sa già tutto. Marshall vi illustrerà il resto - in quel momento il loro genio si alza e mostra agli agenti un piccolo cofanetto contenente della cipria e due rossetti di diverso colore
- Ecco, come potete vedere i due rossetti sono rosa e pesca, sapete vanno di moda i colori pastello...l'ho visto dai trucchi di Carrie, anzi se lo-lo scopre so-sono rovinato perchè sapete lei odia che - poi, vedendo lo sguardo di Dixon - si ehm, non c'entra niente... comunque il dischetto è in una cassaforte protetta da tre, diciamo, antifurto: la scansione oculare, l'impronta vocale e il dna - poi, soddisfatto, osserva le loro facce divertite e prosegue - allora... vedete la piccola cipria qui? Ebbene questo specchietto cattura l'impronta retinica e da sotto la spugnetta, invece che la polvere escono le vostre belle lenti per la scansione, geniale no? Certo io sono un genio - ride, contagiando anche Syd e Weiss - invece per quanto riguarda i rossetti... quello pesca preleva il dna poiché dovrai metterlo sulle labbra e baciarlo...- a quelle parole Vaughn si drizza impercettibilmente sulla sedia e Weiss non riesce a trattenere uno sbuffo nel vedere l'amico irrigidirsi - mentre quello rosa cattura l'impronta vocale, che purtroppo deve dire la parola d'ordine per aprire la cassaforte -
- E qual'è la parola d'ordine Marshall? - chiede Syd che non si è accorta di nulla
- Ti amo Maryon, era sua moglie - spiega lui di rimando. Dixon li interrompe
- Bene, la festa si terrà al 1233 di Memorial questa sera, partenza tra due ore - detto questo li congedò.
Syd e Vaughn si dirigono separatamente verso l'uscita, lui in cerca della moglie, lei di suo padre per dei chiarimenti
- Ma come gli è saltato in testa di nominare il padre di Lauren al briefing? - lo blocca quasi arrabbiata
- Preferivamo non sentisse i dettagli del piano... ?-
- E perchè? -
- Perchè è la figlia di Reed e abbiamo ragione di credere che non sia stato suo padre la talpa, non poteva conoscere cosi dettagliatamente i nostri piani... ma lei sì...-
Syd non credeva alle sue orecchie, Lauren una talpa...
- Beh, ma allora come fate a capire se è lei la traditrice -
- Se con un po' di fortuna, dandole alcune informazioni inesatte sulla missione, Sark e i suoi seguiranno quelle informazioni, ne avremo la certezza - la semplicità delle parole di suo padre la sconvolge... il fatto che il Senatore si sia suicidato dopo aver confessato il suo tradimento, non solo non ha convinto affatto Jack, ma lo spinge addirittura a credere che non fosse lui la talpa all'interno della CIA... istintivamente si volta verso Vaughn e la moglie... Lei piange e lui l'abbraccia, un lampo di gelosia l'attraversa, sa fin troppo bene cosa si prova tra le braccia di Vaughn, la sensazione si straordinaria protezione che si prova quanto ti stringe a se, consolandoti con la sua voce estremamente sexy e rassicurante, mentre percepisci fino in fondo all'anima ciò che sente in quel momento...una sensazione che non è disposta a condividre con nessun altra, tantomeno con lei, che oggi, e per molto tempo ancora, sarà la priorità assoluta per l'uomo che ancora ama disperatamente. Si volta e torna a dedicarsi alle parole del padre
- Quindi, sia tu che Vaughn, dovete stare molto attenti con lei -
- Come farai a convincerlo a mentirle? - chiede Syd pensando giustamente che il marito le avrebbe spiegato tutto
- Semplice, omettendo dei particolari anche a lui, così non sarà costretto a mentirle e, se lei non è la talpa, potranno tornare a casa felici e cotenti - in quel momento Syd ha un solo fugace desiderio... che suo padre non si sbagli.

