ALIAS Italia

ALIAS ITALIA

FANFICTION

Scritto da Articiòch
Riassunto: Sydney, sconvolta dalla lettura del famoso fascicolo di Wittenberg, fugge dalla CIA e cerca la verità.

Data di composizione: settembre-ottobre 2004
Periodo di svolgimento: dopo l'episodio 3.22 (è la continuazione diretta dei tre brevi quadri/dialoghi del racconto "Fascicolo riservato 163R19AAA").
Adatto a: tutti.

DISCLAIMER
Si ricorda che tutti i diritti del racconto sono di proprietà del sito "Alias Italia – Il dossier Sydney Bristow", e che tutti i personaggi della serie "ALIAS" utilizzati sono di proprietà ABC, Bad Robot – Touchstone Television e sono utilizzati senza il permesso degli autori e non a fini di lucro.

NOTA DELL'AUTORE: L'idea sulla nascita della Convenzione mi è piaciuta così tanto (e fra l’altro quadra con le c***ate della serie) che mi dispiace che mi sia venuta in mente solo adesso, riusatela pure. Riusate anche i personaggi, tanto metà dei nomi sono citazioni o allusioni a qualcosa.

Talvolta il caso si affaccia sulla storia

AVVERTENZA: Lo svolgimento di questo racconto, che segue la 3^ stagione, copre lo stesso periodo della trilogia "Trattativa"-"Quando Syd…" , che anch’essa concludeva la 3^ stagione ma in modo diverso. Per distinguere quindi fra le due immaginarie linee temporali in questo racconto il presidente degli USA sarà Bush (rieletto) ed il direttore della CIA Porter Goss mentre nella trilogia il presidente era Kerry ed il direttore della CIA Kendall. È un po’ complicato ma così volevo evitare il rischio che si pensasse che “Secondo Golgota” faccia parte del ciclo iniziato con “La Trattativa”. Fate pure uso dei personaggi nuovi… mannaggia che l’idea della Convenzione Sommersa non mi sia venuta in mente prima, l’avrei utilizzata per tutte le storie; riciclatela pure.


“Le informazioni […] per la sicurezza nazionale devono essere cercate in uno spettro molto ampio che deve spaziare dalle quelle reperibili anche soltanto aprendo i quotidiani fino all'estremo opposto, cioè quelle più segrete e protette provenienti da fonti così segrete che la loro esistenza è nota soltanto ad un gruppo ristrettissimo di individui.”

L'intelligence nel XXI secolo-Intervista a Christopher Andrew, su www.sisde.it

PRIMA PARTE

PARIGI
«Pronto.»
«Arvin, credo che tu possa riconoscere la mia voce.»
«Mi fa molto piacere risentirti, Sydney. Come mai?»
«Non è una telefonata di cortesia, ho bisogno di soldi e voglio proporti uno scambio d’informazioni.»
«Ma dài… E tu speri che ci io caschi?»
«Sono scappata dalla CIA, hai presente la cassetta di sicurezza a Wittenberg?»
«Credevo fosse una leggenda.»
«Vuoi vedere i documenti che conteneva? Ti dice niente “Operazione SAB-47”?»
Sloane ragionò un momento. «Dove ci incontriamo?»
«Domani a Madrid, café Baraja a mezzogiorno. Da solo.»
«Scherzi?»
«Puoi farti pure seguire ma a distanza. Non voglio nessuno vicino a noi due.»

LOS ANGELES
«Ag. Vaughn voglio subito un rapporto dell’ultimo interrogatorio con Sark.»
«Ha deciso di parlare?»
«Sì ma sono informazioni a livello Ω-2, sta arrivando un pezzo grosso da Langley. Voglio un rapporto dettagliato.»
«Ma non ha detto niente d’importante!»
«Lo stenda e basta.»

Volevano un rapporto particolareggiato? E lui glie l’avrebbe dato. Vaughn si mise a scrivere.
DOMANDA: Chi è il capo della Convenzione?
RISPOSTA: Tua madre.
D.: Non sono qui per scherzare. Chi è il capo della Convenzione?
R.: Perché non ti getti in un mare di m***a con un divaricatore in bocca? Ahia!
D.: Parla!
R.: AAAH! Leccamelo!
D.: non è la risposta che volevo.
R.: ma ti piacerebbe eh? È bello lun—AAAAAAH!
D.: parla sacco di m***a!
R.: ahia, ahia, basta! Te lo dirò!
D. Chi è?
R.: il budellaccio di tua maAAAAAHH! Ah! Ah! Che vuoi fare con quel coso? Non sarai mica diventato finocchio spero! Ughhh!…


Vaughn scrisse un paio di pagine di questo tenore e si dispiacque che Sark non avesse perso molto sangue, se no l’avrebbe fatto colare sui fogli per dare loro un’aria da KGB. Decise di andare da Weiss, che stava mangiando un qualche panino ai rifiuti biologici.
«Eric, gli daresti per favore una controllata? Io devo andare al gabinetto.»
Weiss avrebbe fatto il suo lavoro a meraviglia, ungendo sicuramente con qualcosa i fogli.

