Jarod il Camaleonte Italia

La convention europea 2002 dei fan di "Jarod"
Parigi, 17-18 maggio 2002

Il racconto di Camilla, una partecipante italiana


Nel mese di maggio 2002 gli attori principali del cast di "Jarod il Camaleonte" sono venuti a Parigi per un incontro di due giorni con i fan francesi ed europei. Ecco un resoconto scritto in esclusiva per Jarod il Camaleonte Italia da Camilla, una fan italiana di "Jarod" che ha partecipato in rappresentanza dei fan italiani all'evento. La pagina è corredata da alcune fotografie scattate direttamente a Parigi da Camilla, e in fondo alla pagina trovate anche la sua e-mail se volete scriverle.

Nel sito sono anche disponibili alcuni articoli francesi e altre immagini tratte dall'evento, per le quali si ringrazia la televisione francese M6. Tutte le immagini sono © Dream Center Convention - Maggio 2002. Vai alla: pagina 1 - pagina 2 - pagina 3.


Camilla in Paris...

A PRETENDER IN PARIS... ebbene, questo è il titolo della CONVENTION che si è tenuta a Parigi il 17 e il 18 maggio 2002. Oppure, se preferite c’è anche la versione francese: UN CAMéLéON à PARIS.

Ovviamente io c’ero! E come avrei potuto perdere l’unica occasione che mi si presentava per conoscere il mio Mickey di persona?! Avevo scoperto della splendida iniziativa dei fan francesi sulla rete, cercando foto o altro materiale, e ho trovato il modo per aprire il cassetto e far volare i miei sogni.

Convincere i miei non è stato facile, anche perché il viaggio di per sé costava caro, in più c’era da pagare l’entrata: ottanta euro a testa. Inizialmente il grande evento era previsto per il 26 ed il 27 di aprile, ma poco meno di un mese prima la nostra “adorabile” Miss Parker ha avuto un impegno imprevisto e si era deciso di rimandare. Ostacolo in più da superare per me: la rinuncia al viaggio che stava per costarmi quasi mezzo milione (di lire) di multa, e i miei genitori che erano contrari.

Alla fine sono partita e quindi… here I am!

Io ho potuto partecipare solo alla giornata del 18, quando cioè erano presenti i tre protagonisti principali, ma molti fan erano lì anche il giorno prima, quando c’erano stati Lisa Cerasoli (Zoe), Paul Dillon (Angelo), Richard Marcus (Mr. Raines!), e credo nessun altro.

Comunque, dicevo: la mattina del 18 le porte del Salon Hoche, in rue Hoche, a Parigi, si aprono alle 8 e 30 e io sono… in ritardo! Avevo letto il regolamento dell’evento ed era imposto un abbigliamento elegante, scarpe col tacco, tailleur o completo, … sono vestita di tutto punto, ma quando arrivo mi trovo davanti una folla di ragazzine in jeans con gli zaini scolastici in spalla che attendono in piedi nella hall.

Penso in un primo momento di essere nel posto sbagliato… invece no.

Non ci fanno entrare subito, perché devono distribuire i pass a coloro che non erano venute anche il giorno prima, tra le quali ci sono anche io. Sul pass c’è ovviamente scritto il nome del titolare… sul mio hanno aggiunto una “i” di troppo, così sono ribattezzata dalla popolazione francese “Camillia”… pazienza.

Il discorsetto di apertura dell’organizzatrice ve lo risparmio, passiamo subito al dunque: l’entrata dei miei idoli. O dei nostri idoli.

Non appena si scosta la porta sul lato un boato sale sino al cielo e metà sala si alza in piedi applaudendo e fischiando: entra Andrea Parker con un tailleur pantalone color crema, molto elegante. Niente anelli o altri gioielli, solo gli occhiali da sole rosa sfumati, è perfetta così… ho le lacrime agli occhi (immaginate l’invidia!). Tutti sgranano gli occhi: è bionda!

Poi ovviamente entra anche il mio magnifico, insuperabile, formidabile, fantastico, fenomenale ragazzino… ehm, diciamo un ragazzino un po’ cresciuto, ma pur sempre troppo affascinante perché il mio cuore possa reggere il battito cardiaco che è salito spropositatamente non appena ha varcato la soglia ed ha sfoggiato la barba incolta (tremendamente sexy)!

Quando finalmente il pubblico si calma, comincia la séance de Q&A (question and answer, question et réponse, domande e risposte per farla breve) con i nostri due beniamini. L’organizzatrice, tale Nadège Tonnelle, ci informa che avrebbe dovuto essere presente anche Patrick Bauchau, Sydney, ma che sfortunatamente ha perso l’aereo… e che fortunatamente ne ha preso un altro e che sarebbe stato alla convention il pomeriggio stesso.

Lo so che tutti voi lo state pensando, ma no, non mi sono dimenticata di dire che sono partite raffiche di flash al loro arrivo, dovete sapere, infatti, che i nostri due splendidi attori non amano molto farsi fotografare… ma come, proprio loro che possono permettersi di apparire in televisione, sui giornali, sulla rete, proprio loro che non hanno l’ombra di un difetto fisico… non si vogliono far fotografare!? Infatti.

La maggioranza dei fan è francese, ma ci sono anche molti tedeschi, austriaci, qualche svizzero, una americana (!), e… due italiane: io e mama. Si, ci sono andata con mama, perché?! Volevo che conoscesse l’uomo col quale passerò il resto della mia vita, perché ovviamente non appena mi avesse vista avrebbe in teoria dovuto innamorarsi di me e sposarmi senza attendere oltre (non è che io sia proprio una bellezza… ma il mio fascino mediterraneo l’avrebbe fatto capitolare!), quindi volevo che conoscesse almeno mama. Ovviamente sto scherzando, LOL.