Due ore e mezza dopo, volo per Amsterdam

- Dixon ha detto che ci cambieremo in albergo, e per il dischetto, possiamo inviarlo a Marshall per le analisi con il portatile e partire domattina - azzarda Sydney pensando che Lauren avrebbe bisogno di suo marito già da quella sera
- Va bene, tanto a casa non ho nulla da fare - risponde lui, quasi a disagio
- D'accordo, allora lo dico a Marshall - lo osserva nostalgica, ma appena alza lo sguardo, lo distoglie imbarazzata, non si guardano negli occhi da quella famosa telefonata.
Quando torna, dieci minuti dopo, lo trova appoggiato al finestrino, mentre dorme.
- Quanto mi manca - pensa mentre lo guarda riposare. Rammenta tutte le volte che lo ha guardato dormire accanto a lei, nel suo letto, nella sua vecchia casa, lo ha studiato nei minimi particolari, tracciando con la mente il suo profilo, baciandolo delicatamente di tanto in tanto, per non dimenticare la sensazione di tranquillità che quei baci le trasmettevano, per poi stringersi a lui, poggiare la testa sulla sua spalla, sentire il lento e regolare battito del suo cuore... bei ricordi carichi di nostalgia e rimpianti, occasioni mancate per dirgli quanto davvero l'amasse e quanto la rendessero felice anche solo quelle piccole azioni quotidiane come svegliarsi accanto all'uomo che amava più di ogni altra cosa al mondo, e che ama tuttora come il primo giorno in cui si sono incontrati.
- Syd, va tutto bene? - la richiama dal mondo dei ricordi, si è svegliato e la sta fissando interrogativo
- Sì certo, mi ero solo incantata, sai sono un po' stanca...- no, ritenta sarai più fortunata...possibile che riesca a mentire a tutti tranne a lui? Proprio adesso che ne aveva più bisogno... Non si accorge che la sta osservando... Quei bellissimi occhi verdi la stanno squadrando sospettosi e colpevoli dietro quell'espressione di incredulità. Quanto tempo è passato dall'ultima volta che si è addormentato con lei...anni...già, ma una volta era diverso...sia addormentavano e si risvegliavano insieme, felici come non lo erano mai stati, forse inconsapevoli della loro fortuna nel potersi amare in modo così incondizionato e puro, senza sotterfugi, inganni o piccole bugie. Conoscendo anche l'angolo più remoto dell'animo dell'altro, chiarendosi con un solo sguardo, semplici nelle complicazioni, liberi in un mondo di catene, loro, la pace che combatte la guerra... Qualunque cosa li circondasse, uno accanto all'altra, insieme, vivevano in una sorta di piccolo mondo perfetto posto in un equilibrio troppo precario, che, per colpa uno scherzo del destino è stato distrutto per sempre...Ma lui deve spiegarle le sue ragioni, deve dirle per la prima volta quello che prova davvero, urlare a tutto i mondo quanto davvero l'ami e desideri tornare a vivere in quel mondo perfetto, lontano da tutto e tutti, per poter essere totalmente felice, un'altra volta.
Ma non dice nulla, abbassa lo sguardo e sospira rassegnato. E' inutile, tanto, finita la missione, dovrà tornare da sua moglie e deludere di nuovo la donna che ama...