Quando tornò Vaughn era deluso; non solo Weiss era riuscito a mantenere i fogli immacolati ma non aveva neanche notato che “piacerebbe” si scrive senza i dopo la c. Michael notò che adesso Weiss era passato ai sottaceti e decise di giocare d’astuzia.
«Eric, che ne pensi dei Lakers?»
«Io hrefo he…» Un funghetto ed un pezzo di fagiolo borlotto caddero sul foglio dalla bocca di Weiss. «Fcufa…» Ora precipitarono un frammento di carota ed un una rondella di cetriolo.
«Fa niente, lo devo portare subito da Dixon.» Finalmente il suo rapporto aveva un aspetto vissuto.

Da Langley era arrivato il vicedirettore alle Operazioni, Rudolph Whyte. Aveva preso il comando della sede locale ed aveva mandato Dixon nel suo ufficio; voleva interrogare Sark solamente colla sua segretaria, senza dirigenti di grado inferiore.

MADRID
«Questi sono i fogli del fascicolo riservato 163R19AAA. Io li ho letti e li troverai interessanti, anche se avrai una brutta sorpresa.»
«La montatura di Rambaldi dici? Sydney, bambina, credi che non lo sapessi?»
«Cosa?»
«Vi ho fatto credere di esserci cascato per distrarre la vostra attenzione ma sapevo tutto dal 2002, da quando presi il cuore di Di Regno e passarono quarantott’ore senza che accadesse niente [1]. Credo che non potrai farmi sapere piú di quanto io già sappia.»
«E sulla II fase?»
«Che vuoi dire?»
«Ho parlato con mio padre, mi ha detto una cosa sulla II fase… io penso che fosse sincero.»
«Cosa t’ha detto?» Sloane riusciva a malapena a tener nascosta la sua curiosità; la II fase del progetto 59ΞΔB12 era uno dei maggiori segreti della CIA.
«Voglio un milione e mezzo di dollari su questo conto e tutta la verità sulla Convenzione.»
«500.000.»
«Di ‘sto passo arriveremo al milione. Propongo di fermarci subito a questa cifra.»
«Vada, un milione.» Sloane aprì il GSM e parlò con qualcuno in tedesco. «Ein Million, Rechnung Union des Banques Suisses Nummer 4879681. Ja, Dollar. Allora, sta trasferendo. Cosa sai sulla II fase?»
Sydney spiegò come era venuta in possesso dell’informazione, poi controllò sul suo portatile. La transazione era stata confermata. «La Prima fase serviva quasi essenzialmente per coprire la Seconda, cioè l’esistenza di una nuova arma di distruzione di massa, molto più potente di quelle atomiche. Il suo nome è Secondo Golgota.»
«Evocativo. Scespiriano [2].» Sloane rifletté un momento fra sé e sé. «Cosa vuoi sapere sulla Convenzione?»
«Tutto.»

LOS ANGELES
«Lei crede di sapere che cos’è veramente la Convenzione? Crede di conoscere quali sono i loro veri fini?» Sark aveva deciso di confessare dopo essersi fatto lavorare un po’, per non dare l’idea di essersi inventato tutto sul momento.
«Lei non m’incanta con questi discorsi.» Il vicedirettore alle Operazioni Whyte non era tipo da farsi fregare facilmente e bisognava sempre tenere alta la guardia anche se forse questa era la volta buona che si sarebbe riusciti a conoscere qualcosa da un alto dirigente della Convenzione.
«S’è mai chiesto come faccia la Convenzione, teoricamente messa su da ex agenti di KGB e Direttorio K, ad avere infiltrati in ogni livello delle agenzie americane, anche le piú alte? Non le è sembrato strano che un’organizzazione clandestina di quel genere possa tendere agguati a squadre del DSR [3] o disporre di missili aria-aria [4], che possa liberare prigionieri sotto la vostra custodia operando nel vostro territorio nazionale per poi rapire i figli di un vostro dirigente [5], che possa prendere in custodia vostri agenti nel centro di Los Angeles [6]? Come hanno fatto ad avere Lauren ed Olivia Reed dalla loro parte? Come mai la Convenzione è forte in ogni angolo del mondo, anche in Europa e negli Stati Uniti, che in teoria dovrebbero esser sotto il vostro controllo?»

MADRID
«Va bene, ho capito: c’è uno Stato-canaglia che li protegge.»
Sloane ridacchiò sommessamente. «Uno? Venti!»
«Venti!?!»
«E non sono solo Stati canaglia, il tradimento si alligna fra i vostri stessi alleati. Nel 1999 l’intervento americano in Cossovo desta parecchie perplessità nella comunità internazionale: gli Stati Uniti sono l’unica potenza oggi nel mondo e sono in grado di comandare a tutti gli altri. Non c’è nessun Paese del mondo che non abbia rapporti colle loro aziende o colle loro forze armate. Le conclusioni, già chiare dal crollo dell’URSS, emergono in maniera ineluttabile nel 2001: la guerra nell’Afganistan, per quanto giustificata, dimostra che tutti quei paesi che si oppongono direttamente alle vostre politiche, siano esse economiche, culturali, diplomatiche o militari, può venire spazzato via.
Nel tardo 2002 un gruppo di persone fra i quali Saddam Husayn, Irina Derėvko e… me stesso contatta separatamente i capi di Stato di Francia, Serbia, Grecia, Cipro, Cina, Corea del Nord, Giappone, Libia, Siria, Iraq, Algeria, Marocco, Messico e… ne ho dimenticata qualcuna? Sì, Cuba; spiega loro che, se non è possibile contrastare apertamente gli Stati Uniti, è possibile invece fare dell’opposizione sotterranea con efficacia.»
«Mio dio.»