Dopo le prime domande è stato chiaro che urgeva una traduzione… purtroppo in francese, ma non importa, sono una che si sa adattare, studio lingue, posso permettermi di accantonare l’italiano (che sto seriamente rivalutando come la lingua migliore del mondo – perché la capisco) e sfoderare inglese e francese insieme, se non so dire qualcosa in una lingua lo dico nell’altra, se non capisco in una capisco nella traduzione. Perfetto.

Inutile dire che a fine giornata avevo il cervello fuso, diviso in due, una parte a stelle e strisce e una parte tricolore francese.

Andrea Parker con Camilla!La prima domanda riguarda i progetti di lavoro che hanno in futuro: Andrea spiega brevemente il pilota della serie che ha appena girato (il motivo per il quale non era disponibile il 27 aprile), e si tratta di un ruolo comico, un personaggio simile a Miss Parker, una donna sola che si sente male con sé stessa. Per Michael c’è in programma un film con Snoop Doggy Dog, e un altro che ha interrotto di girare per venire alla convention che si intitola Marmelade dove recita attorniato da modelle… grrrrr!

Prima di passare alle altre domande il mio Mickey tenta di aprire la bottiglia d’acqua per bere come ha appena fatto la collega, ma… è incredibile non ci riesce! Deve chiedere molto umilmente l’ausilio della guardia del corpo di Andrea, un donnone enorme, forse ve la ricordate, era uno degli spazzini che nell’ultima puntata della prima serie tentava di catturare Jarod prima che incontrasse sua madre e sua sorella. La riconoscono tutti e la applaudono perché riesce dove Michael ha fallito. Devo ammettere che non me l’aspettavo, questo gli fa perdere un po’ di punti, ma rimane sempre il migliore, soprattutto per la simpatia.

Anche Andrea si è dimostrata pronta a rispondere brillantemente, spiritosa, sofisticata, carina e gentile. In effetti la sera prima avevano avuto una specie di festicciola e… si, insomma erano andati a letto tardi, ed erano arrivati in ritardo la mattina. Ma gli si perdona tutto!

Viene chiesto loro se si sentono come i loro personaggi anche nella realtà: Andrea assume l’aria da Miss Parker scocciata (più o meno quando guarda Broots che si dilunga in sciocchezze) e risponde con una voce terribilmente profonda, da far paura: - Yeah! – tutti ridono, ma Michael dice che in realtà lui si sente molto meno intelligente di Jarod. Caro lui, fa il modesto! Andrea continua dicendo che effettivamente tutte le volte che sente qualcuno pronunciare “Miss Parker” lei si gira istintivamente. Una domanda sorge spontanea: chi ha deciso il suo nome nella serie? È stato un caso? Era d’accordo sin dall’inizio di usare il suo nome o ne avrebbe preferito un altro?

La risposta è che il nome lo avevano già deciso prima di chiedere a lei di accettare la parte. In realtà, ci spiega, Andrea aveva fatto il provino per diventare Miss Parker, ma era stata inviata dal regista (o da “che ne so io”) ad un’atra serie: JAG. Immaginatevi la delusione! Comunque le viene chiesto di raccontare il suo provino e come poi abbia fatto ad ottenere la parte: dopo qualche puntata di JAG era stata richiamata per una seconda audizione e stavolta ricorda Andrea di aver dato il massimo, di essere entrata nella stanza sentendo che quella stessa le apparteneva, e di aver recitato il copione come solo la vera Miss Parker avrebbe potuto, e ricorda di essere uscita dalla stanza sentendo di avercela fatta, anche se non le avessero dato la parte.

Per Michael la questione era stata notevolmente più semplice: lui aveva ricevuto il copione direttamente dai produttori mentre era al Sundance Film Festival ed aveva accettato soprattutto per la grande varietà di ruoli che avrebbe potuto recitare. Il resto è storia.

La domanda successiva riguarda i momenti migliori e quelli peggiori durante la registrazione degli episodi e la risposta di Andrea è che non ci sono mai momenti brutti quando si sta tra amici come nel suo caso. Per Michael è lo stesso, ma aggiunge che comunque non c’è differenza tra momenti buoni o cattivi, perché il lavoro può essere tremendamente faticoso ma divertente. Qui si ricordano di quando hanno girato alcune scene del secondo film TV Island of the haunted, nello scantinato di un castello, mentre fuori facevano –15 gradi!

Viene chiesto loro quale è stato il ruolo migliore che hanno avuto in tutta la loro carriera e per Michael è quello che ha in Bones, il film con Snoop Dog, perché è esattamente l’opposto di Jarod; per Andrea non c’è paragone tra le altre e la mitica Miss Parker. Sono completamente d’accordo.

Si parla in seguito degli episodi preferiti dai nostri due protagonisti: per Michael è Road trip, “In viaggio verso casa”, il primo incontro con Zoe (e come poteva essere diversamente!?) e poi il secondo film TV; Andrea è decisamente più entusiasta dell’episodio Cold Dick, “Luna di miele a Las Vegas”, dove tutti i ruoli sono invertiti. Parlando proprio di questo ci racconta che una delle scene più difficili da girare è stata quella con Raines in slip leopardati, non perché fosse particolarmente ostica, ma perché richiedeva troppa concentrazione riuscire a trattenersi dal ridere durante le riprese!

Una ragazza davanti a me chiede che cosa succederebbe se Miss Parker incontrasse e conoscesse Zoe; Andrea risponde che sarebbe una situazione senz’altro… pericolosa, molto pericolosa!