Nel frattempo, Lauren e Sark

- Lo so, sono stata una stupida, ma ho duvuto farlo! Stavano parlando di lui e, siccome non sono passati nemmeno dieci giorni da quando si è suicidato mi è toccato fare la parte della figlia distrutta dal dolore per la morte del padre e dalla vergogna per aver scoperto che era un traditore del suo Paese - si giustifica Lauren
- Lo so tesoro! - la rimbecca il suo biondo interlocutore - è solo che potevi almeno tentare di ascoltare qualche informazione utile per la nostra contromissione! - La ragazza abbassa lo sguardo: sa perfettamente che Sark ha ragione, ma nella foga di apparire credibile non ha pensato di ascoltare la conversazione in qualche altro modo... o almeno sarebbe potuta tornare al briefing dopo qualche minuto, solo per ascoltare i dettagli! In quel momento le parole del suo partner richiamano la sua attenzione
- Allora, secondo Sloane questo tizio, mezzo invischiato nella Convenzione, ha delle informazioni che ha deciso regalare alla CIA, il vecchietto mi ha anche assicurato che ci troverò gli amanti oppressi, tuo marito e la sua adorata Bristow...sarà tutta una finzione, ma dovrà sembrare che loro debbano rubare il dischetto, sai per non farlo sospettare di tradimento... quindi la nostra contromissione sarà lasciare che prendano ciò che ci interessa e poi prenderlo a loro - conclude sorridendo beffardo - come al solito fanno tutta la fatica e noi ci prendiamo il merito... Adoro questo lavoro! - dopodichè la bacia con trasporto. Lei ricambia distrattamente
- Già, forse ha ragione, in fondo anch'io amo questo lavoro - pensa amaramente. E, per qualche istante, tutto il dolore che ha causato non la martella insistentemente, sostituito dall'appagante sensazione di potere e trasgressione... Dopodichè il volto di sua madre mentre spara occupa nuovamente ogni suo pensiero...

19.00 p:m, Hotel Bergher

- Accidenti! - si lamenta Vaughn - questa cravatta non vuole proprio legarsi! - e gira bruscamente il lembo di stoffa ottenendo un risultato peggiore del precedente - d'accordo, mi arrendo, piuttosto vado senza...- e la getta sul divano della stanza
- Ma dai, lascia fare a me - ride Syd, recuperando la cravatta dal sofà - basta solo tirare così, poi girare... ecco fatto... sei bellissimo - smette all'istante di ridere e abbassa lo sguardo... non avrebbe mai dovuto dirlo, anche se lo pensa davvero. Di tutta risposta le alza il viso poggiandole delicatamente la mano sotto il mento
- Syd - solo allora ha il coraggio di guardarlo negli occhi, per la prima volta dopo la loro telefonata... e di nuovo, come ogni volta che i loro sguardi si erano incrociati, si perde in quel verde lucente, in quello sguardo deciso e rassicurante e, come sempre, le parole non sono più necessarie: attraverso i loro sguardi scorrono emozioni da tempo radicate nel profondo, che solo ora, dopo troppe frasi a metà, occhi abbassati, sguardi distolti e verità nascoste, urlano silenziose al mondo la loro cruda realtà, la realtà di un amore troppo grande per essere soffocato, anche dai doveri che si hanno verso una persona che non si è riusciti ad amare davvero. In quel momento nella semplicità di una stanza d'albergo quegli occhi si scambiano una solenne promessa
- Mi dispiace per la storia della separazione, io...- Syd lo zittisce poggiandogli le dita sulle labbra
- Shhhh, non c'è bisogno, lo so...- e per la prima volta dopo quella sera ne è sicura anche lei
- Adesso sarà meglio andare - e mentre si avviano verso il luogo della loro missione quelle dolci parole spazzano via ogni dubbio
- A proposito, sei bellissima -