LOS ANGELES
«Così li convincono a dare vita alla Convenzione Sommersa, cui si sono aggiunti anche Irlanda, Germania, Giordania, Sudafrica, Tanzania, Venezuela e Brasile mentre l’Iraq, membro fondatore, si è… ehm, “perso per strada”. So anche che volevano entrarci Argentina, Nicaragua e Guatemala. Come vede sono state evitate le nazioni troppo compromesse cogli USA come Gran Bretagna, Turchia o Pakistan; hanno scartato tanto gli estremisti come i ceceni, gli iraniani, i sauditi ed al-Qa’ida che quei Paesi come Russia, Egitto od India, i quali pur non avendo eccellenti rapporti cogli americani, voi avete designato come “poliziotti regionali” e che quindi piú o meno beneficiano molto di piú dell’attuale stato di cose che di un mondo molto piú instabile nel quale invece le nazioni della Convenzione Sommersa avrebbero maggiori margini di movimento.»
«Ma allora perché operano in Russia ed usano prevalentemente russi?»
«Per tre motivi: le rovine dell’ex-URSS sono il loro migliore nascondiglio; sono anche il migliore posto dove reclutare ex agenti esperti che si sono formati al KGB; infine, a loro conviene assai che crediate che ci sia dietro di lei il nazionalismo russo e non altre minacce.»

MADRID
«C***o!» Sydney era quasi sconvolta.
«La Convenzione Sommersa è un’organizzazione transnazionale che ha il compito di fornire denaro e collaborazione alla Convenzione Operativa, quella che voi chiamate Convenzione in senso stretto. Il suo scopo è di combattere e destabilizzare la pax americana, l’attuale equilibrio internazionale che a loro avviso serve agli interessi del vostro governo e delle vostre multinazionali iniziando col distruggere i vostri servizi che spiano i loro segreti industriali, militari e tecnologici. Secondo loro il mondo in pace è piú produttivo per le vostre aziende e piú facile da governare per il vostro esercito e solo scuotendo questo equilibrio loro potranno conquistarsi larghe fette di mercato e di potere. Il loro motto è: “Uniti contro il padrone”. Anche se fra le varie nazioni della Convenzione Sommersa possono sorgere contrasti, la paura del vostro potere li mette d’accordo quando si tratta di cooperare contro gli USA; poi magari si sgozzano e s’invadono fra loro, ma contro di voi fanno fronte unito… anche perché quando si sgozzano e s’invadono fra loro o voi li aizzate ancor di piú –cosa che loro non vi perdonano- oppure intervenite per farli smettere – cosa che loro odiano ancor di piú.»
«Ma nessun americano sa di questa Convenzione Sommersa?»
«Ci sono sospetti, voci, indizi, ma neanche il vostro presidente od il direttore della CIA… o i gentiluomini del Trust hanno una precisa idea di che cosa bolla in pentola. Sanno che Saddam Husayn e la Francia ebbero relazioni privilegiate, che la Convenzione è finanziata da qualche Stato-canaglia, che Corea del Nord, Iran e Libia hanno dei rapporti segreti, che Francia e Germania si oppongono alla vostra politica guerrafondaia dall’interno della NATO e che la Siria aiuta i ba’atisti iracheni ma nessuno dei vostri aveva un quadro completo di cosa ci stia sotto. Fino ad ora.»

LOS ANGELES
«Ma con Lisenker che ha disertato e l’agenda Doleac non dovremmo aver raccolto abbastanza materiale per…?» Whyte era stupefatto.
«Gli uomini della Convenzione Operativa non sanno neanche loro cosa ci stia sotto, come nella vecchia SD-6, da dove Sloane ha preso l’idea. Essi credono di essere dei terroristi e dei mercenari e come tali agiscono, qualche volta a danno dei loro veri finanziatori, ma generalmente a loro vantaggio, così che la Convenzione Operativa continua ad essere mantenuta. E poi non tutti quelli che hanno lavorato per lei ne fanno parte, ma sono dei mercenari reclutati per una missione soltanto, come Simon Walker. Nel caso di Lisenker la Convenzione non ha tentato di eliminarlo perché sapeva troppo ma perché la sua diserzione avrebbe costituito un precedente pericoloso per gli altri agenti.»

MADRID
«Quanto all’agenda Doleac, era tutta una montatura. Del resto Lisenker era in buona fede e i molti agenti della Convenzione di basso livello, che avete catturato in questi anni, credono come lui che l’agenda fosse un manuale operativo della Convenzione ma in realtà era solo uno specchietto per le allodole, serviva solo a farvi credere che la Convenzione fosse strutturata in 6 cellule.»
«E non è così?»
«È meglio se proseguiamo con ordine.»