Uno dei fan francesi chiede chiarimenti riguardo i legami che uniscono la madre di Jarod e Catherine Parker, ma purtroppo loro non sanno rispondere.

Poi si parla dei bambini che recitano nella serie. Michael afferma scherzosamente che se un giovane attore vuol far carriera e diventare famoso deve apparire nel cast di The Pretender! Ah ah! In effetti sono tutti molto contenti; Andrea dichiara che la prima scena che Ashley Peldon (la giovane Miss Parker) ha girato era veramente pessima: non le somigliava affatto come postura e come gestualità, ma la ragazzina si è dimostrata veramente una professionista e ha fatto in modo di seguirla ovunque per tutta la giornata per studiarla. Michael aggiunge che non potrebbe desiderare di meglio per la serie: hanno Anakin Skywalker (l'attore Jake Lloyd, che ha partecipato a "Star Wars: Episodio I" e che interpreta Angelo da giovane), il ragazzino di AI-Intelligenza artificiale e di Sixth Sense (Haley Joel Osment, interprete di Davy Simpkins, il nuovo simulatore di Raines nelle ultime puntate della seconda serie), e in più hanno anche James Bond (George Lazenby, interprete del padre di Jarod)!

Andrea Parker e Michael T. WeissLa domanda successiva riguarda il ruolo di Catherine Parker: uno dei fan aveva letto su una rivista le lamentele di Andrea riguardo la madre di Miss Parker. In effetti Andrea ci spiega che inizialmente i produttori le avevano chiesto solo una foto da poter mostrare ogni tanto, affermando che questo non avrebbe comportato lavoro extra, che sarebbe finita lì, e a nulla erano servite le sue rimostranze: lei avrebbe preferito un’altra attrice, ma… (e poi valla a trovare una che le somigli anche solo un pochino!) alla fine si è trovata incastrata a dover recitare due ruoli invece che uno, a dover vestire abiti anni sessanta, a dover portare extension per capelli e parrucche, nonché accessori, gioielli e scarpe che richiamassero quel periodo. Un vero calvario, afferma, soprattutto perché Catherine non le piace un granché: secondo lei è la versione mal riuscita di Miss Parker! LOL!

Qualcuno le chiede quale sia allora il suo personaggio preferito nella serie e lei è un po’ titubante: ce ne sono così tanti, e tutti con diverse qualità, ma alla fine decide per Angelo, il più dolce tra i simulatori.

E infine la tanto sospirata domanda, quella che angoscia tutti: “Ci sarà mai un seguito? E un finale?”

I nostri splendidi attori sospirano e rispondono che la televisione americana è molto complicata, che ci sono diverse televisioni in società che gestiscono i finanziamenti del programma e che ancora nulla è stato deciso, almeno al momento, e che forse, dato l’impegno mostrato da M6 (il canale che diffonde lo show in Francia) a sostegno di The Pretender, forse servirà una collaborazione franco-americana. Come dire che in Italia RAI2 se ne frega altamente, basta vedere la pubblicità che gli fanno… ops, ma quale pubblicità?! Lasciamo perdere, ce l’ho a morte con RAI2, ma non posso non pensare che se non ci fosse molti buoni prodotti statunitensi come “Jarod”, o ER, o JAG, o Friends, a quest’ora non sarebbero stati trasmessi nel nostro Paese.

Torniamo alla convention e alla domanda successiva: viene chiesto ai nostri eroi se hanno mai tratto spunto dai loro rispettivi personaggi nella serie per crearne di nuovi, in altre serie. Ovviamente entrambi rispondono che preferiscono ogni volta creare dal nulla un nuovo soggetto, come si confà a qualunque attore professionista, aggiungerei io! Infatti Michael confessa che i suoi ruoli preferiti sono quelli all’opposto di Jarod, perché per lui è tutto o bianco o nero. Andrea molto scherzosamente gli fa notare che, con Jarod, ha ormai recitato tutti i ruoli possibili! LOL!

Si parla allora dei loro progetti per il teatro; in effetti entrambi amano molto di più il contatto col pubblico, per questo, spiega Andrea, è molto contenta di tornare a girare una sit-com. Michael rivela che tornerà a lavorare a Broadway non appena sarà tornato in patria.

Una ragazza chiede ad Andrea di parlare della sua carriera come ballerina, e lei comincia a raccontare di buon grado, sembra felice, le piaceva molto ballare, ma confessa di aver dovuto lasciare il corpo di ballo a diciott’anni per via della sua statura, e di aver cominciato quasi contemporaneamente a dedicarsi al teatro, prendendo lezioni di recitazione; il suo passato da danzatrice l’ha aiutata per quanto riguarda la disciplina, la postura, l’attenzione, e la forma fisica, dice che è stato quasi naturale il passaggio da ballerina ad attrice. Finito il suo lungo racconto si gira sorridente verso la traduttrice e le augura buona fortuna per la traduzione del suo lungo racconto! Tutti ridono! Le chiedono se preferisce ruoli drammatici o comici e lei risponde che in realtà è nata come attrice di commedia e che le sue esperienze vertevano più su quel campo quando aveva fatto il provino per diventare Miss Parker.