20.00 p:m, casa di John Silvermann

Syd e Vaughn raggiungono la casa di Silvermann con una limousine affittata da Dixon per l'occasione, all'interno Weiss pronto per intervenire in caso di emergenza
- Come sei arrivato Eric? -
- Con il jet privato dell'Agenzia - spiega Weiss ad un incredulo Vaughn - la vostra missione è recuperare il dischetto con le informazioni, apparentemente semplice se non ci fosse la complicazione Sark e company...vi serve un braccio in più - Syd si sente più sicura con l'amico al fianco... un po' di umorismo non fa mai male, specialmente prima di una missione...
Raggiungono l'entrata e una guardia li blocca
- Lasciapassare prego -
- Ecco - Syd porge un piccolo biglietto - Sam e Sally Taylor - precisa - siamo invitati del sig. Silvermann - e con un accattivante sorriso si introduce nel salone dei ricevimenti
- Fiuu, è il primo ostacolo è andato, ora troviamo Silvermann - Vaughn le poggia delicatamente una mano sulla schiena e la sostiene con dolcezza e per un attimo, intorno a loro, tutto si ferma. Nella stanza si spargono le note di un valzer e di Silvermann nessuna traccia
- Ma perchè non arriva - si lamenta Syd, spazientita
- Calma, è il padrone di casa, avrà molto da fare - dopodichè si avvicina e le prende la mano - le va di ballare signorina? Almeno si rilassa - cullata dalle note di quella musica celestiale Syd quasi dimentica la missione e smette di guardarsi intorno nervosa, lasciandosi trasportare dal suo cavaliere senza macchia che la sorregge guidandola per la sala. Riconosce subito il leggero profumo che lo avvolge, era da un po' che non lo sentiva, ma per l'occasione, il suo compagno voleva farle davvero dimenticare tutto ciò che li circondava. Riuscendoci alla perfezione: per tutta la durata del valzer Syd è come teletrasportata in una dimensione parallela, lontana da tutti gli invitati, dalle preoccupazioni e dai dubbi, cullata solo dalla dolce musica che l'avvolge, come le forti braccia dell'uomo che ha di fronte, con impresso nella mente il suo sorriso rassicurante
- Il nostro uomo a ore due - li interrompe una voce nell'auricolare - sta parlando con una bellissima donna sulla cinquantina al lato destro della sala, anche se io preferisco la figlia - scherza Weiss. Il magico idillio si interrompe e i due tornano alla realtà
- Pronti, procediamo col piano - lentamente si avvicinano all'uomo e si presentano come i nipoti di alcuni vecchia amici della moglie. Al sentirla nominare luomo si rabbuia
- Sapete, la mia Maryon era quasi sempre sola in questa grande casa, è normale che accogliesse persone che non ho avuto la fortuna di conoscere di persona...ma ho sentito molto parlare di voi - si giustifica
- Non di noi, ma dei veri nipoti, quelli chiusi nell'armadio del loro albergo, svenuti - pensano Vaughn e Syd contemporaneamente, guardandosi
- A quanto pare la sua segretaria sì, visto che ci ha inviato gli inviti - Syd sorride - scusate vado a rinfrescarmi il trucco - . Appena giunta in bagno si mette il rossetto e prepara gli altri prodotti, con il supporto di un piccolo anello con del sonnifero ad iniezione per raggiungere la sua stanza senza intercettazioni.
- E' davvero splendida sua sorella sig. Taylor - si complimenta l'anziano signore
- Già, splendida - conferma Vaughn sorridendo. In quel momento Syd appare radiosa e pronta all'azione
- Gradisce un drink signorina? -
- Grazie volentieri - poi attua il suo piano - ma lo sa che lei mi ricorda tanto il mio adoratissimo padre? Ha gli stessi occhi - poi tira furi la cipria con lo specchietto - guardi - e lo punta dritto negli occhi dell'uomo. Un rumore nella sua cuffia segna che l'impronta retinica è presa.
- Fase uno completata Weiss, inizio fase due - poi, rivolta all'uomo
- Sa, sua moglie era una donna straordinaria, sempre cortese con tutti, impegnata in molte campagne per i diritti dei meno fortunati...un angelo - l'istinto la fa voltare verso Vaughn che le sorride. Syd si volta e la vede: una piccola lacrima scendere dal suo occhio destro, aspetta che scenda lungo la guancia e poi la bacia, depositandola, di nascosto di nuovo sul rossetto.
- Su la prego non faccia così, l'unico modo per combattere la tristezza è ricordare sempre a sua moglie che la veglia dal Paradiso tutto l'amore che prova per lei - lo prende sottobraccio - coraggio ripeta dopo di me: TI AMO MARYON - l'uomo la osserva leggermente incredulo ma, stranamente, le dà retta e ripete la frase sollevato mentre il piccolo rossetto cattura ogni singolo suono della parola d'ordine
- Fasi due e tre completate, tra poco siamo su -
- Ricevuto Montanaro, sei una bomba -
Sydney abbraccia l'uomo e infila il piccolo ago saturo di sonnifero nel suo collo, causandone lo svenimento