LOS ANGELES
«Tutto questo è pazzesco.»
«D’accordo, ma ragioni: la Convenzione ha troppe risorse per poter essere semplicemente un’agenzia indipendente promossa da qualche servizio segreto deviato. No, dietro di lei si fanno schermo nemici che neanche pensavate di avere ma che vi odiano perché siete i piú potenti ed anche non volendolo, per loro siete una minaccia… se poi contiamo che i vostri presidenti tirano bombe solo per coprire uno scandalo o farsi rieleggere, allora capirà che la vostra minaccia per loro è decisamente concreta. Loro vogliono sottrarsi dall’egemonia di Wall Street, di Microsoft, delle Sette Sorelle ecc..
Non è tutto: la Convenzione Operativa serve anche per svolgere tutti quei lavori sporchi che i Paesi membri non possono fare come la vendita sottobanco di armi e preziosi od il traffico di organi per i loro cittadini ammalati ed influenti; in compenso la Convenzione Operativa collabora occasionalmente con loro nella lotta alla malavita, al narcotraffico, al contrabbando ed alla corruzione, però non sempre per timore di esporsi troppo visto che i suoi obbiettivi fondamentali sono altri. Ha presente quella bomba che ha raso al suolo il covo della cosca mafiosa Zemun un paio d’anni fa? È opera loro. Gli Zemun avevano ammazzato il Primo Ministro serbo Djindjić [7] e Belgrado si voleva vendicare. Occasionalmente la Convenzione Operativa si muove per recuperare cittadini rapiti dei Paesi membri.»

MADRID
«Qual è l’organizzazione della Convenzione?» Sydney si stava facendo interessata.
«I vari capi di Stato comunicano con la Convenzione Operativa in videoconferenza collettiva; sono vietati contatti separati. Le videoconferenze si tengono ogni volta che un membro lo richieda. Una volta stabilite le direttive i vertici della Convenzione Operativa stabiliscono i dettagli delle operazioni e ne incaricano chi di dovere: possono essere dei loro agenti effettivi o dei mercenari assunti occasionalmente oppure possono passare il cómpito a qualche servizio segreto dei Paesi della Convenzione Sommersa.»

LOS ANGELES
«…Oppure dare l’incarico a qualche capocellula.»
«Non esattamente. Una delle particolarità della Convenzione è quella di essere una struttura centralizzata esattamente come voi. Le cellule della Convenzione non hanno ruolo geografico, come nel caso di al-Qa’ida o della vecchia Alleanza, ma specifico: la cellula di Casablanca si occupa della raccolta e dell’analisi dei dati, quella di Hong Kong della gestione della rete informatica, quella di Parigi di ricerca e sviluppo tecnologici, quella di Rio de Janeiro del reclutamento e dell’addestramento del personale, quella di Johannesburg della consulenza finanziaria e dei contrabbandi, quella di ‘Amman della pianificazione delle operazioni sotto copertura, quella del Nordamerica si occupa esclusivamente del caso Rambaldi. Come può notare si tratta di sedi poste in Paesi a voi non troppo sospetti ma neanche troppo soggetti alla vostra influenza, tranne che per la cellula del Nordamerica, e questo dice tutto sull’importanza che la Convenzione attribuisce al progetto di Rambaldi; a dire il vero le cellule inizialmente avevano altra sede ma col caso Doleac hanno dovuto trasferirle, prima erano a Città del Messico, l’Avana, Berlino, Belgrado, Nicosia, Dar es-Salaam.»

MADRID
«Santo cielo!» Sydney era decisamente spiazzata. A Los Angeles Whyte non era da meno.
«Infine, per farvi credere che dietro tutto ci fosse una organizzazione nazionalista russa è stata scelta S. Pietroburgo come sede del capo esecutivo della Convenzione.»
«Quali sono le loro fonti di informazioni?»
«Coi soldi che hanno possono permettersi un’efficiente rete di agenti negli USA e nei vostri alleati; inoltre comprano informazioni dai russi e ne ricevono anche dai Paesi della Convenzione Sommersa, soprattutto dai cubani, che hanno a loro disposizione le installazioni per il SIGINT di Lourdes a meno di 200 km da Key West [8], dagli efficienti servizi sudafricani e cinesi e dalla rete dell’IRA in America. I tedeschi hanno messo a disposizione della Convenzione Operativa gli archivi segreti della Stasi.»