Camilla con Michael T. WeissQualcuno chiede a Michael della sua passione per l’ecologia… e lui comincia a parlare come ecologista sfegatato della pazienza che ci vuole per far in modo che nessuno nella produzione sprechi o getti rifiuti nell’ambiente, ha spinto a che si faccia una raccolta differenziata, aveva addirittura chiesto che i copioni venissero scritti su carta riciclata, ma non l’hanno preso molto in considerazione. Rivela di aver appena comprato una macchina elettrica e qualcuno si stupisce: come… niente Ferrari?! Evidentemente no. A proposito di considerazione, si chiede loro se le loro richieste, o le perplessità, o le osservazioni che rivolgono alla troupe e alla produzione del telefilm vengono ascoltate, e Andrea risponde istantaneamente: - Always! – aggiungendo che se c’è qualcosa che non le piace, come la storia delle sigarette di Miss Parker, o che secondo lei non funziona, lo fa subito notare. Qui interviene Michael ridendo: - Infatti, tutte le volte che all’interno dell’ufficio sentono bussare e si affaccia Andrea, tutti quanti si mettono le mani nei capelli sconsolati! –

Andrea ride e dice che effettivamente accade molto spesso.

Le chiedono se non è sorpresa della reazione anomala del pubblico nei suoi confronti: in effetti, in quanto personaggio antagonista dovrebbe avere una buona parte di fan che la odiano, invece sembra che tutti o quasi abbiano accettato di buon grado la sua figura, afferma anche che poche persone hanno realmente creduto che fosse meschina anche nella vita. Ma come si può anche solo immaginare che quell’angelo possa avere un’indole malvagia! Con quegli occhi azzurri… quel sorriso disarmante… la odio ogni giorno di più! Scherzo! LOL!

Gli si chiede di evocare qualche ricordo legato a serie televisive passate, e Michael dice di aver lavorato con Drew Barrymore in quella che definisce la peggiore serie della sua carriera. Andrea invece ricorda con affetto JAG e ER. Parlando di quest’ultima esperienza dice di essersi realmente divertita girando le scene con George Clooney, un vero gentiluomo, a quanto afferma lei. Le sembrava di stare in una grande famiglia.

Michael parla un po’ anche del suo nuovo film, Bones, per il quale ha dovuto sostenere lunghe sedute di trucco. Si domanda loro se sarebbero mai disposti a lavorare di nuovo insieme in una nuova serie, e Andrea risponde che si, ma alla sola condizione che stavolta lui sarebbe stato il cattivo e lei la buona. Ve lo immaginate?! No, non sarebbe credibile!

Comunque la domanda successiva riguarda un chiarimento sulla frase di Raines alla fine del primo film TV (che in Francia hanno già trasmesso, grrrr! Sempre l’ultima ruota del carro noi!), e cioè il fatto che li chiami entrambi “suoi figli”, che cosa significa per loro?

Secondo Andrea c’è un legame che riguarda le loro madri, e le risposte sono nel secondo film; allora si domanda come vivrebbero loro due l’eventuale scoperta che i loro personaggi siano realmente fratello e sorella, e qui i nostri ragazzi tentennano: in ogni modo, affermano, c’è un legame molto forte tra loro due, un’attrazione sessuale, indipendentemente dal fatto che siano consanguinei. Eh eh! ci sperate vero!?

Un fan chiede a Michael della sua esperienza come regista e lui dice che si era sentito molto a suo agio, e che probabilmente se la serie avesse avuto un seguito si sarebbe trovato ancora molto volentieri dietro la macchina da presa. Andrea aggiunge che in realtà era molto esigente. Michael dice che l’attività del regista lo ha sempre attirato e che se mai farà film sarà basato su relazioni umane e non un film d’azione.

Una fan credo tedesca interpella Andrea a proposito delle scene che ha girato con Jason Brooks (Thomas), ma lei non capisce e crede che la domanda sia riguardante Broots per via dell’assonanza tra i due cognomi, quindi resta un po’ perplessa: “quale relazione?!”; alla fine si chiariscono e Andrea si scusa gentilmente, cominciando a parlare con aria rapita di quanto le era piaciuto quel periodo, quando poteva vedere Miss Parker finalmente felice, quando finalmente poteva essere serena, sorridere, … ricorda con particolare emozione un episodio durante le riprese nel quale doveva recitare una scena con lui sotto le coperte (!), e le era sembrato particolarmente strano perché l’attore aveva appena avuto un bambino e teneva stretto nella mano il braccialettino che si mette ai neonati nella nursery dell’ospedale, mentre si rotolava nel letto con lei! Le era sembrato così dolce…! Poi si gira verso Michael che la fissa con un mezzo sorriso e le sopracciglia inarcate in atteggiamento scettico, e si mettono a ridere.

Foto autografata di Andrea Parker e Michael T. WeissLa prossima domanda riguarda davvero Broots e le situazioni comiche alle quali danno vita i loro colloqui. Andrea afferma di adorare Jon Gries, dice che hanno la stessa formazione professionale per quanto riguarda la scuola di teatro e quindi sono molto in sintonia. Michael fa sembiante di sentirsi offeso e si mettono tutti a ridere di nuovo. Jon non è potuto venire per via di un film che sta girando.

Poi un fan domanda a proposito dei PEZ. Michael dice che è stato proprio lui a trovare quel simbolo dell’infanzia, perché che gli era sembrato assolutamente naturale che fosse una delle prime cose da scoprire per Jarod. A questo punto casco dalle nuvole: “Che cosa diavolo sono i PEZ?” mi chiedo. Lo domando al mio vicino di sedia e voilà ora lo so anche io. Mi sento così scema, probabilmente ero l’unica a non saperlo! Comunque ora lo voglio dire a tutti: i PEZ sono quelle caramelline che Jarod mangia in continuazione contenute nelle scatoline col coperchio di tante forme diverse.

La sua risposta è sintetica ed efficace: - Stop sending PEZ, send money! – Venale il mio ragazzo eh! Non lo facevo così attaccato ai soldi.