- Il sig, Silvermann è svenuto mentre parlavamo, siamo medici, ce ne occuperemo noi - Vaughn convince così le guardie a lasciarli passare, non prima di averli addormentati con un bel proiettile soporifero.
Arrivati nella stanza di Silvermann Syd contatta Weiss
- Allora Eric, passami Marshall -
- Agli ordini capo! -
- Salve signorina Brostow come posso esserle utile? -
- Ciao Marshall, allora, come si fa ad aprire la cassaforte? -
- Il rossetto ha già diviso i vostri dna perchè il suo l'ho inserito io prima che partiste, perciò lo ha già analizzato ed escluso... di che colore è la luce sul retro? -
- Verde -
- Bene, vede che c'è un piccolo vetrino sotto al rossetto? Deve prenderlo e posarlo sull'apposito spazio per l'analisi - Syd poggia il vetro con la lacrima sul gancetto e aspetta che la luce diventi verde
- Bene, la luce è verde, primo lucchetto: aperto -
- Grandioso, adesso la-la spugnetta della cipria, solo se la luce è verde, sotto ci sono le lenti per la scansione oculare... le indossi e faccia quello che deve -
Appare un'altra luce verde
- Bene secondo lucchetto aperto -
- Fantastico, ora la parte più difficile, l'altro rossetto è collegato a me tramite un sensore, per cui dovrei riuscire a isolare la voce di Silvermann e farla passare -
- Dovresti riuscire o riesci Marshall, qui è in gioco tutta la missione - si intromise Dixon dall'altra parte
- Ce la faccio, solo due secondi - Syd sente trafficare al di là dell'auricolare
- Bene provi a premere il piccolo pulsante sotto il rossetto - obbedisce e la voce di Silvermann si diffonde nell'aria
- TI AMO MARYON - la luce diventa verde e la cassaforte si apre
- Syd fa presto, arriva qualcuno, armato - Vaughn, di guardia alla porta la chiude all'istante
- Lo sto cercando... eccolo, dev'essere questo, è l'unico -
- Oh, bene allora possiamo chiudere il contatto, a proposito, lo sa che Mitchell sta cominciando a dormire un paio d'ore la notte, per noi è un record -
- Sono contenta Marshall, davvero - è sincera, un po' di riposo lo merita anche un genio come lui, in fondo, se le missioni vanno a buon fine il merito è pricipalmente delle sue geniali invenzioni. In quel momento la porta sbatte e Syd si sente trascinata a terra, è Vaughn
- Presto, diamocela a gambe - ma non fanno in tempo ad uscire dalla stanza, che Sark blocca loro la strada
- Ma lui non doveva già sapere tutto? -
- Bene bene bene, guarda cosa abbiamo qui, i soliti due guastafeste, datemi il dischetto con le informazioni che ci servono, credevate davvero che vi avrei lasciato prendere ciò che mi spetta, senza fiatare? Poveri illusi - punta la pistola su Syd - coraggio, il dischetto -
- Dovrai uccidermi -
- Non c'è problema - preme il grilletto, ma qualcuno lo ha preceduto, colpendolo alla gamba
- Ahhhh - urla Sark. E' Lauren
- Odio chi si prende tutto il merito. Dammi il dischetto o miro alla testa del bellimbusto - e punta la pistola verso Vaughn. E' atterrito, non avrebbe mai potuto immaginare che la vera talpa fosse sua moglie. Ad un tratto, tutta la comprensione e l'affetto che le ha dimostrato in quel periodo si trasformano solo in grossi errori che gli hanno impedito di essere davvero felice con Syd. Si scaglia contro la moglie. Durante la colluttazione parte un colpo. Lauren si accascia a terra. E' morta.
Vaughn si rialza scioccato e si volta verso Syd che nel frattempo ha immobilizzato Sark
- Non avrei mai immaginato che - si osserva le mani come se fossero ricoperte di sangue. In quel momento l'uomo che le ha sempre offerto la propria spalla per piangere appare più distrutto e fragile che mai... ora tocca a lei aiutarlo a superare lo shock di aver appena ucciso la propria moglie colpevole di tradimento a lui e a tutti coloro che hanno rischiato la vita con lui per distruggere la Convenzione.
Si avvicina e lo abbraccia con dolcezza, stringendolo a sè come non ha mai fatto, solo allora l'uomo si lascia andare e piange come un bambino
- Ho sofferto come un idiota per una donna che mi ha sempre preso in giro, ho rinunciato alla mia felicità, alla donna che amo, solo perchè credevo che l'avrebbe aiutata a dimenticare suo padre... idiota, probabilmente l'ha ucciso lei per trovare un capro espiatorio - ha smesso di piangere. Ora è di nuovo l'uomo che era un tempo, libero di amare e di essere totalmente felice.
Il viaggio di ritorno è molto silenzioso, forse perchè le parole non bastano per esprimere tutto quello che provano: la rabbia, la delusione, la consapevolezza di essere stati ingannati per così tanto tempo si mischiano con la felicità che tutto sia finito, la speranza di poter essere di nuovo felici e la prospettiva di un futuro migliore accanto alla persona amata....

