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I commenti di Joy agli episodi TV di Roswell
1^ stagione


"Independence Day (Independence Day)" (1.15)


Un titolo interessante e appropriato per una puntata che rappresenta una svolta decisiva nella nostra storia: “Il giorno dell’indipendenza”.
Non abbiamo certamente a che fare con gli extraterrestri affetti da manie di conquista del celeberrimo kolossal Hollywoodiano, ma pur sempre di alieni si tratta.
Troviamo, infatti, il nostro Michael alle prese con un problema che ha tentato invano per anni di ignorare ma che ora gli si presenta più terribile e urgente che mai: il difficile rapporto con il suo padre adottivo, Hank.
L’uomo, per l’ennesima volta ubriaco, questa volta gli lascia sul viso le tracce evidenti della propria violenza e questa scoperta, fatta casualmente da Max e Isabel, li coinvolge loro malgrado nella vicenda.
I due giovani tentano dapprima di condividere con Michael la vita quotidiana della loro famiglia, serena e amorevole, dandogli così l’illusione di un affetto, ma con scarso successo.
Infatti Michael, cresciuto “selvaggio” e abituato a badare a sé stesso, mal sopporta le regole vigenti in casa Evans e da sempre rispettate anche dai figli.
Gli episodi della cena e della partita a Monopoli diventano emblematici: Michael si sente perennemente esposto a rischio di sopraffazione; avverte cioè negli altri un’ostilità nei suoi confronti che in realtà non esiste, e piuttosto che accettare le regole del gioco preferisce ritirarsi in disparte.
Come giustamente fa osservare Max, sarebbe impossibile “pensare di potergli dare in una sera ciò che non ha avuto in tutta la vita”. Qualunque altra soluzione evidentemente non sarebbe che un palliativo, il problema va estirpato alla radice.
Questo è il reale motivo del fallimento di Max e Isabel.
Michael torna così nella casa di Hank, che ancora una volta lo attende ubriaco e aggressivo. Il diverbio tra loro si esaspera finché il ragazzo si vede obbligato a ricorrere ai suoi poteri per difendersi dalla violenza dell’uomo. Vistosi ormai scoperto, Michael non ha altra scelta se non andarsene definitivamente.
Suggestiva la sequenza in cui parlando con i ragazzi ammette amaramente “Nessun posto è il mio posto”. Si ha la chiara sensazione che stia parlando più a se stesso che agli altri; si tratta quasi di un’ammissione di sconfitta, che ci riporta a discorsi già fatti nelle puntate precedenti, quando Michael si era dimostrato il più ansioso di scoprire le proprie origini.
I timori di Max si rivelano presto fondati: Michael ha maturato la decisione di andarsene da Roswell, ma prima di salutarlo gli affida le pietre rinvenute nella grotta, quasi un simbolo del legame che li terrà comunque uniti, a dispetto della distanza.
Michael decide così di partire, in una piovosa notte invernale ma non tarda a rendersi conto che tutto ciò che ha nella vita, cioè i veri affetti, rimarranno a Roswell.


Ripensa a Max ed Isabel che l’ hanno strappato alla morte per ben due volte e che costituiscono la sua unica e vera famiglia. Abbiamo subito la sensazione che in lui stia cambiando qualcosa: infatti il ragazzo decide presto di tornare indietro e di prendere coraggiosamente in mano le redini della propria vita.
Non solo abbandona la volontà di lasciare la città ma sceglie anche di far domanda di emancipazione per liberarsi per sempre di Hank e costruirsi una vita autosufficiente. Può così, finalmente, celebrare il proprio “Giorno dell’Indipendenza”, una ricorrenza simbolica della propria vittoria su una vita che è stata poco generosa con lui ma che gli apre ora nuove prospettive e nuove possibilità.
Si potrebbe dire che c’è poco di alieno e molto di umano in questo episodio, che ci fa amare il nuovo Michael, un ragazzo ferito che nel cuore della notte, mettendo da parte ogni orgoglio, si presenta sotto la pioggia, bagnato come un pulcino alla finestra di Maria e non le chiede nulla, se non di essere accolto e amato.
In questa delicata vicenda si inseriscono altre due tematiche interessanti.
La prima è quella di Amy De Luca alle prese con la figlia adolescente che sta iniziando a scoprire il mondo delle emozioni e del sesso. Dico questo perché nella puntata successiva, "Amore alieno", un analogo problema si presenterà anche ai genitori di Max e Liz. Comprensibilmente le tre famiglie si trovano ad affrontare un aspetto ancora sconosciuto dei propri figli, che stanno evidentemente crescendo, maturando e scoprendo la vita. Da che mondo e mondo i genitori tendono a considerare i figli sempre bambini e la scoperta della loro improvvisa crescita rappresenta un momento fortemente traumatico e difficile da accettare.
Perfino i genitori degli alieni non fanno eccezione…
Il secondo tema è quello di Nasedo, che per la prima volta vediamo all’opera mentre seppellisce il corpo di Hank (che era nel frattempo scomparso), del quale ha preso il posto. Fatto questo assume con nonchalance una nuova identità, preludio evidentemente di nuove e intricate vicende.
L’inquietante scoperta non ci lascia indifferenti, dobbiamo ammetterlo, anche perché del tutto inaspettata. La sequenza finale, a mio avviso, è un piccolo capolavoro di suspence che ricorda i migliori thriller, in cui il tema del “doppio” non cessa di stupirci e affascinarci.
L’aspetto sentimentale della vicenda, temporaneamente accantonato in questo episodio, costituirà invece la nervatura del prossimo, che è indubbiamente tra i miei preferiti e che ci aprirà, in senso reale e metaforico, le porte di un nuovo mondo…


© 2002 Antonio Genna - Roswell.it
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