Ma andiamo avanti: la domanda seguente concerne ciò che loro stessi direbbero se incontrassero i rispettivi personaggi. E le risposte sono state due per Andrea: - Relax! – innanzitutto, e – Kill your father! – in seguito. Sono pienamente d’accordo, se non lo fa lei lo faccio io!

Per Michael la cosa è un po’ più difficile, il suo personaggio è quasi perfetto (secondo il mio modesto parere, anche se ce ne sarebbero di cose da dire!) e quindi la risposta è: - Faresti meglio a mangiarti un cheeseburger. –

Gli chiedono in seguito come si è trovato a recitare con Argyle (che in francese ha un altro nome, non so perché); lui risponde che è stato molto divertente, che è davvero un attore molto bravo e spiritoso.

Qualcuno chiede loro se amano girare personalmente le scene d’azione, o se ricorrono a controfigure; Michael comincia a parlare dicendo che lui adora fare tutto da solo e che… Andrea interviene dandogli scherzosamente del bugiardo e spiegando che di solito lui si mette a correre, poi il regista grida – Stop! – e lui va a sedersi chiamando lo stuntman! Tutti ridono, anche Michael, falsamente avvilito. Andrea invece è una vera e propria furia al volante.

Una ragazzina dietro di me gli chiede che cosa significa la “T” nel suo nome e lui sorride malizioso avvicinando le labbra al microfono e sussurrando: - It’s a secret! – un po’ come il vero nome di Miss Parker! Ma un brusio si alza tra la folla e la domanda riceve una risposta indiretta: Terry!

Un’altra ragazza in prima fila domanda timidamente della sorte del piccolo Parker, chiedendo dei suoi veri genitori. Michael ed Andrea si guardano interrogativamente e rispondono con un’altra domanda: - Che cosa intendi? – Lei spiega brevemente di aver letto su internet che in realtà i genitori del bambino erano proprio Jarod e Miss Parker, al che i nostri eroi sgranano gli occhi increduli: - Cosa? – si chiedono – Ma come è possibile! Il figlio è di Mr Parker e di Brigitte, senza contare che quest’ultima l’ha partorito! – si mettono a ridere un po’ disorientati continuando a pensare a quando avevano girato una scena nudi, loro proprio non se lo ricordavano! Inoltre fanno notare che dopo la nascita il bambino non si è più fatto vedere, quindi Andrea immagina che se ci fosse stato un seguito per la serie Miss Parker l’avrebbe fatto crescere. La questione cade irrisolta. Evidentemente aveva letto anche lei (la fan intendo) la fanfiction che molti hanno letto, è in inglese… ma di chi diavolo è quest’idea?!

Proseguiamo alla prossima domanda: io! Incredibile mi danno il microfono in mano! Ma sono talmente agitata che non riesco a tenerlo fermo, tremo dalla punta delle scarpe alla punta dei capelli e la mia voce esce… un po’ confusa. A dire il vero avrei avuto milioni di domande da fare, ma gli chiedo quella che più mi preme: gli chiedo se sarebbe mai venuto in Italia, o se c’era mai stato, puntualizzando che io sono italiana, ecco il perché della domanda.

Non mi risponde, anzi, dopo un attimo di esitazione mi chiede se quello è un invito. Credo di essere diventata rossa, ma gli rispondo molto sfacciatamente che se vuole tornare con me… Tutti ridono, anche loro, e allora mi chiede dove abito e me lo chiede in italiano! – Dove? – dice; gli rispondo a Ferrara, anche se so che non la conoscerà mai. Infatti. La colloco vicino a Bologna, ma il mio Mickey non conosce nemmeno Bologna! Siamo messi male, eh! Pazienza. Mi chiede se ho una grande villa con tanti cavalli, e sono costretta a rispondere negativamente, allora lui ride e agitando la mano mi dice: - Bye, bye! – Ridono tutti, anche io. Volevo dirgli che se voleva dei cavalli… avrei fatto in modo di farglieli trovare, ma non sapevo come dirlo, volevo dirgli anche che l’Italia è un magnifico posto, pieno di vita, di arte, cultura, … belle ragazze pronte a fare follie per lui, volevo dirgli che se è un ecologista la mia città gli sarebbe piaciuta senz’altro (è chiamata la città delle biciclette, più ecologico di così!), ma la traduttrice mi prende il microfono per fare la traduzione. Eh, la convention riprende, ma ormai siamo agli sgoccioli, il tempo sta per scadere, poi ci sarà la pausa pranzo.

Un ragazzo chiede a Michael cosa ne pensa dei recenti avvenimenti che hanno sconvolto la scena politica francese. Lui sorride e risponde che le sue idee politiche sono un po’ particolari e che comunque i francesi sono molto fortunati a non dover aver a che fare con Bush! LOL!

Il bacio tra Andrea Parker e Michael T. Weiss!Evidentemente entrambi i nostri eroi amano molto cavalcare, perché alla domanda “come vedete la fine della serie?” la risposta di Andrea è: Jarod e Miss Parker che se ne vanno insieme cavalcando… mah, che sia una metafora sessuale?! Dall’espressione sorniona che aveva pronunciandola… Non lo sapremo mai!

Questa era davvero l’ultima domanda, l’organizzatrice prende la parola e chiede ai nostri beniamini se possono venire fotografati, loro sono un po’ restii, sorridono non troppo convinti, poi sospirando ci danno l’OK, e… si avvicinano e si baciano! È la fine, la folla esplode, si alzano tutti in piedi e fotografano l’evento. Michael ed Andrea si alzano mentre tutti li applaudono, ci ringraziano di cuore ed escono.