LOS ANGELES
«Nel corso degli ultimi anni molti infiltrati dei Paesi della Convenzione Sommersa sono stati passati a quella Operativa perché ci si era accorti che agenti che rispondevano ai governi stranieri davano troppo nell’occhio ed era meglio metterli in contatto con un’agenzia indipendente.»
«Mio dio. Mio dio. Una vera congiura dei popoli. Revanscisti ed integralisti islamici.»
«No guardi, non c’entra niente questo. Francia, Germania e Giappone vogliono semplicemente tutelare i loro segreti industriali che gli USA violano per i propri interessi; i governi dei Paesi mussulmani della Convenzione, poi, sono minacciati dall’estremismo religioso piú di voi ed hanno aderito a quest’organizzazione perché ritengono che la vostra politica non faccia che acuire la tensione.»
«Peccato, avremmo potuto ricamarci su una bella propaganda. Quali sono le fonti di denaro della Convenzione Operativa?»
«Esistono dei conti bancari fantasma attraverso i quali transitano i finanziamenti dalle nazioni della Convenzione alle sue “cellule” operative; oltretutto sono conti superprotetti che durano pochi mesi e poi vengono chiusi, di modo da non poterli controllare che con estrema difficoltà; ciascun Paese versa ogni anno 40 milioni di dollari su questi conti. Un po’ poco, ma è una quota che tutti i suoi finanziatori si possono permettere senza dare troppo nell’occhio.
Oltre a ciò i Paesi membri usano la Convenzione Operativa come intermediaria per la vendita o l’acquisto di armi e fanno affari per milioni di dollari: s’è mai chiesto come facciano quei signori della guerra africani ad avere armi sempre piú moderne? O come faccia la Libia ad avere armi nucleari costruite in Corea del Nord? Come faccia la Tanzania ad avere l’armamento piú sofisticato della regione? Kazari Bomani si occupava essenzialmente di questo settore. Anche i Paesi membri che verrebbero danneggiati dall’armamento di gruppi dissidenti preferiscono che sia la Convenzione ad equipaggiarli, per due motivi: primo, quelli avrebbero lo stesso le armi; secondo, possono sapere chi sta acquistando e colpirlo dopo effettuata la consegna. I messicani sono riusciti a mettere a segno efficaci colpi contro i ribelli del Chiapas grazie alle informazioni passate loro dalla Convenzione Operativa.
In ultimo luogo i Paesi membri hanno concesso alla Convenzione Operativa di occuparsi del contrabbando di opere d’arte, un traffico del quale a loro non frega assolutamente niente perché non arreca danno in alcun modo e che le vostre polizie controllano marginalmente.»
«Ma questo che c’entra con Rambaldi?»
«”A costo volgare, questa donna renderà il più grande potere alla devastazione assoluta.” Credono che Milo Rambaldi abbia progettato un’arma di grande potenza e sperano di impadronirsene e di servirsene per abbattere il vostro potere in via definitiva; la prospettiva che un’arma potentissima vada a finire nelle vostre già potenti mani li atterrisce piú di qualunque altra minaccia concreta. E questo ci porta a Sloane.»
«Sloane mi sembra abbia operato in disaccordo con la Convenzione negli ultimi tempi.»
«Consegnarsi a voi faceva parte del piano: doveva fornirvi false informazioni. Quando però Saddam è stato catturato la Convenzione Sommersa si è sentita scoperta ed ha deciso di eliminare al primo pretesto valido tutti quelli che sapevano la verità e che erano in mano vostra; mentre aspettavano l’occasione buona per togliere di mezzo Saddam e Sloane, hanno confidato nella loro riservatezza pensando –a ragione- che nessuno dei due avesse interesse a parlare né avesse delle prove per sostenere quanto detto. Quando Sloane è stato rapito da Bomani a Città del Messico è riuscito a convincerci ad affidarci ancora a lui per passarvi informazioni devianti ma alla fine non riuscivamo piú a capire da che parte stesse, se dalla vostra o dalla nostra.»
«Sloane ha sempre lavorato per sé stesso.»
«Appunto. È per questo che decidemmo di farlo fuori.»

MADRID
«Non capisco se Sark e la Reed abbiano agito secondo questa direttiva oppure se abbiano incolpato per caso te di essere la talpa.»
«In realtà non lo so neanch’io. Potrebbe darsi che casualmente Sark abbia scelto me come capro espiatorio e che la Convenzione Sommersa l’abbia lasciato fare sia perché temevano di esporsi troppo nel fermarlo sia perché prima o poi avrebbero dovuto eliminarmi.»
«Come mai quando eri in detenzione alla CIA non ci hai detto tutto questo?»

LOS ANGELES
«Anzitutto non gli avreste creduto. In secondo luogo, non aveva le prove. La Convenzione ha creato le sue sei cellule solo dopo che lui se n’era andato (prima tenevano tutto in Russia) ed era impossibile risalire ai conti bancari della Voce.»
«Mi sembra che lei sia nella stessa situazione di Sloane.»
«No, perché ho scoperto una cosa che la Convenzione non sa che io so. So come introdurmi durante una delle loro videoconferenze.»

MADRID
«Ma chi diavolo è il capo della Convenzione Operativa?»
«Cioè “La Voce”?»

LOS ANGELES
«Esattamente.»
«Non lo so. Questo è l’unico dettaglio del quale non sono a conoscenza.»