8.30 a:m, CIA

- Come era tutto un bluf - urla irato Vaughn il giorno dopo
- Già, abbiamo fatto pervenire a Sark delle informazioni errate, c'erano già dei sospetti riguardo a Lauren e quindi, ci è bastato tenerla lontana da te in modo da non farsi aggiornare sulla riunione e raccontare a Sark, attraverso Sloane, una storiella su un certo John Silvermann che era in possesso di un cd con delle informazioni preziose sul Passeggero... solo chi non era presente non poteva smentirlo, visto che voi sapevate che questo Silvermann era un suo contatto e che lui non sarebbe venuto visto che sapeva già tutto, Lauren non era al corrente di nulla perciò lo ha avvertito di questo dischetto, anche Sloane lo ha fatto quindi Sark non avrebbe avuto motivo di credere che fosse una balla - Jack illustra la storia tranquillamente, come se la loro vita non fosse stata messa in pericolo da questo tentativo, anzi, sorride compiaciuto - e come avete potuto vedere, abbiamo preso due piccioni con una fava -
- E Silvermann? Era d'accordo? -
- Certo, tutto il party era una montatura, a Sark era stato detto che Silvermnn voleva collaborare con la CIA e che quella notte avrebbe consegnato il dischetto, in incognito, tutto doveva sembrare una missione poiché aveva dei legami con la Covenant e non voleva sembrare un traditore... Sark ha pensato di aver ricevuto una soffiata da Sloane che siccome stava per essere giustiziato ha trovato il modo di fargli sapere le ultime informazioni che aveva scoperto da me...-
- Un piano ben congeniato, infatti il nostro caro Sark aveva parlato di qualcosa che gli apparteneva, non che voleva distruggere... - riflette Syd
- Esattamente, è stato lui che ha abboccato sta volta - sorride Jack, forse con Lauren fuori dai piedi sua figlia riuscirà di nuovo ad essere felice.
- Io non riesco a capire perchè non ci abbiate almeno accennato che era tutto falso, Sark poteva ucciderci - lo interrompe Vaughn, ripensando alla pistola che aveva puntata addosso
- Semplice, quando Sark è arrivato Lauren era di sotto e abbiamo pensato di sfruttare la sua sete di potere... L'abbiamo fatta chiamare da uno pseudo-membro della Convenzione che la informava sull'intenzione di Sark di escluderla dal comando della cellula negli Stati Uniti... il resto lo sapete -
- Agente Vaughn, io capisco il suo stato d'animo, mi creda, ma era l'unico modo per preservarla da una possibile sconfitta... se Lauren non fosse stata la talpa e non fosse corsa in aiuto di se stessa, avremmo messo in crisi il vostro rapporto -
- più di quanto non lo fosse già - lo interrompe Vaughn, guardando Syd negli occhi
- Interrogheremo Sark e vi faremo sapere, grazie a tutti -