 

La convention riprenderà nel pomeriggio, con una sèance de photo et dédicaces.

Nel frattempo nell’altro salone sono allestiti gli stand dove si possono acquistare foto, giornali, videocassette e DVD (in Francia è appena uscita la raccolta completa delle prime tre serie!) e quant’altro. Le foto costano care, ma ne compro una perché mi possano fare un autografo sopra nel pomeriggio.

Al mio ritorno al Salon Hoche l’organizzatrice ci informa che Patrick Bauchau sta per arrivare e che ha accettato di essere fotografato; la tensione comincia a salire. Poco dopo infatti entra un uomo sulla sessantina, capelli grigi scompigliati, maglioncino a girocollo, pantaloni chiari e giacca sottobraccio, sorridente, si avvia lungo il corridoio principale della sala sotto una cascata di flash e tanti applausi. I fan finalmente si sfogano e non smettono più di fotografare per il resto del pomeriggio.

Patrick BauchauPatrick si siede comodamente dove la mattina c’erano stati Michael ed Andrea e la seduta di Q&A può cominciare. Le più agguerrite sembrano essere le signore di mezza età che lo seguono da tantissimo tempo, anche prima che Patrick impersonasse Sydney, sin dagli inizi della sua lunga carriera. Essendo Patrick di origini francesi la situazione è molto distesa, i fan dialogano tranquillamente nella propria lingua e lui decide se rispondere in francese o in inglese, mentre la traduttrice… traduce a seconda della lingua scelta, in francese per i francesi, in inglese per i tedeschi.

Nadège Tonnelle, l’organizzatrice, interviene per annunciare l’entrata del direttore del doppiaggio francese della serie, certo George Caudron, uomo sui quarantacinque, dall’aria piuttosto normale, abbigliato informalmente. La sua voce non mi sembra particolarmente accattivante se devo essere sincera. Io do molto peso alla voce di una persona e sono molto interessata al doppiaggio, anche perché è una professione che mi piacerebbe intraprendere in futuro (se sentiste la mia voce! È assolutamente ridicola, da bambina piccola, ma sarebbe forse adatta per i cartoni animati!).

Il signor Caudron si siede accanto a Patrick e le domande possono essere poste: George dice di sentirsi il primo spettatore europeo della serie, in quanto riceve il materiale dagli Stati Uniti quasi un anno prima della messa in onda. Cuadron confessa di aver scelto il ruolo di Broots alla sua comparsa nel secondo episodio della prima stagione perché, in quanto tecnico, non si aspettava certo che acquistasse un ruolo tanto importante nel corso della serie.

Intanto l’organizzatrice invita i fan a radunarsi in fila per poter accedere alla sala adiacente dove Michael ed Andrea sono appena arrivati per la seduta di autografi e foto.

Improvvisamente metà platea si mobilita e si raduna in fondo alla sala, accanto all’entrata. Non è molto carino nei confronti di Patrick, quindi io e mia madre rimaniamo pazientemente sedute ad ascoltare.

Le domande vertono soprattutto sullo show business: si scopre in effetti che non c’è una sola rete che detiene i diritti sulla serie, ma una sorta di associazione dovuta a diverse vendite e acquisti da parte di diverse reti e che nella sostanza pare che nessuna di queste ne detenga realmente la proprietà, ciò ha permesso lo sviluppo… “politically uncorrect” dello show.

La domanda successiva riguarda l’ultimo film di Patrick uscito sul grande schermo: Panic Room, con Jodie Foster (lo sapevate? Io no! appena esce in video lo noleggio), e lui racconta dell’esperienza, facendo comunque notare che ha un ruolo minore.

Si ritorna a parlare di doppiaggio quando una fan chiede perché non è stata conservata la sua voce nella versione francese del telefilm (visto che lui può!), e le viene risposto che è stata solo una questione di tempo: quando il telefilm era stato acquistato dalla rete francese che aveva dato il via al doppiaggio, alcuni episodi della serie erano ancora in produzione, e quindi era stato impossibile avere a disposizione Patrick. George aggiunge che Jodie Foster viene sempre a Parigi per doppiare i suoi film, e che tutti quanti accettano di buon grado di restare anche fino a mezzanotte per permetterle di completare il lavoro. Patrick allora chiede chi sia l’attore che gli presta la voce, e George gli risponde, anche se non mi ricordo chi diavolo sia questo tizio mi perdonate, vero?! Patrick comunque sembra averlo conosciuto, e quindi si passa all’elenco del resto del cast: inutile dire che non me ne ricordo nemmeno uno! Pazienza. Una confessione: ho assistito ad una puntata di Le Caméléon e… mio dio! Che orrore! La voce di Jarod non è la spiritosa e maliziosa voce di Francesco Prando, tantomeno quella profonda e terribilmente sexy di Michael, l’attrice che interpreta Miss Parker ha una voce squillante come tutte le francesi, mentre la nostra, peraltro bravissima, Micaela Esdra ha un tono particolarmente simile a quello della reale “Miss Parker”, sussurrato e cattivo quanto basta, per non parlare di Broots… no, la voce sonora e decisa di George Caudron non è certo adatta ad un personaggio come il suo.

Chiudiamo la parentesi e torniamo alla convention: George è anche la voce francese di Fox Mulder, e di altri personaggi in altre serie, ma afferma di essere stato sempre particolarmente affezionato a The Pretender, e soprattutto piacevolmente sorpreso da ogni nuova rivelazione, come la scoperta del gemello di Sydney e la sua morte, il giovane clone di Jarod, … Patrick afferma che la morte di Jackob era praticamente inevitabile in quanto collegava Sydney al suo passato e quindi all’Europa e alla seconda guerra mondiale, argomento che i produttori e gli sceneggiatori ufficiali preferiscono non approfondire per via della loro poca esperienza in materia.