MADRID
«La Voce non è nessuno.»
«Come nessuno?!»
«La Voce è il nome in codice per definire il congresso dei capi di Stato della Convenzione Sommersa. Quel porco di McKenas Cole prende gli ordini direttamente da loro, facendo da moderatore durante le videoconferenze. È per questo che Cole non presenta mai il suo superiore ai capicellula ma li fa sempre parlare con lui.»
Sydney lo guardò stralunata. In quel giorno aveva scoperto una realtà che avrebbe preferito ignorare. Si alzò in piedi come se volesse andarsene.
«Aspetta, ho ancora una cosa da dirti. Non era inclusa nel prezzo ma penso che sia il caso di dirtelo.»
«Che cosa?»
«Dunque, quando tu eri prigioniera della Convenzione loro ti prelevarono alcune cellule.»
«Lo so bene.»
«Questo perché loro ti credevano la Prescelta. Questo avvenne durante i primi giorni della tua prigionia ed avvenne per un motivo preciso: la Convenzione non sapeva quando avrebbe ritrovato il DNA di Rambaldi, quindi voleva avere a sua disposizione delle cellule fresche per anni, anche dopo che tu fossi morta; per loro avere la Prescelta era un’occasione che non si sarebbe mai piú ripresentata per secoli, forse per tutta l’eternità.»
«Che gentili, meno male che le ho bruciate.»
«Non è esatto. Alcune cellule, gli oociti raschiati dalle tue ovaie, vennero destinate ad essere impiegate direttamente e custodite nel laboratorio in Patagonia. Altre cellule, cioè delle staminali pluripotenti estratte dal tuo midollo osseo, furono destinate alla replicazione.»
«Cosa diamine vuoi dire?»
«Devi capire che siccome la ricerca del DNA di Rambaldi avrebbe potuto durare secoli, loro avevano deciso di prendersi un’assicurazione, avere carne sempre disponibile… ehm, decisero di clonarti. Estrassero il nucleo dalle tue cellule e se ne servirono per creare embrioni. Mi sembra che abbiano ingravidato una ventina di donne, una per ogni membro della Convenzione Sommersa.»
«COSA?»
«Sei stata clonata, duplicata.»
«COSA HANNO FATTO?»
«Oggi ci sono 20 piccole Sydney di due anni per il mondo, dalla Tanzania alla Cina. È per questo che poi decisero di “riciclarti” come assassina: eri ancora molto importante per loro ma oramai eri rimpiazzabile; del resto alcuni di loro erano convinti che solo tu saresti riuscita a trovare la scatola, così ti fecero agente operativo.»
«Oddio. Oh mio dio.» Sydney era completamente sconvolta. «Ma che razza di porci sono!? Ma quale bestia farebbe cose del genere?!?»
«Beh, se ti può consolare, gli uomini delle Convenzioni hanno fatto cose molto peggiori…»
«LI AMMAZZASSERO TUTTI!»
«Calmati, stai attirando l’attenzione.»
«Trovo che venti copie di me stessa possano saltare piú all’occhio!»
«Vista la nostra particolare posizione non credo che ci convenga essere additati a qualche poliziotto.»
«E che se ne faranno di quelle bambine?»
«Boh? Vista l’attitudine di famiglia, potrebbero riciclarle come spie.»
«Credo che me ne debba andare.»
Sydney s’alzò dal tavolino e se ne andò via pagando il caffè.

SECONDA PARTE

LANGLEY
Whyte era tornato da Los Angeles piuttosto sconvolto. Le informazioni rivelategli da Sark erano a dir poco sensazionali, ma non era ancora deciso a credergli. Aveva spiegato come intrufolarsi nella rete suprema della Convenzione, quella cui avevano accesso i capi di Stato per le videoconferenze ma un tentativo d’infiltrazione a quel livello avrebbe richiesto, oltre che giorni di lavoro, anche il rischio di avere un incidente diplomatico col Paese nella cui linea si sarebbero inseriti; e poi Sark aveva dovuto riconoscere di non essere in grado di assicurare che la loro presenza non sarebbe stata scoperta. Col rischio di farsi beccare l’intera operazione avrebbe avuto un rischio altissimo. Whyte aveva telefonato al direttore centrale della CIA affermando di volergli parlare di persona.
Whyte entrò nell’ufficio del DCI Porter Goss che era oramai sera tardi, accorgendosi che il capo era poco contento di dover aspettare.
«Allora, vicedirettore, qual è la notizia-bomba che mi voleva comunicare subito e di persona?»
Whyte si schiarì la gola e dopo un breve preambolo passò al sodo. «Questo signor Sark… il vero nome è Julijan Andrianovič Lazarej… afferma che la Convenzione fa da paravento per una congiura internazionale nella quale sono coinvolti non solo i Paesi che già sospettavamo…»
«Cina, Corea del Nord, Siria, Iran…»
«No, l’Iran no; comunque, lui dice che ci sono dentro anche Germania, Francia, Giappone, perfino la Tanzania!»
Whyte lo guardò stralunato. «Che c’è, signor direttore?»
Goss si grattò la testa. «Whyte, lei deve sapere una cosa. Pochi giorni fa il CGI [9] ci ha contattati e ci ha rilasciato un’affermazione simile!»
I servizi segreti spagnoli si erano formati nella decennale lotta contro l’ETA e dopo gli attentati dell’11 marzo 2004 avevano ricevuto nuovi finanziamenti passando dall’1,4% al 3,2% del bilancio; la cosa aveva permesso loro di affrontare le spese per costruire due installazioni per lo spionaggio elettronico, una a Melilla per sorvegliare gli arabi e l’altra nei pressi di Donostia per sorvegliare i baschi (ed anche i segreti tecnologici e militari francesi, a quanto si diceva con malignità) ed avevano lanciato un satellite geostazionario che copriva Marocco, Algeria e Tunisia (e che qualcuno diceva anche l’Italia). Il direttore del CGI aveva informato Goss che i suoi periti informatici, intrufolandosi nei conti neri di alcuni Paesi, erano riusciti a scoprire i versamenti fatti alla Convenzione Operativa. Poiché agli spagnoli sembrava strano che gli algerini, i francesi ed i marocchini finanziassero al-Qa’ida –visto che la combattevano-, il CGI ed il CSID [10] avevano svolto accurate indagini ed avevano stabilito che esistessero diversi canali, non solo di finanziamenti ma anche di informazione ed armamento, fra alcuni Paesi comprendenti Francia, Brasile, Algeria, ecc. ed una organizzazione clandestina non meglio identificata.
Questa la sostanza delle informazioni che gli spagnoli, preoccupati, avevano passato agli USA in cambio di chiarimenti.
«Quindi Sark non sta dicendo balle? La Convenzione Sommersa esiste veramente?»
«Parrebbe così. Tra mezz’ora parlerò col capo del Controspionaggio. Penso che per domani verrà dato l’ordine di procedere con un’operazione sotto copertura per fare luce sulla Convenzione.»
«Uhm, forse c’è ancora una cosa che dovrei dirle. Pensavo di fargliela sapere domani ma…»
«Mi dica.»
«A Los Angeles hanno un’agente che è la nostra maggiore esperta della Convenzione, perché è stata loro prigioniera… una di quelli che hanno individuato la talpa e che anni fa ha abbattuto l‘Alleanza…»
«La Bristow? Quella del progetto 59ΞΔB12?»
«Esattamente. Beh, è sparita da una settimana e non se ne ha piú notizia.»
«Io l’avevo sempre detto: c’era troppo rischio nel dare compiti così delicati ad un’individua così importante per i nostri piani piú segreti.»

