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I commenti di Joy agli episodi TV di Roswell
2^ stagione


"Fiocco azzurro (Baby, It's You)" (2.19)


“Che puntatona, ragazzi!
Ho sondato un po’ il terreno e le opinioni che mi sono giunte non sono confortanti: in particolare mi ha sconvolto la reazione di una delle “dreamers” più convinte che abbia mai conosciuto, la mia amica Silvia, la quale ha confessato di aver spento la televisione durante l’episodio. Una scelta estrema, verificatasi sabato scorso per la prima volta in due anni. Una reazione emblematica, direi.
Confesso che la tentazione di seguire il suo esempio è stata forte; scene del genere del genere sono state decisamente insopportabili per il delicato stomaco dei fedelissimi di Max e Liz…
Prima di tutto una piccola osservazione: non trovate che Max sia diventato quasi irriconoscibile nel corso di queste ultime puntate? Dov’è finito l’adolescente timido e impacciato della prima serie, sempre alle prese con la ricerca irrisolta della propria identità? Al suo posto ci troviamo adesso davanti un quasi-uomo fin troppo sicuro di sé, tanto da rasentare il cinismo e il menefreghismo. Un Max che non esita a calpestare la sua amata Liz pur di difendere la sua fiamma nuova di zecca, Tess, e il loro bambino. L’intimità tra i due ci è parsa del tutto nuova e non mi riferisco soltanto al rapporto fisico: intendo proprio parlare della complicità tra i due. Dopo due anni di intensa e tormentata frequentazione con Liz sembra d’un tratto svanita l’intesa profonda che lo legava alla ragazza mentre appare approfondita anzitempo quella che lega Max a Tess. Un’evoluzione decisamente affrettata se pensiamo in termini temporali, e soprattutto un atteggiamento quasi inspiegabile conoscendo il carattere di Max.
È pur vero che Tess incarna per lui l’ “alternativa”, ovvero la speranza e la possibilità concreta di ritrovare il proprio mondo e le proprie origini, ma fino a poco tempo fa avremmo giurato che il ragazzo avrebbe rinunciato a tutto in nome dei propri ideali. Uhm, sento puzza di bruciato…
Seconda osservazione: ancora una volta non possiamo passare sotto silenzio il cinismo con cui Max racconta a Michael, in maniera sbrigativa su un campo da basket tra un tiro e l’altro, quanto accaduto con Tess. Tutto avviene con distacco, come se non lo riguardasse direttamente, quasi come se riportasse eventi accaduti ad altri.
Il risultato? Coinvolgimento emotivo: zero.
Michael, al contrario, emana invece una sorta di “calore umano” fisicamente percepibile, che gli fa guadagnare molti punti in classifica. Ma andiamo oltre.
Non bastava il dramma della gravidanza inattesa di Tess: siccome non c’è mai fine al peggio, il bambino rischia anche una morte prematura a causa dell’incompatibilità del suo delicato organismo alieno con l’atmosfera terrestre ricca di ossigeno. È evidente fin da subito che le scelte possibili sono soltanto due: restare e perdere il bambino oppure lasciare la Terra e salvarlo. C’è una domanda di riserva???
Devo però riconoscere che la scena del contatto tra Max e la manina del piccolo è stata di grande impatto emotivo e profondo coinvolgimento psicologico. Chi non ha versato qualche lacrimuccia alzi la mano…
Altro passaggio magistralmente interpretato è stato quello dell’incontro tra Max e Isabel: la ragazza, che per tutta la puntata si vendica del fratello tirandogli grandi e piccoli “tiri mancini” con la complicità di Kyle, si commuove davanti al dolore del fratello, che giace disperato in mezzo ai bidoni dell’immondizia. Effettivamente, a descriverla in questo modo, non sembra una sequenza molto romantica ma in realtà lo è. Nella sua crudezza realistica è decisamente una delle scene più toccanti di tutta la seconda serie.
In particolare ho amato la sequenza seguente, in cui Isabel rievoca i ricordi dell’infanzia e fa nevicare su di loro, producendo un curioso effetto di ”pacificazione” nei confronti dei complessi e violenti sentimenti che si agitano nel cuore dei personaggi. Le preoccupazioni sembrano quasi addormentarsi e svanire in quell’atmosfera irreale ed ovattata...
A far tornare tutti al presente ci pensa, come sempre, il provvidenziale Michael che, al contrario degli altri, mantiene saldamente i piedi per terra e la mente lucida nei confronti degli eventi. Nonostante l’iniziale ritrosia, il ragazzo sceglie alla fine di aiutare Maria e Liz nelle loro indagini, che le conducono alla scoperta della traduzione del libro alieno. Apprendiamo, infatti, che Alex stava lavorando proprio a questo prima della sua tragica morte, e che aveva condiviso le proprie scoperte con la giovane “Leanna”, che poi Leanna non è…Quindi non si è mai mosso dal New Mexico, altro che Svezia…Le cose si complicano…
Siamo alle prese con un groviglio di relazioni che conduce però alla scoperta di una importante verità: “You’re the royal four…” recita l’inizio del volume, che promette di spalancare finalmente ai nostri eroi le porte del loro mondo.
Mi ha, infine, favorevolmente colpito l’affetto di Michael nei confronti di Maria, che sembra crescere di giorno in giorno sotto gli occhi distratti degli spettatori.
Appena percettibile, per non dire invisibile, è però forse il sentimento più reale messo in gioco in questa seconda serie. Michael segue la sua amata da lontano: la sorveglia amorevolmente, la protegge, guida invisibilmente i suoi passi, sempre pronto a soccorrerla in caso di pericolo. Potrebbe esistere un amore più grande? E che ne è invece del grande amore di Max per Liz? È bastato davvero così poco per farlo svanire come neve al sole? Sembra poco credibile, questo è vero, ma…Il ritmo sta accelerando, i sentimenti si intrecciano e si fanno più convulsi e violenti.
La sensazione dell’inevitabile che incombe sui nostri eroi è ormai palpabile. Non abbiamo dubbi: il conto alla rovescia finale è iniziato…”


© 2002 Antonio Genna - Roswell.it
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