Un fan chiede a Patrick se non è stato difficile per lui girare tante scene senza mai vedere Michael, nonostante i loro personaggi siano particolarmente legati. La risposta è che si, effettivamente è così, ma è stata una decisione di Michael, per permettere alla sua recitazione di essere meno legata, e dare quel senso di libertà al personaggio che interpreta.

Quindi la palla torna sull’argomento show business: George afferma che tutto il team di doppiaggio era stato particolarmente scioccato nell’apprendere della chiusura della serie da parte di NBC e aveva fatto di tutto perché i dirigenti di M6 provvedessero a che la serie non venisse cancellata. Patrick spiega nuovamente che è soprattutto grazie ai fan di tutto il mondo che si sono mobilitatati sulla rete se la serie ha potuto continuare, ma che purtroppo non è stata riacquistata da una grande emittente come lo era NBC, o come possono essere la CBS, la ABC, e tante altre: lo show è proprietà della MTM, che è una filiale di Family Channel e quindi di ABC, della FOX, della TNT, ma anche della NBC, e tutte quante partecipano alle trattative. Un mondo complicato quello della TV!

Patrick Bauchau con l'organizzatrice della convention, Nadège TonnellePerò Patrick deve riconoscere che la serie, nonostante i buoni ascolti che aveva collezionato su NBC, non era mai stata un fenomeno televisivo come lo è adesso che le stagioni passate sono state ritrasmesse. Quando la NBC trasmetteva il nostro “Camaleonte” in America lo faceva il sabato sera, una serata piuttosto fiacca per gli ascolti TV. Ma adesso pare che gli americani stiano “scoprendo” lo show.

Il tempo è tiranno e comunque in fondo alla sala c’è ancora un nutrito gruppo di fan che attende accanto alla porta di poter accedere alla “stanza delle meraviglie”, dove gli altri protagonisti della serie stanno firmando autografi.

L’argomento doppiaggio non viene mai abbandonato e George continua dicendo che i momenti più divertenti per tutti sono le scene tra Miss Parker, Broots e Sydney. Patrick sorride, comprende; il doppiatore spiega che con la sua équipe ha tentato di essere il più possibile fedele al prodotto originale, rispettando i giochi di parole, e soprattutto il sadomasochismo negli scambi di battute tra la protagonista femminile e Broots. Come se non lo facessero anche qui in Italia! Credo che il gruppo di doppiaggio italiano sia veramente uno dei migliori, sono orgogliosa di questo, rende lo spettacolo ancora più bello… il doppiaggio può molto su una serie, se le voci non sono adatte al personaggio, o non sono all’altezza il prodotto risulta scadente, anche se la recitazione degli attori è impeccabile.

In fondo alla sala qualcosa si muove: sono i fan radunati in gruppo attorno all’autista ufficiale di Andrea in Francia (un biondino col pizzetto che ha fatto sbavare mezza sala… me compresa!): mi avvicino anche io incuriosita e scopro con mia grande delusione che Michael ed Andrea sono stanchi e vorrebbero tornare in albergo, quindi tutti si stanno mobilitando per scrivere sul retro delle foto il loro nome e consegnarle al ragazzo che ce le riporterà in seguito. Che peccato, non avrò la mia foto con i miei idoli! Che tristezza! … E che rabbia! Torno da mama un po’ giù e la sgrido perché avremmo dovuto metterci in fila come gli altri, ma subito dopo sento che c’è una nuova notizia: restano!

A questo punto ho un po’ perso il filo del discorso di Patrick, perché sono costretta a mettermi in fila anche io: la convention è articolata in tre incontri, uno il 17 maggio, uno il 18 (questo), e uno la sera del 18, che prevede una cena con il cast intervenuto; di conseguenza le possibilità di entrata sono quattro: un pass blu per il solo giorno del 17, uno rosso (il mio) per il 18, uno argento per i due giorni, e uno oro per i due giorni più la sera del 18. I favoriti per il passaggio sono coloro che detengono un pass rosso, in quanto non avrebbero altre possibilità di avere ciò per cui sono lì. Bingo! Penserete voi… Magari! dico io: io e mama abbiamo dovuto aspettare più di un’ora in piedi, in fila, schiacciate come sardine (con un caldo da pazzi, era il 18 maggio!), sui tacchi! (non erano alti, ma alla fine della giornata i miei piedi erano gonfi).

Finalmente però le porte del paradiso si aprono anche per me e vengo ammessa nella sala delle foto e delle dediche. Arrivo di fronte ad Andrea, che mi saluta sorridente in francese e mi chiede come sto… in inglese. E se le avessi rivelato che sono italiana mi avrebbe salutato in italiano?! E ai tedeschi che cosa avrebbe detto?! Ok, sono veramente nel pallone, la giornata è stata lunga e non è ancora finita, il cuore mi palpita a mille per l’estrema vicinanza di un angelo; avrei voluto gridarle scuotendola per la giacca: - Ma perché…?! Perché tu si e io no?! – ma devo ammettere che non sarebbe stato carino, e nemmeno conveniente (senza contare il fatto che mia madre stava già bisticciando con la guardia del corpo di lei – vi ricordate il donnone della mattina?! – perché voleva farmi la foto e la tipa le aveva preso la macchina con l’intenzione di scattarla lei come aveva fatto con tutti gli altri) quindi ripiego su un più banale: - Fine, thanks! – e un sorriso a tutti denti. Mi chiede il mio nome. Rispondo scandendo bene ogni sillaba. Mi chiede se si scrive con una “C” o con una “K”… cosa pensava: “Kamilla”…?! Ah ah! Prendo un pezzetto di carta scarabocchiato e, onde evitare spiacevoli errori (come quello sul pass d’ingresso), glielo scrivo chiaramente in stampatello. Autografo. Foto. Prima che passi alla fan successiva le chiedo gentilmente se posso farle una foto anche assieme a Michael.