MADRID
Sydney aveva bisogno di rilassarsi, di fermarsi un momento per far decantare l’adrenalina in circolo. Comprò una rivista, si sedette su una panchina ed incominciò a sfogliar le pagine mentre riprendeva fiato e pensava alla sua prossima mossa. Fuggire. Lasciare l’Europa. Magari andarsene in un altro continente per un po’. Mano a mano che sfogliava le pagine della rivista iniziò ad osservare le figure, poi a leggere i titoli, infine a scorrere gli articoli. Ad un certo punto la sua attenzione fu attirata da un pezzo di tale prof. J. Thomas Garell: “I bivi della storia”, iniziò a seguire il discorso ed a un certo momento si fermò su di un punto.

Il corso degli eventi raramente si è deciso all’ultimo minuto e se sì, quasi sempre in forma superficiale e non nei movimenti profondi della vicenda umana; le scelte furono quasi tutte obbligate o prevedibili ed i ‘se’ che ci pone la storia sono quasi tutti senza altra via d’uscita che quella che poi si manifestò.
Ma talvolta il caso si affaccia sulla storia.
In certi rari momenti critici, con cadenza millenaria, l’evolversi della civiltà umana si trovò ad essere a discrezione degli umori della capacità e della fortuna di una sola persona o meglio, a dipendere da un gesto, un ragionamento, un incidente: cosa sarebbe successo se un Hitler ancora in possesso del suo equilibrio non avesse avuto la luna storta il giorno in cui decise di far bombardare le città britanniche anziché le installazioni militari, dando così il via alla sconfitta nella Battaglia d’Inghilterra? Se l’avventurosa ed avventata spedizione di Cortez, che fu piú volte sull’orlo del baratro, fosse finita male, l’America centrale e meridionale parlerebbe spagnolo? In questi casi il campo delle ipotesi sarebbe stato virtualmente infinito perché ben difficilmente le condizioni che avevano reso possibile un ‘bivio della storia’ si sarebbero ripetute. Come dicevamo, un singolo evento, per quanto di peso apparentemente insignificante, in quei momenti avrebbe fatto pendere la bilancia dall’altra parte e la preveggenza o la sbadataggine di un singolo individuo (come Cortez durante la fuga da Teotihuacán o Hitler durante la battaglia d’Inghilterra): e una decisione fondamentale per tutti sarebbe stata presa a séguito di un colpo di sonno, un caffè troppo forte, un consigliere in vena di prodezze od un improvviso sbalzo della temperatura corporea. Questa è l’essenza del cosiddetto ‘effetto farfalla’: un caso in grado di dare il via ad una catena di casi a loro volta in grado di portare la storia verso tutt’altri orizzonti.


Sydney rilesse il brano, poi lo lesse ancora, con interesse, quindi si alzò dalla panchina e se ne andò.
Aveva preso la sua decisione.
Il caso era tornato ad affacciarsi sulla storia. Forse il destino ironico le aveva dato quel piccolo peso in grado di far pendere la bilancia.

