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1947: con Kenneth Arnold nasce l'ufologia moderna


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Mappa degli USA

Sebbene non manchino nel passato recente o nell’antichità molti riferimenti a possibili avvistamenti di oggetti volanti non identificati,la nascita dell’ufologia moderna viene fatta convenzionalmente risalire alla data del 24 giugno 1947 : è in tale giorno infatti che viene coniato il termine “disco volante”, oggi tanto utilizzato, e che comparirà, a partire da quel momento non solo nelle cronache giornalistiche, ma anche nei rapporti investigativi ufficiali.

Kenneth ArnoldQuel pomeriggio del 24 giugno 1947, intorno alle ore 15.00, un uomo d’affari americano di nome Kenneth Arnold titolare di brevetto di guida civile per piccoli aeroplani non di linea, era partito dall’aeroporto di Chehalis, nello stato di Washington, a nord-ovest degli Stati Uniti, per collaborare alle ricerche di un aereo da trasporto C-46 dell’esercito che era partito un mese e mezzo prima con 32 persone a bordo, senza fare più ritorno alla base (Kenneth Arnold era membro dell’Associazione piloti da ricerca e salvataggio del vicino stato dell’Idaho).
Giunto nei pressi del monte Rainier, Kenneth Arnold restò meravigliato nell’avvistare 9 oggetti luminosi che si muovevano in formazione.
Prendendo alcuni punti noti come riferimento, Arnold calcolò che gli oggetti, del diametro di 30 metri, dovessero trovarsi a circa 900 piedi d’altezza (3000 metri circa) e viaggiare a circa 1000 miglia/ora (circa 1500 km/ora).Kenneth Arnold
Atteso il tipo di aeroplano di cui disponeva Kenneth Arnold non poté inseguire la strana formazione,che presto scomparve dalla sua vista....
Una volta atterrato al vicino aeroporto di Yakima, Kenneth Arnold vi trovò i rappresentanti della stampa locale che stazionavano in aeroporto per ricevere notizie sull’aereo precipitato.

La fortunata circostanza fece sì che il singolare avvistamento di Kenneth Arnold trovasse vasta eco sulla stampa americana, dando avvio alla psicosi dei “dischi volanti” in tutti gli Stati Uniti.
Un particolare curioso e’ proprio quello che riguarda l’uso del termine “disco volante” : i giornali scrissero infatti di un avvistamento di oggetti di forma discoidale in quanto Kenneth Arnold stesso aveva parlato di “piatti che saltellano sull’acqua”.

Fate

Anche la famosa rivista dell’insolito “Fate”, nel dedicare la copertina del suo primo numero al clamoroso avvistamento di Arnold, adoperò un disegno di fantasia in cui si vedono degli oggetti a forma di piatto o disco, una una sorta di apertura al centro ed una troncatura nella coda.

In realtà però, come dichiarò successivamente lo stesso Kenneth Arnold, la sua descrizione era stata fraintesa: il riferimento ai “piatti che saltellano sull’acqua“ era fatto al movimento e non alla forma degli oggetti, che invece presentavano un’accentuata forma ad ala.La versione dei fatti di Arnold
Purtroppo Arnold non aveva con sé la macchina fotografica e non poté scattare alcuna fotografia ai misteriosi oggetti,che passarono così alla storia come “dischi (o piatti) volanti”.
Questa spiegazione di Arnold non rappresentò un cambio di versione rispetto a quella fornita nell’immediatezza dei fatti : essa coincide con quella raccolta ufficialmente dagli investigatori dell’Esercito che svolsero le indagini del caso (nel 1947 l’Aeronautica non era una forza armata autonoma, ma era ancora inquadrata nell’Esercito) e che rimase a lungo custodita negli archivi militari prima di essere declassificata e resa disponibile al pubblico.
Da rilevare infine che l’avvistamento aereo di Kenneth Arnold venne confermato da un identico avvistamento da terra di un altro testimone, tale Fred Johnson, e che l’avvistamento venne inserito nei 701 casi classificati “inspiegati” dal Project Blue Book.

Dopo questo caso Kenneth Arnold , nonostante fosse titolare di un’impresa di produzione ed installazione di impianti antincendio a Boise, nell‘Idaho, si dedicò comunque a lungo alla ricerca ufologica, investigando personalmente molti altri casi di avvistamenti di dischi o piatti volanti che si verificarono a partire da quel giorno.
Kenneth Arnold e’ morto alla fine degli anni ‘80 senza aver mai cambiato la sua versione dei fatti.

Articolo di Ugo Stille tratto dal Corriere della Sera del 9 luglio 1947 (cliccare per ingrandire l'immagine!)


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