Mi sposto di lato e mi trovo ora all’apice della mia gioia (non esageriamo… non era proprio un orgasmo): sono di fronte a lui che mi tende la mano,  gliela stringo energicamente e si passa subito all’autografo; mentre scrive mi ripete il mio nome con forte accento americano, in modo che suoni molto più come… come posso dire… “Cammella!”. Che due pazzi!

Prima che finisca di scrivere io ho già il mio bigliettino in mano. Proprio così: gli ho scritto una lettera. Pratica piuttosto comune, penso, visto che sul tavolo accanto al suo braccio ce ne sono già tante altre. La poso tra le sue mani e gli intimo ridendo che non si deve preoccupare, che non è una lettera d’amore. In effetti è solo il testo di una canzone di Elisa preceduto da un piccolo commento. Eccolo:

“Hi Michael, my name is Camilla, 18, from Italy, I’m just one of your millions of fans. I’m sorry if my english is not perfect, but hey… I’m still learning!

This is not a love letter as it could seem, it’s just a song by an Italian singer, Elisa, maybe you’ve never heard about her, but she’s got a great voice, she sings in English. I choose to write you because I’m a bit shy, but i know this song will perfectly explain my feelings about you while I watch the show.

The song is called

STRANGER

 Stranger you look so different
Some other thoughts fill up your mind
And you just made it happen
Got me thinking ‘bout you in my life
And now I hope that my wish’s not too weak
I hope that my will is enough, enough
‘cause you made it all good for me, yeah
You made it all right
You made it all good for me, yeah
You made it just fine
Stranger can you forgive me
If it sounds like I know you too well
It’s just that you
Have been like water when I was feeling so thirsty
Oh and now, I think of you though you don’t know
The reason why I love you so
But never mind
‘cause you made it all good to me, yeah
You made it all right
You made it all good to me, yeah
You made it just fine
Yet I know it’d be too much to wait for your love
It’d be sad to wait for anything, your anything
So I sing
I sing the words that I would say to you
I sing the time that I would spend with you, with you
‘cause you made it all good for me, yeah
You made it all right
You made it all good for me, yeah
You made it just fine, just fine
Could I feel higher
Could I feel better
Could I feel happier
Could I feel higher
Stranger you look so different
Some other thoughts fill up my mind
And you just made it happen
Got me thinking of you in my life”

E questo è quanto.

Michael T. Weiss e Andrea ParkerChiedo anche a lui se posso avere una foto con lui ed Andrea assieme, annuisce e si alza, aspetta che Andrea abbia finito di firmare l’autografo della ragazza dietro di me, si abbracciano e io scatto la foto.

Niente di più facile. Li saluto e raggiungo ancora estasiata la postazione degli altri attori: Paul Dillon, Richard Marcus e Lisa Cerasoli, ma quando arrivo stanno ancora facendo le foto con un’altra ragazza. Attendo pazientemente che terminino, poi mi avvicino e loro… escono dalla sala per andare a bere un caffè, sotto gli occhi stupiti della sottoscritta, di mia madre e della fan dietro di me che mi fa spallucce un po’ delusa.

Vabbè, in fondo ho quello che volevo, il resto è un optional. È questo che mi dico tornando nella sala della conferenza. Sorprendentemente la conferenza è finita ed ha lasciato il posto ad un nuovo spazio per le foto e le dediche con Patrick e George. Mi metto in fila nuovamente, parlando con una fan tedesca di Berlino che mi mostra una caterva di foto: lei ad un raduno di fan, lei con le videocassette della serie, lei in Canada… che entra dalla porta principale del Centro! Il Centro! La invidio un po’, ma che ci posso fare?! Intanto passa un quarto d’ora e, mentre io sono in fila, mama è seduta su una comoda poltroncina… A un certo punto Patrick viene raggiunto da uno della sicurezza e si alza diretto alla porta. Ma come…?! Anche lui se ne va?! Evidentemente si. Fuori una troupe di giornalisti aspetta tutti quanti per un’intervista alla tv francese, da fare quando ancora c’è luce… Uffa però!

Pazienza, come ho già detto tutto ciò di vitale importanza per la mia salute fisica (mi sarei uccisa) e mentale (sarei diventata pazza) c’è, quindi sono pronta a lasciare il Salon Hoche, Parigi, la Francia, per tornare in patria, a casa mia, nella mia cameretta, con il cuore pieno di ricordi e tre foto da appendere al muro: io e Michael, io ed Andrea, Michael ed Andrea con i rispettivi autografi.

Volevo solo dire grazie alle mie amiche che mi hanno ospitata a casa loro per consultare la rete, grazie a mia madre che ha saputo assecondare con nonchalance una vera follia, grazie ai francesi… senza di loro non ci sarebbe stata la possibilità di incontrare i miei beniamini nel vecchio continente, e grazie specialmente a tutti coloro che lavorano allo show The Pretender, senza di loro non ci sarebbero stati sogni da realizzare.

Camilla


Jarod il Camaleonte Italia © 2000/02 Antonio Genna
Il resoconto è stato scritto da Camilla in esclusiva per questo sito, vietato usare altrove il materiale presente in questa pagina!

Torna a Jarod il Camaleonte Italia