Quel pomeriggio, molo di Santa Monica

Stava camminando ormai da ore nel tentativo si trovarlo... l'aveva cercato in tutti i posti possibili, poi si era ricordata delle sue parole pronunciate molti anni prima
- Con questa tua ossessione per quel posto mi stai contagiando - e infatti era lì, sulla spiaggia di Santa Monica, con le onde che quasi lo raggiungevano, sibilline, lo sguardo fisso all'orizzonte nel tentativo di scorgere qualcosa che lo aiutasse a stare meglio, magari incolpandosi per qualcosa che non aveva senso... e i suoi bellissimi occhi verdi che ogni tanto scrutavano le onde avvicinarsi e allontanarsi...pensieroso, l'aveva visto decine di volte così... ma ora il suo più grande desiderio era vederlo di nuovo felice come quella sera quando si erano salutati con la prospettiva di passare un week-end serenamente insieme, quella sera che si erano inconsapevolmente detti addio... quegli occhi, che tante volte l'avevano consolata, capita, aiutata, anche sgridata... ma soprattutto quegli occhi che l'avevano amata al di là di ogni ostacolo, meritavano di tornare a sorridere come non avevano mai fatto prima...
- Sapevo che ti avrei trovato qui...- mente, conoscendo già la risposta
- Bugiarda, mi hai cercato due ore prima di venire - le sorrise
- Posso farti compagnia? -
- Ti stavo aspettando -
Si siede lentamente a suo fianco, senza la fretta si parlare di quanto era successo, solo con la voglia di stargli vicino un secondo dopo l'altro, come avevano sempre fatto, l'uno accanto all'altra, sempre, anche quando erano a mille miglia di distanza...
- Non volevo ucciderla -
- Lo so -
- Non potevo permettere che ti facesse del male più di quanto non avesse già fatto -
- So anche questo -
- Sono rimasto sconvolto dal fatto che mi ha preso in giro per tutto questo tempo, capisci? Mentre io e te avremmo potuto essere felici...- a quelle parole Syd lo abbraccia
- Vieni qui - ricambia con trasporto l'abbraccio
- Saremmo felici ora, per sempre, non permetteremo mai più a nessuno di dividerci, neanche al destino - detto questo la bacia... un bacio che non assomiglia a quelli leggeri di due anni prima nè al bacio disperato di quella missione a Q-Gong...no, questo è un bacio custode di promesse, consapevole che la vita li ha ostacolati, mettendogli di fronte ostacoli insormontabili... Ma il loro amore li ha superati....perchè quello di Syd e Vaughn è un amore puro e incontaminato, un amore che capisce con un solo sguardo, un amore per cui le parole non servono, un amore così forte da sconfiggere anche il destino...

 

POSTFAZIONE DELL'AUTRICE: spero che il mio primo racconto vi sia piaciuto e che vi abbia appassionato almeno come ha appassionato me scriverlo...ho voluto dare spazio anche ai sentimenti, alle sensazioni che i due protagonisti secondo me hanno provato...e poi c'è il lieto fine. Allora scrivetemi cosa ne pensate a eczy89@virgilio.it... MI RACCOMANDO.......SCRIVETEMI!!!
Allora innanzitutto vorrei salutare tutti i fan di Alias e i visitatori del sito di Antonio Genna, è doveroso un ringraziamento speciale a JJ. Abrams... se non fosse per lui noi non saremmo qui...giusto? CIAO GUAGLIO'!!!!!!!!!!!!


Alias © 2001/04 Bad Robot - Touchstone Television
Alias Italia - Il dossier Sydney Bristow © 2003/04 Antonio Genna
Tutti i marchi citati in queste pagine sono dei rispettivi proprietari, tutti i diritti riservati
Tutto il materiale presente nel sito "Alias Italia"  non è riproducibile senza autorizzazione!

Torna all'indice delle Fanfiction

Torna alla home page