LOS ANGELES
Quel giorno Marcus Dixon, direttore della stazione CIA di Los Angeles, arrivò al lavoro in ritardo; la sua segretaria, mentre lui entrava in ufficio, lo avvertì che lo aspettava una certa agente Jones.
«L’abbiamo perquisita, non è armata, nessuna cimice.»
«La faccia entrare.»
Kate Jones entrò nell’ufficio di Dixon.
«Sono tornata.»
«Sydney!»

Sydney si era seduta sulla sedia di fronte alla scrivania.
«Marcus, tu sapevi!»
«Quando tu eri scomparsa ed io venni a sapere dov’eri avevo già accesso ad informazioni di livello Ω-17

«Alla faccia della segretezza.»
«Cerca di capire le scelte di Langley: eri sparita e non avevamo idea di dove fosse la nostra esca migliore –sì, va bene, sei sempre stata un’esca, da quando sei nata… Bene, avevano bisogno di qualcuno che la conoscesse bene, che avesse lavorato al suo fianco da tempo ma che non fosse sentimentalmente coinvolto. Loro ti avevano data per morta: quando sei riapparsa dal nulla non sapevano se e quanto tu fossi fidata, così mi dissero tutto per avere un mio parere. Fui io che li convinsi che eri ancora fedele agli Stati Uniti e non mi hai deluso nemmeno adesso.»
«Sì, son ritornata.»
«Sapevo che saresti tornata: quando mi rivelarono la esistenza di SAB-47, presero in considerazione l’eventualità che anche tu ne fossi venuta a conoscenza. Volevano sapere se tu fossi stata ancora col tuo Paese nonostante ti avessimo usata: Kendall era in dubbio, tuo padre invece no e volevano sentire una terza opinione. Adesso non ti abbiamo cercata perché sapevamo in anticipo che saresti tornata: avevamo già preso in considerazione la possibilità.»
Dixon fece una pausa. «Sei generosa. Generosa, onesta e leale. E bella.»
«Senti, hai detto che ti rivelarono tutto. Quindi hai avuto accesso ai documenti a livello d’accesso Ω-20,vero?»
«No, solo a quelli Ω-17, come quelli di Wittenberg.»
«Quindi non conosci la Seconda fase del Progetto 59ΞΔB12 ?
«No.»
Sydney si grattò la testa. Forse Dixon mentiva, forse sapeva dell’esistenza di Secondo Golgota: come fare a capirlo?
«Dobbiamo sapere una cosa, però: con chi hai parlato in questi giorni?»
«Con nessuno.»
«Jack ti ha contattata.»
«Ho riattaccato subito.»
«Senti, Sydney, io non so se verrai riammessa nell’Agenzia. Non so se vorremo affidarci ancora a te.»
«Lo sapevo già, ma sono a vostra disposizione.»
«Farò tutto quel che potrò per farti reintegrare nei tuoi vecchî incarichi e farti riavere la tua vita di prima, sempre che tu sia disposta…»
«Lo sono.»
«Ma non posso garantirti niente. Per adesso resta in città di modo che ti si possa rintracciare rapidamente.»
«Agli ordini, capo.»
«Sei un mito.»

5 GIORNI DOPO
Il telefonino di Sydney prese a squillare nella borsa mentre lei stava per prendere la metropolitana alla stazione di San Pedro. La donna aprì la lampo ed estrasse il cellulare.
«Pronto?»
«Syd, Sono Marcus. Volevo farti sapere che il Direttore della CIA ha deciso di riabilitarti. Livello d’accesso, stipendio, mansioni e scrivania sono quelli di prima.»
«È fantastico.»
«Siamo tutti contenti di riaverti e qui stiamo organizzando una festicciola in tuo onore.»
«Aspettatemi, sarò lì fra un quarto d’ora.»
Sydney era raggiante e talmente emozionata che chiuse la telefonata dopo tre tentativi. Fece un profondo respiro, spense il telefonino, salì sul metrò, scese due fermate dopo, a Vernon e lì andò ad un telefono pubblico. Compose un numero piuttosto lungo (una chiamata transcontinentale) ed aspettò un paio di squilli.
«Syd?»
«Mi hanno ripreso.»
«Sospettano di niente?»
«Non credo, sono troppo importante per i loro piani.»
«Stammi bene.»
«A presto, Arvin.»

NOTE
1- Vi ricordate l’episodio 2.20? Conto alla rovescia… per niente perché poi non succede un c***o.
2- Macbeth, atto I, scena 2ª, v. 41.
3- Episodio 3.11
4- Episodio 3.12
5- Episodio 3.16
6- Episodio 3.20
7- Vero! È successo l’anno scorso.
8- Esiste veramente ed è gestita da russi e cubani.
9- Comisaria General de Información ; i servizi civili spagnoli.
10- Centro Superior de Información de la Defensa; i servizi militari spagnoli.


Alias © 2001/05 Bad Robot - Touchstone Television
Alias Italia - Il dossier Sydney Bristow © 2003/05 Antonio Genna
Tutti i marchi citati in queste pagine sono dei rispettivi proprietari, tutti i diritti riservati
Tutto il materiale presente nel sito "Alias Italia"  non è riproducibile senza autorizzazione!

Torna all'indice delle Fanfiction

Torna alla home page